Radicity | Simone Ottonello

L’idea progettuale vuole rispondere al bando in modo concreto, rispondendo alle esigenze della città e alle istanze estetiche contemporanee: intende offrire ai cittadini un luogo piacevole dove sostare all’ombra di un albero. Sarà il primo di una serie di punti di conversazione che verranno dislocati nei quartieri del centro cittadino di cui diventeranno un elemento caratterizzante, un elemento di riconoscimento, un oggetto di arredo urbano disegnato per Eboli e andrà a segnalare le zone salienti del tessuto urbano.

È sostanzialmente una casa, la casa dei cittadini, la Casa di Eboli.

Una forma archetipica -disegnata con le proporzioni della sezione aurea- che rappresenta il nucleo base di un aggregato sociale, celebra la famiglia che è il cuore della società, rappresenta l’intimità e la sicurezza; ed i cittadini hanno bisogno di “sentirsi a casa” e di prendersi cura degli spazi pubblici come se fossero privati, appropriandosi dei luoghi e usandoli con lo stesso rispetto che si ha per la propria abitazione.

E nel cuore della casa che è il cuore della città, viene collocato un albero: la casa diventa allora quel recinto dove proteggere i propri cari, i propri valori e tornare a quell’equilibrio di sana convivenza con la Natura che a volte sembra un ricordo lontano. È quindi la Casa dell’Albero (simbolo in molte culture del collegamento tra la terra e il divino), il luogo dove distrattamente riposarsi o dove contemplare ed entrare in sintonia con la natura

Il contatto con la Natura permette all’Uomo di rilassarsi perché noi facciamo parte di essa e abbiamo bisogno di ristabilire un contatto che a volte sembra perso e abbiamo bisogno di scambiare energia vitale con la madre Terra di cui l’albero costituisce rappresentazione. E proprio questo scambio di energie viene raffigurato mettendo in contatto l’albero con gli esseri umani nella casa, e mettendo in contatto l’albero con l’edificio retrostante attraverso una sorta di apparato venoso che porta energia dalla città all’albero e dall’albero alla città, cordoni ombelicali che ricollegano la mamma coi propri figli.

Tutto questo viene tradotto nella realtà con elementi semplici e di recupero, economici e simbolici: la casa viene disegnata realizzandone solo gli spigoli, con elementi da ponteggi in tubi e giunti in ferro (nuovi o già usati) verniciati in rosso e su questi vengono fatte crescere bouganvillee rosse, la pavimentazione della casa è realizzata in tavole da ponteggi verniciate in rosso, i cespugli scelti hanno fioritura rossa da maggio a ottobre, l’albero scelto è l’ulivo con tutto il proprio bagaglio simbolico e le “vene” che collegano l’albero all’edificio sono corde di color rosso affiancate nella parte terminale da strisce di led (economiche ed ecocompatibili). L’albero sarà piantato nel terreno esistente che verrà arricchito di sostanze ammendanti, la casa e la pavimentazione saranno appoggiate allo stato di fatto e le corde fissate sul muro dell’edificio con fascette e chiodi; tutto facilmente smontabile e non invasivo.   

L’idea viene tradotto nella realtà con elementi semplici e di recupero, economici e simbolici: la casa viene disegnata realizzandone solo gli spigoli, con elementi da ponteggi in tubi e giunti in ferro (nuovi o già usati) verniciati in rosso e su questi vengono fatte crescere bouganvillee rosse, la pavimentazione della casa è realizzata in tavole da ponteggi verniciate in rosso, i cespugli scelti hanno fioritura rossa da maggio a ottobre, l’albero scelto è l’ulivo con tutto il proprio bagaglio simbolico e le “vene” che collegano l’albero all’edificio sono corde di color rosso affiancate nella parte terminale da strisce di led (economiche ed ecocompatibili). L’albero sarà piantato nel terreno esistente che verrà arricchito di sostanze ammendanti, la casa e la pavimentazione saranno appoggiate allo stato di fatto e le corde fissate sul muro dell’edificio con fascette e chiodi; tutto facilmente smontabile e non invasivo.