CONCORSO DI IDEE PER L’IMPLEMENTAZIONE DEI SERVIZI DI PUBBLICHE AFFISSIONI E DI ARREDO URBANO | Giovanni Miranda

II PREMIO Scafati / Italy / 2006

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RELAZIONE
PREMESSA
La progettazione dell’arredo urbano ha come oggetto di studio la città ed i suoi processi di formazione alle diverse scale.Si propone di interpretare un aspetto del fenomeno “città” attraverso l’analisi delle modalità di attuazione delle trasformazioni urbane.E’ un anello di congiunzione tra il il campo specifico dell’urbanistica e quello della progettazione architettonica.
Il piano regolatore generale, elemento nodale della attività urbanistica, viene assunto come principale termine di riferimento,dal punto di vista concettuale ed operativo.
Ponendo particolare attenzione ai problemi della riqualificazione urbana ed ambientale degli insediamenti residenziali,le aspettative connesse alla partecipazione del concorso sono quelle quindi, alla lettura dei modelli insediativi proposti dai diversi piani integrati da un’attenta analisi che hanno guidato alla elaborazione progettuale,di consentire al partecipante un esperienza applicativa ad una proposta di progettazione di arredo urbano generale completa di elaborati planimetrici e didettaglio.
La finalità è quella di intervenire nei tessuti urbani consolidati,di utilizzare l’esistente, all’interno del quale “il pro-gettare” assume il compito di organizzare una serie di episodi urbani o di accettare i caratteri propri di un area.

IPOTESI DI ARREDO URBANO
Nella premessa del progetto della mobilità è stata evidenziata la particolare attenzione riservata alla salvaguardia e alla riqualificazione di quelle parti del tessuto urbano di particolare interesse alla vivibilità del Comune di Scafati.
In base a ciò il progetto individua una serie di aree d’intervento e/o studio nelle quali i flussi veicolari e pedonali risultano notevolmente utilizzati.
Ciò, anche se di fondamentale importanza per il recupero della vivibilità, non può essere considerato sufficiente per innestare meccanismi automatici di riqualificazione urbana.
Per raggiungere tale obiettivo è necessario affrontare altri aspetti relativi all’arredo urbano e alla fruizione degli spazi.
Su quest’ultimo punto è opportuno soffermarsi sulla necessità di rendere “vissuti” gli spazi pedonalizzati attraverso l’integrazione armonica di funzioni diverse, residenziali, commerciali, turistiche, il tempo libero, che permettano la fruizione continua delle aree pedonali in un ampio arco temporale, ad evitare che esse si trasformino,in determinatore ore, in terra di nessuno.
Le particolari caratteristiche di cittadina di Scafati, nonostante gli evidenti errori del passato, evidenziano notevoli potenzialità di miglioramento delle condizioni attuali.In tale ottica va affrontato anche il tema dell’arredo urbano, inteso come insieme di interventi coordinati che tendano a regolare i vari aspetti dei bisogni e delle attività del cittadino nello spazio urbano.E’ il caso innanzitutto di comprendere quali sono i motivi che rendono necessario l’arredo urbano.
Il primo è senza dubbio il traffico e la circolazione veicolare.
L’impianto urbanistico delle città ha seguitato ad evolversi ed inglobare stratificazioni successive secondo le varie esigenze, ma sempre adeguandosi e consolidando l’uso e le sue funzioni.
Nei confronti della motorizzazione invece, la città ha subito il fenomeno in maniera del tutto passiva ed oltretutto traumatica, lasciando che questo stravolgesse,in poco tempo,i legami tradizionali del cittadino con il proprio ambito urbano.
Il cittadino ha visto restringere sempre più il proprio spazio vitale; il traffico lo ha messo alle corde, e la città si è trasformata in una auto – città.
Ad evitare ciò ed a restituire un minimo di rapporto tra città e cittadino, si sono avuti a volte interventi che hanno fatto sì che la scena urbana fosse invasa da elementi provvisori di basse qualità intrinseche, soggetti a rapide obsolescenze ed estraneità ai luoghi.
In una sorta di inquinamento ottico dell’ambiente le strade sono state invase da paletti arruginiti, ingombranti fiorire e panchine in cemento, pavimentazioni in betonella o in porfido,operando un livellamento, verso il basso, di immagini di realtà urbane completamente differenti tra loro,omogeneizzando luoghi culturalmente e geograficamente distanti, senza alcun rispetto per le peculiarità intrinseche e proprie di ogni ambito urbano.
Appare quindi evidente comprendere il reale significato di arredo urbano, da ciò non significa invocare una disseminazione di oggetti, più o meno graziosi, nelle strade e nelle piazze,ma significa proporre un livello dei problemi e una scala precisa di progetto.
Se si riconosce valida questa impostazione, l’arredo urbano come livello di progettazione deve tendere a definire gli strumenti atti a controllare l’intera operazione attraverso il progetto di tutti gli elementi, pavimentazione, segnaletica, insegne,illuminazione, in funzione di un miglioramento non formalistico della qualità complessiva dell’ambiente urbano; di un ambiente dove l’uomo vive e si muove ma dove non si riconosce più.
Un ambiente rispetto al quale, spesso, egli non ha nessun tipo di rapporto di identificazione e di partecipazione civile.
Al contrario il progetto di arredo urbano può offrire al cittadino la possibilità di leggere i segni del luogo in cui vive, di individuare i valori e significativi.
Sulla base di tali premesse si sono individuati alcuni punti, di seguito riportati, per i quali si ritiene focalizzare alcuni aspetti ad evitare nel tempo interventi tra loro disomogenei.

