PARCO DE GASPERI

Ridefinire un contesto urbano significa conferire ad esso un valore identitario che leghi il manufatto al luogo che lo accoglie, aprendo le porte alla contemporaneità attraverso un’architettura consapevole. Da qui è scaturita l’idea progettuale di un nuovo intervento nel cuore della città di Bari che ha visto sorgere PARCO DE GASPERI, un edificio residenziale di 8 piani fuori terra oltre a 2 piani interrati, su un lotto di circa 9000 mq, interamente circondato dal verde e a pochi passi da una caotica realtà urbana. Lo scenario creato da alti fusti, su un ampio prato inglese, da vita a nuova dimensione dell’abitare in città, con un manufatto volutamente centrato nel lotto dove l’architettura abbraccia il verde godendo di uno spazio silenzioso, riservato e introverso rispetto alla strada da cui vi si accede.

Un viale alberato apre la visuale in lontananza di una corte asimmetrica in cui nastri vetrati continui disegnano aggetti di ampie terrazze che svettano su trasparenti geometrie spigolose. Gli spazi aperti dialogano con ciascuno dei 48 appartamenti e diventano essi stessi luoghi del vivere quotidiano grazie ad ampie vetrate a tutta altezza che catturano all’interno luce e visuali sul verde.

Lungo la facciata esterna, il tema architettonico della corte vetrata si decostruisce, dando luogo a un’alternanza di aggetti sfalsati rivestiti in vetro e pietra bianca, volumi netti che arretrano e avanzano dalla grigia facciata intonacata con sbalzi liberi e alternati di 3,5 metri creando giochi d’ombra e di altezze pensate per accogliere alti arbusti. Le stesse doppie altezze esaltano poi gli ultimi due livelli dell’edificio il cui filo strutturale, arretrandosi, genera esclusive visuali su ampie terrazze da cui spiccano snelli pilastri a sostegno di una veletta di copertura fotovoltaica che demarca in sommità il manufatto.

Non solo architettura, dunque, ma anche sostenibilità, supportata da una progettazione impiantistica all’avanguardia nell’ottica di edificio “smart” ed energeticamente efficiente nell’ambito del Protocollo Itaca.