Recupero ex colonia marina | Lorenzo Goffi

Senigallia / Italy / 2007

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Il progetto di recupero è dapprima passato attraverso un interventi di riqualificazione urbanistico-architettonica, operando la sistemazione dell’area litoranea delle vecchie colonie nella quale esso si trova. Infatti, la pianificazione urbanistica comunale prevede per quella fascia la realizzazione di un nuovo polo turistico caratterizzato dalla valorizzazione degli spazi verdi, in special modo con il recupero della flora locale (sistema delle dune costiere); si creeranno così nuovi spazi pubblici e nuovi percorsi, ma anche nuove strutture turistiche.
Dal rilievo geometrico degli spazi e da un’analisi a scala dell’edificio, parte il progetto dapprima della corte interna del complesso, rivista e rivisitata come una piazza facilmente permeabile alle persone e all’ambiente circostante, dotata di varie attrezzature per l’intrattenimento e il divertimento.
La diversità del disegno delle sistemazioni introdotte nella corte interna non fa altro che rispecchiare la varietà di servizi che il nuovo complesso andrà ad offrire, definendosi anche per questo come il punto focale delle attività della nuova zona, sempre però rispettando le attuali attività e ponendosi in continuità con esse. Infatti, i locali dell’ex colonia marina andranno ad ospitare: ristoranti e bar, un nuovo stabilimento balneare, la nuova sede dell’Associazione Velica Senigallia, 8 diverse residenze dell’UISP nelle braccia del complesso, e un albergo nel corpo principale, secondo la disposizione in pianta in figura sopra.

Tutta la linea compositiva ha rispettato la classicità del progetto originale, eliminando le superfetazioni, cercando di mantenere i ritmi e, anzi, di esaltare gli stessi, ad esempio arretrando le facciate vetrate disegnate da infissi irregolari, oppure ponendo i montanti della nuova facciata dell’albergo in corrispondenza dei pilastri originali, o ancora riproponendo in differenti formati il colonnato. È però anche vero che ha giocato un forte ruolo nella creazione dei nuovi volumi il “senso del contrasto”, cioè quella voglia di rompere l’opacità e la forte simmetricità del complesso, ad esempio mediante le linee forti dei nuovi volumi dell’associazione velica e dello stabilimento balneare.
In generale, è nei dettagli che il progetto si è articolato: ad esempio nelle vetrate poste in secondo piano, caratterizzate da infissi a passo variabile, i quali contrastano con l’ordine classico messo in risalto dal bianco in primo piano; oppure nelle tessiture a passo variabile del prospetto su strada, o nelle differenti angolazioni delle sfaccettature delle cellule abitative dell’albergo e dei nuovi volumi, o ancora nei materiali che, ove possibile, sono stati sempre preferiti naturali, migliori da un punto di vista estetico, ma anche perché riciclabili, come per esempio vetro o legno. Il colore di gran lunga preferito nel risanamento delle superfici ripristinate è stato il bianco, in assoluto il colore che più risalta i giochi plastici presenti sulle facciate, in particolar modo sui timpani.
A concretizzazione di quanto appena detto, a prima vista il problema più gravoso sembrerebbe essere quello della rifunzionalizzazione, cioè dell’adattamento dell’edificio alle nuove esigenze. Ma in realtà, come si vedrà nei capitoli III, IV e V, nuove tecniche e nuovi materiali introdotti recentemente permettono un significativo miglioramento del comportamento strutturale, senza sproporzionati oneri di spesa.

Infatti, dopo una serie di verifiche sulle strutture esistenti, è emerso che sia gli elementi orizzontali, quali travi e solai, che quelli verticali, i pilastri, necessitavano di un rinforzo, come volevasi dimostrare a causa delle attuali più restrittive norme di sicurezza nei confronti del sisma e dei conseguenti diversi metodi di calcolo. I carichi determinati dall’analisi, combinati secondo la Normativa vigente, sono stati applicati alla porzione di struttura presa in considerazione, data la ripetitività geometrico-strutturale dell’edificio. Le sollecitazioni scaturite hanno determinato il progetto del rinforzo, basato sul ripristino delle sezioni in c.a. e sull’applicazione di materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica, quali fibre di carbonio (CFRP).
Garantire la continuità architettonica e storica dell’edificio, oggi lasciato a se stesso, senza creare un qualcosa di inaccessibile (si parla di Architettura come uso dello spazio e non come monumento) è l’obiettivo principale della tesi. La diversificazione delle funzioni all’interno del complesso, insieme all’inserimento di esso nel più vasto recupero dell’intera fascia delle ex colonie, dà la possibilità alla città di Senigallia di crescere sia come servizi offerti che come qualità di vita, senza sottovalutare un punto la salvaguardia di un pezzo importante della sua storia culturale fatta di balneazione.

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    Il progetto di recupero è dapprima passato attraverso un interventi di riqualificazione urbanistico-architettonica, operando la sistemazione dell’area litoranea delle vecchie colonie nella quale esso si trova. Infatti, la pianificazione urbanistica comunale prevede per quella fascia la realizzazione di un nuovo polo turistico caratterizzato dalla valorizzazione degli spazi verdi, in special modo con il recupero della flora locale (sistema delle dune costiere); si creeranno così nuovi spazi...

    Project details
    • Year 2007
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Waterfront / Urban Furniture / Landscape/territorial planning / Hotel/Resorts / Tourist Facilities / Beach Facilities / Bars/Cafés / Restaurants
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