Scuola Giovanni Pascoli | Archisbang

Turin / Italy / 2019

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Il progetto nasce dall’intento di rispondere con il lavoro architettonico alle accurate esigenze programmatiche individuate con il percorso di coinvolgimento della comunità scolastica all’interno di Torino fa Scuola, sottolineando il valore inclusivo di una nuova modalità di fare didattica che, supportata e facilitata da una coerente concezione spaziale, permetta di lavorare anche al contrasto delle diseguaglianze.


Il disegno degli spazi si propone di interpretare ed arricchire le ambizioni del progetto pedagogico, con la consapevolezza che lavorare su un edificio esistente significa valorizzarne i punti forza e leggerne le criticità, come spunto per immaginare soluzioni altre, inconsuete, per raggiungere gli obiettivi ed esaudire i desiderata dei futuri abitanti. 


L’apertura di spazi ampi, luminosi, la ricerca del contatto con l’esterno, l’accessibilità totale degli ambienti sono funzionali all’idea di una didattica continua, in cui l’ambiente fisico dell’edificio si mette a servizio del progetto formativo e ne diventa esso stesso parte integrante. La scuola è uno spazio inclusivo in cui riscoprire la dimensione ludica dell’imparare, dentro e fuori dalle aule, con modalità e strumenti differenti, dentro e fuori dall’orario scolastico, come punto di riferimento per i ragazzi ma anche per il resto della comunità. 


LE OPERE NEL DETTAGLIO


Il nuovo ingresso e il ripristino del prospetto su via Duchessa Jolanda


L’intervento ha previsto lo spostamento dell’ingresso all’estremo della manica su via Duchessa Jolanda, dove una finestra esistente è stata trasformata in un portale che arriva fino al piano marciapiede. La cornice metallica del portale riprende per tinta e proporzioni le cornici che segnano le altre finestre sul prospetto. La porta è trasparente, a due ante, ed è sovrastata da un celino fisso.


Dalla spicconatura dell’intonaco nella galleria d’ingresso è emersa, in fase di cantiere, la traccia dell’antica finestra presente in luogo del portoncino esistente, allineata alle altre forature di facciata. Verificata la sua collocazione anche attraverso la consultazione delle fotografie storiche d’archivio, si è concordato con la Soprintendenza di ripristinare l’apertura nell’antica posizione, riutilizzando serramento e inferriate dell’ultima finestra, di cui era già prevista la modifica per la realizzazione del nuovo ingresso. 


L’atrio di ingresso


La demolizione di una campata di volte ha permesso di realizzare una nuova rampa per il superamento del dislivello tra piano marciapiede e piano rialzato, che si interseca lateralmente con la gradinata che da accesso al nuovo atrio. Sono stati eliminati quindi il bussolotto posticcio e la rampa di scale che svolgeva la stessa funzione, a favore di un ambiente ampio e privo di tramezzature, in cui la struttura dell’edificio storico risulta nuovamente leggibile.


Al piano sottostante, dove sono situati gli archivi della Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo, l’intradosso della rampa è lasciato a vista: l’andamento sfaccettato della rampa in calcestruzzo armato costituisce il nuovo soffitto della galleria, denunciando l’intervento.


La rampa del nuovo ingresso, i gradini e la hall vengono pavimentati in pietra di luserna con finitura spazzolata, mentre l’atrio è pavimentato in bambù e ospita due blocchetti bassi, reception e servizi igienici, che si staccano per non interferire con il grande ambiente voltato. 


Il ripristino della palestra e il nuovo piano ammezzato ad uso biblioteca


L’intervento ha previsto il ripristino, dove già presente all’interno dell’originario Educatorio Duchessa Jolanda, di un locale palestra, trasformabile in sala teatro/conferenze. Per gli spazi spogliatoio e servizio sono stati occupati parte dell’antico ambiente e del limitrofo corridoio. In corrispondenza di questi, la grande altezza ha permesso di sfruttare un doppio livello con l’inserimento di un nuovo piano ammezzato, compartimentato da delle vetrate. Con la demolizione dei controsoffitti si è liberato lo storico soffitto cassettonato. Per risolvere l’inserimento del nuovo piano ammezzato, chiuso da vetrata a tutt’altezza, è stata sdoppiata la cornice di coronamento che racchiude le decorazioni.


Per ragioni di sicurezza antincendio è stata inserita una seconda via di fuga verso il cortile interno; pertanto lo scalone in pietra è stato allungato sul disegno di quello esistente. 


