Riqualificazione di piazza Vittorio Veneto Mazzè | giuseppe carbonara

Mazzè / Italy / 2009

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Relazione illustrativa
La riqualificazione di Piazza Vittorio Veneto di Mazzè trova piena definizione intorno all’elemento centrale di aggregazione e identificazione culturale costituito dal nuovo progetto che qualifica lo spazio pubblico.
L’idea progettuale si innesta su alcuni elementi caratteristici e caratterizzanti il territorio di Mazzè.
«Se si percorrono le strade sterrate di campagna o ci si avventura lungo i sentieri polverosi dei boschi del mazzediese, si ha l’impressione di essere imbrigliati in una sorta di grande ragnatela la cui tela e la cui trama sono sapientemente costituite dalle numerose rogge, dai numerosi fossi, canali che ricevono acqua dalla Dora, e la distribuiscono ai campi»; questa descrizione rappresenta sinteticamente lo spunto e l’ispirazione da cui il progetto è scaturito.
La natura tipica del territorio e la sua conformazione planimetrica ed altimetrica che in passato ha caratterizzato la ripartizione delle falde acquifere, determinando sostanziali differenze tra terreni irrigati e altri assolutamente privi d’acqua, sottende alla scelta distributiva qualificante l’intervento: ampi spazi asciutti, variamente definiti, si alternano, infatti, a zone in cui la presenza di specchi d’acqua diviene elemento altamente significativo.
La ragnatela di canali si è trasformata in una trama di cuciture che, partendo dalle varie arterie che irradiano la zona, si ricompongono nel loro prolungamento in planimetria, riuscendo a ricompattare figurativamente l’aspetto frammentario dell’attuale piazza. Anche gli edifici che vi si affacciano e che al momento rimangono indifferenti all’orditura urbana diventano nelle intenzioni progettuali un unicum con l’ambiente circostante, partecipando alla definizione del nuovo contesto e traendone nuovo impulso vitale (fig. 1).



fig. 1 – Schema planimetrico con la definizione del criterio progettuale
A tal fine è apparsa pertanto necessaria l’eliminazione della strada secondaria che collega Via Tonengo alla Strada Provinciale 595, rimozione che permette di creare continuità tra le tipiche cortine edilizie canavesane e la nuova realtà, giocando simultaneamente tra pieni e vuoti, interni ed esterni.
I tagli e le ricuciture leggibili in pianta sono riprodotti attraverso il ridisegno anche nella pavimentazione.
L’ingresso principale all’area di progetto avviene da Via Tonengo; qui la fermata dell’autobus ha trovato una nuova qualificazione divenendo un portale scenografico che funge contemporaneamente da filtro tra l’esterno, costituito dalla viabilità carrabile, e l’interno, definito dalla piazza accessibile a tutti grazie alla presenza delle rampe che determinano l’abbattimento delle barriere architettoniche e dove anche i diversamente abili possono intrattenersi per assistere agli spettacoli che si tengono nell’adiacente anfiteatro.
L’acqua, fonte inesauribile di vita ma molto spesso anche artefice di calamità imprevedibili, fin dai tempi antichi rappresenta un importantissimo ed essenziale elemento vitale per la città di Mazzè; qui esistono gli unici guadi praticabili sulla Dora Baltea e sempre in questi luoghi si formarono durante il lento cammino di un enorme ghiacciaio le colline moreniche su cui si eleva parte dell’abitato.
L’enorme massa di ghiaccio che ha partecipato alla creazione della cittadina, nel suo lento e impercettibile percorso verso la pianura, scavò ed erose i monti circostanti trasportando con sé le rocce e i detriti; similmente il progetto è concepito come un enorme blocco al cui interno si è proceduti ad uno scavo che ha modellato il terreno creando due livelli di piazze:
- una zona alta luogo riservato al gioco, agli incontri e alla socializzazione;
- una zona bassa luogo dedicato agli eventi e alle manifestazioni con uno spazio preposto a zona espositiva.
Lo scavo stesso ha generato la creazione di uno specchio d’acqua che, elemento naturale profondo solo 10 cm, riflette vibrando ma al tempo stesso rimane fisso, non scorre; la presenza di pompe di sollevamento permette lo smaltimento delle acque piovane e del troppo pieno e al tempo stesso evita la creazione di acque stagnanti all’interno della vasca.
I dislivelli che si vengono a creare vengono risolti da una serie di piani inclinati che, simili a dei tagli, collegano orizzontalmente le varie zone in cui la piazza risulta suddivisa e, rigirando su loro stessi verticalmente, diventano quinte sceniche, sedute, passerelle che modellano lo spazio circostante.
I piani orizzontali sospesi sulla vasca d’acqua rappresentano idealmente i guadi e le strade edificate dai romani che, poste tutte ad una certa altura, erano incastrate sui fianchi dei monti e delle colline. Similmente gli elementi verticali, che da quelli orizzontali traggono origine, realizzati in metallo, un materiale altamente riflettente, si sovrappongono alla piazza e ne riproducono l’ambiente circostante modificando il loro aspetto con il mutare delle stagioni e dell’atmosfera. Così nella stagione autunnale quando i colori predominanti della natura sono rappresentati dalle infinite tonalità e varietà di gialli e arancioni, questi piani verticali ricorderanno con le loro sfumature il colore dell’oro che con i suoi giacimenti ha rappresentato in passato una fonte economica rilevate per il territorio.
Ulteriori blocchi di differenti dimensioni ridisegnano gli spazi: quelli nella zona adibita ai giochi dei bambini sono utilizzati come sedute; quelli in posizione radente la rampa rappresentano differenti funzioni, un elemento contiene al suo interno una fascia espositiva mentre l’altro delimita la zona e al tempo stesso cinge l’area destinata ai parcheggi pedonali e ciclabili, nascondendoli alla vista; l’ultimo, infine, contiene al suo interno le isole ecologiche che, celate in un ambiente ispezionabile attraverso delle aperture, in tal modo non intaccano visivamente la percezione del luogo
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    Project details
    • Year 2009
    • Client comune di mazzè
    • Status Completed works
    • Type Public Squares
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