PAVIMENTAZIONI
L’attuale stato delle pavimentazioni delle strade è risultato delle notevoli modificazioni provocate da un modello di mobilità nel quale la città si è dovuta adattare ad un preciso sistema di trasporto,l’auto, per cui, al fine di garantire un agevole percorso agli autoveicoli, si sono distrutte le antiche pavimentazioni in basoli del Centro, alterando in maniera sostanziale la qualità dell’immagine urbana.
A fronte di tale situazione, in un’ottica diversa che privilegia le caratteristiche della città rispetto alle esigenze del sistema di trasporto, è necessario che nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato siano ripristinate le pavimentazioni in pietra, nell’ambito di un progetto di dettaglio nel quale siano risolti in modo adeguato problemi legati alle barriere architettoniche,ai passi carrabili,agli innesti stradali, all’eventuale eliminazione di marciapiedi.
Nella logica complessiva del progetto redatto è necessario che i materiali utilizzati abbiano chiari riferimenti alla “ storia” dei luoghi ,e pertanto siano limitati alla pietra vesuviana,al tufo grigio e alla pietra calcarea chiara e/o trani.
Nella messa in opera delle pavimentazioni sono da preferirsi soluzioni che non prevedano la sigillatura di giunti con malta,ad evitare che la possibile cattiva esecuzione comporti risultati finali in cui una progettata pavimentazione in pietra si trasformi in una pavimentazione in malta con inseriti di pietra.
Eventuali trattamenti di finitura, bocciardatura ecc., non dovranno essere realizzati con procedimenti di carattere industriale.
Tutti gli elementi utilizzati nella pavimentazione per la realizzazione per la realizzazione dei sottoservizi, ( chiusini, tombini, griglie ) dovranno essere posizionati in modo tale da un intralciare il disegno della pavimentazione e nel caso ciò non fosse possibile dovrà provvedersi a studiare opportuna sistemazione degli stessi nell’ambito di un disegno armonico complessivo.

ILLUMINAZIONE
Le particolari caratteristiche del centro urbano e periferico abitativo di Scafati richiedono un’illuminazione artificiale che valorizzi l’ambiente senza travisarne immagini e colori.
Per questo motivo la tonalità di luce e la resa cromatica delle sorgenti luminose devono essere simili a quella della luce naturale, con cromatismi che non si discostino sensibilmente da quelli riscontrabili durante il giorno.
Le sorgenti luminose e gli apparecchi impiegati dovranno essere scelti tenendo conto della resa dei colori adeguata alla costruzione e al colore dei materiali usati negli edifici illuminati,della tonalità di luce differenziata nel caso di edifici adiacenti ad altri di aspetto cromatico diverso, della distribuzione della luce in funzione del grado di riflessione delle facciate, della pavimentazione e nel caso della possibilità di utilizzare due illuminamenti diversi (ordinario e di gala)
Negli interventi nelle aree pedonali,da realizzarsi attraverso opportuni progetti di illuminazione che prestino la dovuta attenzione alla qualità architettonica dei luoghi,dovrà essere tenuto sempre presente che la nuova illuminazione non dovrà essere destinata ad usi veicolari ma dovrà essere studiata nel rispetto dei pedoni.
Su tale logica si ritiene utile avere riferimenti di illuminamento medio nell’ordine dei 70 lux,adottando lampade a vapori di sodio ad alta pressione e lampade a vapori di alogenuri.
Nella scelta degli apparecchi illuminati sono da preferirsi elementi di piccole dimensioni, di linea essenziale, mentre sono dati evitarsi corpi illuminati, di produzione moderna, che ripropongano vecchi modelli in stile.
Tale scelta nasce dalla convinzione che la città è da considerarsi un organismo in continua evoluzione, nel quale sicuramente i momenti di modificazioni rappresentano momenti estremamente delicati e durante i quali va posta la massima attenzione affinché essi non si trasformino in occasioni di degrado e di netta rottura con l’immagine precedente,ma d’altra parte non si ritiene accettabile un posizione culturale che fossilizzi una determinata immagine storica, non veritiera, sulla riproposizione di aspetti puramente formali del passato.