Il vano scala centrale e le passerelle di collegamento


A seguito dell’intervento il vano scala torna ad essere fulcro valorizzato dell’edificio: la messa in funzione delle due scale di emergenza esterne permette infatti di mantenerlo aperto sui corridoi ai diversi piani, liberando tutti i varchi precedentemente tamponati ed eliminando le compartimentazioni REI. I gradini in pietra, il parapetto in ferro e il mancorrente in legno sono stati puliti e restaurati. Le passerelle metalliche, con parapetto in acciaio verniciato in bianco, intradosso in cartongesso ignifugo e pavimentazione in bambù, si inseriscono con delicatezza nella cornice dello scalone, collegando i nuovi livelli aperti dal progetto sia con la scala che con il torrino dell’ascensore.


In corrispondenza dello sbarco dello scalone ai piani sono stati ricavati dei blocchetti tecnici che dialogano per colore con il pavimento in cementine e raggruppano, come elementi a sé, tutte le funzioni tecniche e di deposito necessarie. 


Le biblioteche tematiche e la valorizzazione della vetrata sul cortile interno


Lo spostamento dei servizi igienici ha permesso di valorizzare la fascia vetrata collocata sullo spigolo interno tra le due maniche dell’edificio. In questa posizione sono state collocate le sale lettura tematiche di piano, collegate concettualmente nella biblioteca diffusa, attorno al vano scala centrale.


Il posizionamento in questa posizione del locale tecnico come soppalco tra piano primo e piano secondo ha richiesto la modifica del serramento con un elemento grigliato utile a mascherare gli sfiati necessari. 


La modifica della sezione della manica su via Duchessa Jolanda: secondo piano ammezzato e terrazzo in copertura


L’intervento modifica la sezione della manica prospiciente via Duchessa Jolanda trasformando la copertura a falda in un tetto terrazzo, accessibile dall’ultimo piano della scuola attraverso il vano scala centrale. Il piano sottotetto (piano secondo ammezzato) viene quindi sopraelevato per metà, sul cortile interno, e dedicato ad area per lavoro di gruppo, spazio uffici e insegnanti.  Il nuovo solaio di copertura, lasciato con intradosso in calcestruzzo a vista come nel caso della rampa d’ingresso sull’archivio, si adagia sulle arcate esistenti creando un gioco di doppi livelli. Il terrazzo è in pietra arenite gialla, la facciata che emerge sul cortile interno è rivestita con lastre di gres che si legano cromaticamente all’apparato decorativo della facciata. Le forature riprendono il ritmo di quelle sottostanti.


Durante le opere di rimozione della copertura a falde sulla via Duchessa Jolanda è emersa la necessità di consolidare e inspessire la muratura esistente (a partire dal cornicione posto sopra la fila di finestre basse). Si è quindi deciso di rimuovere la cornice (posta alla linea di gronda esistente) e ricostruirla adattandola all’altezza del parapetto del nuovo terrazzo in copertura.


La nuova scala di sicurezza esterna


Al fine di servire tutti i piani esistenti e il nuovo terrazzo ai fini della sicurezza antincendio, l’intervento ha previsto la sostituzione della scala di emergenza esterna a servizio della manica via Duchessa Jolanda. Si tratta di una rampa metallica, cinta da un parapetto pieno con l’effetto di un nastro, che si avvolge attorno a un setto centrale in calcestruzzo a vista. 


Le pavimentazioni


Le pavimentazioni in cementine presenti negli spazi distributivi sono state mantenute, integrando con nuovi elementi dove si sono concentrati i passaggi impiantistici. La pavimentazione in legno originale della palestra è stata restaurata, mentre lo stato di degrado delle altre pavimentazioni in legno esistenti non ha, purtroppo, permesso la conservazione: si è deciso quindi di sostituirle, come era già stato ipotizzato per gli ambienti in cui le pavimentazioni non erano originali e nelle nuove vie di fuga, con pavimento in legno industriale (bambù). Nei bagni e nei laboratori è invece stato utilizzato del pvc in diverse colorazioni. La rampa d’ingresso e la gradonata che connette all’atrio è realizzata in pietra di Luserna, riprendendo il materiale del vano scala principale. Il terrazzo in copertura è rivestito in quarzo arenite yellow gold. 


Le nuove tramezzature


Le nuove tramezzature sono realizzate in cartongesso doppia lastra isolato acusticamente, con un arretramento rispetto al filo della muratura portante che permette sempre la lettura delle arcate. Tra aula e corridoio l’effetto è accentuato dalla presenza di una lunetta vetrata trasparente. In tre diverse occasioni, due al piano primo e una al piano secondo, sono state inserite delle pareti mobili che permettono di mettere in comunicazione le classi in un grande ambiente unico. 


