Renovation of the Paul VI Oratory | Lorenzo Maggio

A composition of volumes, generated through geometric and artistic harmony. The control of space and perspective, measuring the space with the eyes, through the view, thanks to an apparent regularity of a complex intervention.

A labyrinthine foundation plant, where it is possible to walk, get lost and find yourself, in the spiritual safety of the parish and the Paul VI oratory. The creation of a barycentric square, forum, which allows the meeting between people, the passing of time together, pure simplicity in an open space, conviviality.

The creation of a barycentric square, forum, which allows the meeting between people, the passing of time together, pure simplicity in an open space, conviviality.
The square as a symbolic element, which organizes the space around itself, and becomes a social and spiritual connective element. It allows you to coordinate and share audience flows.

The architectural project tends to make the complexity of spaces simple and legible.

Each volume has a visual and recognizable identity, it becomes a point of reference, the whole complex acquires compositional and visual unity. All volumes are flexible, flexible, combined with open spaces.

The symbolic choice of not creating walls, almost without distinguishing between inside and outside, but separating interiors and exteriors with glass surfaces, thanks to arched structures, thus highlighting monumentality and lightness of matter.

Permeable and flexible spaces, the intervention has a strong relationship with the context in which it is inserted. The axes and the views are aligned towards the parish, projected towards it, and it is glimpsed from every point of view.

The volumes have accesses on almost all the sides and the external areas are thought as an expansion of the internal ones.

Una composizione di volumi, generata mediante armonia geometrica ed artistica.

Il controllo dello spazio e della prospettiva, misurare lo spazio con gli occhi, tramite la vista, grazie ad una regolarità apparente di un intervento complesso. Un impianto fondativo labirintico, laddove è possibile passeggiare, perdersi e ritrovarsi, nella sicurezza spirituale della parrocchia e dell’oratorio Paolo VI.

La creazione di una piazza baricentrica, forum, che consente il ritrovo tra le persone, lo scorrere del tempo insieme, la pura semplicità in uno spazio aperto, la convivialità.
La piazza come elemento simbolico, che organizza lo spazio intorno a sè, e diventa elemento connettivo sociale e spirituale. Consente di coordinare e condividere i flussi di pubblico.

L’obiettivo di avere la massima trasparenza e leggerezza dei volumi progettati. Volumi dotati di coperture leggere, vetrate, da rendere sempre visibile il cielo ed essere a stretto contatto con esso.

Il progetto architettonico tende a rendere la complessità degli spazi semplice e leggibile.

Ogni volume ha una identità visiva e riconoscibile, diventa punto di riferimento, tutto il complesso acquista unità compositiva e visiva.

All’interno dei volumi sono progettati spazi flessibili, accostati a spazi aperti.

La scelta simbolica di non creare muri, quasi senza fare distinzione tra il dentro e il fuori, ma separare interni ed esterni con superfici vetrate, grazie alle strutture ad arco, evidenziando così monumentalità e leggerezza di materia.

Spazi permeabili e flessibili, l’intervento ha una forte relazione con il contesto in cui si inserisce. Gli assi e le vedute sono allineate verso la parrocchia, proiettati verso essa, e la si intravdede da ogni punto di vista.

I volumi hanno accessi su quasi tutti i lati e le aree esterne sono pensate come espansione di quelle interne.