UNA COMUNITA' PER CRESCERE - 2° classificato | Consalez Rossi Architetti Associati

Milano – via Ccenni - concorso internazionale di progettazione di housing sociale Milan / Italy / 2009

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Disegno urbano e progettazione bioclimatica

Il nuovo progetto trae spunto dal desiderio di costruire luoghi che sappiano rappresentare e magari anche suscitare una nuova identità e rappresentino, anche simbolicamente, un modo di vivere più attento alle necessità dell’ambiente. Il primo pensiero, fondativo, riguarda la composizione tra le ragioni del disegno urbano e le regole di orientamento della progettazione bioclimatica.

In quest’ottica la volontà di realizzare sequenze di spazi fluidi e suggestivi, che disegnino senza rinchiuderle le parti private e quelle pubbliche del quartiere ha dovuto confrontarsi con un orientamento principale (sud +- 30°) vincolante per il corretto funzionamento bioclimatico degli alloggi. L’apporto dei contributi bioclimatici alla progettazione assume però il carattere di parere tecnico, subordinato, qualora l’applicazione meccanica contrastasse, con le ragioni del disegno urbano.

Orientamento La conseguenza progettuale è l’individuazione di una prevalenza di orientamento, che definisce i fronti utili per il funzionamento bioclimatico. Il 60 % della superficie degli edifici risulta ottimale, mentre il restante 40%, pur ben orientato, non raggiunge l’angolazione necessaria, sia per motivi di orientamento sia per la verifica della proiezione delle ombre portate nei momenti più sfavorevoli. Il complesso individua così parti di edificio che ad ottano un approccio rigenerativo, con serre che accumulano calore e mediano lo scambio termico
con l’esterno, e parti che perseguono un obiettivo conservativo, limitando cioè gli scambi termici con l’esterno.


Topologia: la sequenza degli spazi

La gerarchia del quartiere è costruita sugli spazi aperti. Il progetto propone un forte
orientamento della vita pubblica del quartiere verso sud, con l’affaccio sulla strada piazza che è il luogo di incontro del complesso e, contemporaneamente, la nuova centralità del quartiere. All’interno, tra i fronti delle case, si svolge una sequenza di quattro spazi aperti verdi, luogo della vita privata degli abitanti. Dal parco della cascina Torrette una linea collega, attraverso la corte romboidale del complesso, la piazza delle tre torri e il giardino a sud , al confine degli orti urbani

Edifici e relazioni

L’impianto del quartiere, descritto nella sequenza dei suoi spazi aperti, è costituito da alcuni edifici disposti a coronamento degli spazi stessi:
- un edificio servizi, costruito su due piani, che media il passaggio tra la strada pubblica e il parco di cascina Torrette, e ospita i servizi al quartiere e alla città;
- due lunghe stecche residenziali di quattro piani che racchiudono il giardino interno. Le testate a sud ovest si alzano a sei e sette piani e definiscono la piazza del quartiere;
- una torre di otto piani al limite sud est del quartiere, residenziale e commerciale al piano terra, definisce il terzo lato della piazza.

Il programma sociale del quartiere si articola per polarità. I servizi alla città sono situati all’ingresso, su via Domokos. Intorno alla piazza (edifici alti), al confine della strada piazza, si trovano gli spazi commerciali. Nei punti di snodo delle stecche si trovano i servizi integrativi per l’abitare. Tra questi il portinariato sociale si trova nell’angolo sud est, in prossimità dell’ingresso e dell’edificio servizi. Tutte le categorie di residenti sono distribuite in modo uniforme all’interno del complesso.

Capogruppo
Lorenzo Consalez (Consalez Rossi Architetti Associati)

Gruppo di progettazione
Lorenzo Consalez, Marcello Rossi, Enrico Scaramellini

Collaboratori
Andrea Starr Stabile, Salvatore Cappello, Paolo della Porta, Stefano Tropea

Strutture
Enrico Orlandini (orpe srl)

Impianti
Flavio Ranica (digierre3 srl)


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