I controsoffitti


Al fine di mascherare l’apparato impiantistico fuori traccia e di migliorare la qualità acustica l’intervento ha previsto la realizzazione di controsoffitti in tutti gli ambienti all’infuori dei corridoi, della manica del piano primo ammezzato e del vano scala, dove le volte sono sbiancate, valorizzate e lasciate a vista. Fatta eccezione per i bagni e i locali tecnici, tutti i controsoffitti sono trattati come vele che si distaccano dalle murature al fine di lasciare leggibile la struttura portante e la profondità delle volte soprastanti.   


Le strutture


La valutazione della vulnerabilità sismica dell’edificio ha permesso di individuare i punti in cui effettuare degli interventi di miglioramento delle sue prestazioni. Sono, pertanto, stati effettuati dei puntali interventi di consolidamento su alcuni maschi murari del piano interrato, con l’inserimento di barre filettate mascherate nella fuga di malta tra i mattoni a vista, mentre quelli dell’atrio d’ingresso sono stati trattati con intonaco armato.


Le nuove strutture previste sulla Manica Duchessa Jolanda sono state realizzate con calcestruzzo armato alleggerito, mentre le passerelle di collegamento e il nuovo piano ammezzato sono stati realizzati a secco con struttura in acciaio e tavolati lignei.  


Gli impianti


Il nuovo impianto elettrico è stati realizzato limitando al massimo i passaggi sottotraccia e sfruttando le nuove controsoffittature, in modo da non compromettere eccessivamente la struttura portante. I bagni sono stati collocati per lo più in prossimità di quelli esistenti in modo da ottimizzare scarichi e sfiati.


Per quanto riguarda l’impianto termico, già collegato alla rete di teleriscaldamento, sono stati sostituiti i corpi scaldanti e le montanti di distribuzione, seguendo ove possibile le tracce dei passaggi esistenti.


L’impianto di ventilazione meccanica, presente al solo piano primo ammezzato, è stato realizzato utilizzando il più possibile le nicchie presenti sulle murature portanti. La mandata e la ripresa dell’aria sono state concentrate in facciata sul serramento delle biblioteche di piano, che maschera lo stesso locale tecnico. 


Il miglioramento della qualità acustica


Al fine di migliorare i tempi di riverberazione nelle aule ma anche negli altri ambienti della scuola, oltre alla predisposizione di controsoffitti acustici, cui è stato abbinato uno strato di fibra di poliestere, sono stati applicati a parete e a soffitto, dove piano, dei pannelli di melammina fonoassorbenti; nell’atrio e nella galleria d’ingresso, sono inoltre presenti dei pannelli affissi alle pareti come quadri; all’interno dell’aula di musica il sistema è stato ulteriormente integrato con l’inserimento di altri dispositivi a parete, realizzati in legno e in materiale sintetico, e con l’utilizzo di scuri con doppia superficie, riflettente all’esterno ed assorbente all’interno, che permettono di regolare all’occorrenza una diversa percezione del suono. 


I colori e l’arredo


Se l’involucro dell’edificio è stato rinnovato con toni neutri, per gli arredi fissi ha prevalso l’uso del bianco e del blu scuro, individuato in dialogo con le cementine a scacchi, in modo da integrarli il più possibile con le murature e non appesantire l’immagine dell’edificio. Gli arredi mobili, invece, rispondono al desiderio di toni colorati tipico della funzione scolastica.


Programma: Riqualificazione Scuola secondaria di I grado, palestra, auditorium, biblioteca, aule didattiche e spazi comuni (all’interno del progetto di promozione della didattica innovativa Torino Fa Scuola)
Team di progettazione: Archisbang associati, Area progetti s.r.l.
Committente: Fondazione per la scuola della Compagnia di San Paolo
Importo lavori: € 2.750.000 opere + € 350.000 allestimenti
Incarico: progetto preliminare (concorso 1° classificato), progetto definitivo, progetto esecutivo, direzione lavori, coordinamento della sicurezza
Consistenza: mq 2.900
Tempistiche: 2017 concorso, 2018 inizio lavori, 2019 inaugurazione

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    Project details
    • Year 2019
    • Work finished in 2019
    • Client Compagnia di San Paolo - Fondazione Agnelli
    • Status Completed works
    • Type Schools/Institutes / Building Recovery and Renewal
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