ELEMENTI DI ARREDO
Gli elementi di arredo, cestini portarifiuti, panchine,ombrelloni,sedie, dovranno avere caratteristiche di elevata qualità, con componenti funzionali che non siano in contrapposizione formale con l’ambiente.
Il loro posizionamento, quando non previsto da progetto specifico, dovrà sempre tener conto delle esigenze dei pedoni dovrà sempre essere predisposto in modo da non sovrapporsi in modo netto all’immagine dei luoghi.
In particolare per gli arredi esterni ai luoghi di ristoro non saranno consentiti elementi in plastica, pvc o similari, mentre saranno da preferirsi materiali naturali e nel caso di ombrelloni, i colori dei tessuti dovranno essere delle stese tonalità previste dalle voci della normativa dell’immagine del commercio relative alle tende.
Inoltre non sono consentiti elementi ,fioriere, cartellonistica, utilizzati per perimetrare l’area occupata.
E’ possibile,dietro autorizzazione dell’Amministrazione, predisporre a scopo decorativo,fioriere a forma di ciotola in terracotta; mentre sono da escludersi fioriere realizzate in altri materiali.


VERDE E RIMBOSCHIMENTO URBANO

Eventuali interventi di arredo urbano nei quali sia previsto l’utilizzazione del verde dovranno tener conto di alcuni aspetti relativi alla compatibilità dal verde con l’area d’intervento,al tipo di essenze arboree utilizzato, alla disposizione planimetrica prevista.
In merito al primo punto occorrerà valutare, caso per caso, le modifiche, rispetto ad un ‘immagine urbana storicamente consolidata,che eventuali inserimenti di verde possono comportare per il tessuto storico della città.
In merito al secondo punto, nel rispetto della legislazione vigente,sono da evitare essenze arboree non legate alle specificità geografiche dei luoghi.La disposizione del verde urbano potrà essere organizzata, nel rispetto dei punti prima descritti, attraverso tre possibili ipotesi progettuali: filari di alberi, albero o gruppo di alberi isolato , macchina di verde.
La prima ipotesi sarà preferibile nei casi in cui si voglia evidenziare determinati assi prospettici oppure si desideri frapporre un filtro ad elementi urbani retrostanti.
La seconda ipotesi sarà preferibile qualora si intendano sfruttare la carica simbolica degli alberi come elementi scenografici urbani.
La terza scelta, qualora siano possibili interventi quantitativamente considerevoli, avrà l’obiettivo di ricreare nel tessuto urbano limitate riproposizioni di ambienti naturali.
Nei primi due casi le basi dei tronchi degli alberi dovranno essere sempre inserite in griglie di pavimentazione in ghisa di forma circolare e di ampiezza adeguata alle dimensioni degli alberi, mentre dovranno essere evitate soluzioni che prevedano aiuole o cordolature intorno ai tronchi.
Nel terzo caso sarà opportuno evitare la parcellizzazione dell’area verde eliminando la suddivisione in aiuole,prevedendo la pavimentazione dei percorsi pedonali in battuto di tufo,o pietra vesuviana, predisponendo eventuali bordi di perimetrazione con cordoli in tufo grigio sagomato.

PARCHEGGI STAGIONALI
Nei parcheggi a raso dovrà evitarsi la ricopertura del terreno con manto d’asfalto,mentre saranno da preferire trattamenti con elementi cavi autobloccanti, tipo betonella, che permettano la ricrescita del manto verde, consentendo in ogni caso la sosta degli autoveicoli.
Inoltre,per ogni due posti auto realizzati,dovrà essere prevista la messa in opera, e l’eventuale sostituzione in caso di non attecchimento, di alberi d’altezza non inferiore ai tre metri, opportunamente protetti alla base, e da scegliersi tra i tipi di essenze locali.
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    Project details
    • Year 2006
    • Status Competition works
    • Type Urban Furniture
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