Leaf

"Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure”.

John Keats

Adattando la frase di John Keats all’architettura, appare evidente come la proposta progettuale prenda forma dall’osservazione naturale, in particolare dalla semplicità e dall’armonia che la rendono unica nel suo genere. Infatti – in linea con la volontà di rimodernare la facciata attraverso grafiche essenziali legate alla natura e alla primavera – il punto di partenza è proprio uno degli elementi più semplici, ma allo stesso tempo più sfaccettato, presente nel mondo naturale: la foglia.

Osservando la maggior parte delle foglie presenti in botanica si nota subito una particolare e distintiva venatura interna, spesso addirittura molto simile a precise regole geometriche. Quella presa come riferimento riguarda in particolare trapezi e triangoli, forme che tendono a ripetersi generando una trama precisa, complessa, ma sempre armonica. Da qui il passaggio da naturale a rigoroso, una geometrizzazione caratterizzante in modo innovativo l’intero showroom.

Ritornando al contesto naturale, esiste una disciplina (la fillotassi) che studia come le foglie si distribuiscono nello spazio, in particolare viene indicato con il termine nodo il punto di unione tra foglia e ramo ed il modo si moltiplicano le foglie per nodo rappresenta un carattere distintivo molto forte della pianta. Questo può considerarsi il successivo step progettuale: l’ordine (dal greco taxis) delle foglie (phyllon) sulla facciata Turco che permette, grazie alla sua trama, di connotarla e di darle significato.

L’idea di sviluppo della foglia geometrizzata trasforma così la struttura del volume principale in un grande “elemento albero”: l’ingresso rappresenta l’unico punto d’appoggio al terreno, fortemente caratterizzato dalla pensilina con l’inconfondibile insegna Turco, da cui si diramano – letteralmente – gli sviluppi dei nodi fogliari. La nuova facciata diventa così dinamica e movimentata, grazie anche all’estrusione di alcune parti della texture verso l’esterno. L’intero sviluppo della trama è pensato in un materiale molto simile al legno (nome?) in modo da permettere un riconoscimento diretto al contesto naturalistico, in rilievo rispetto ad uno strato monocromatico uniforme che costituisce una sorta di “seconda pelle” dell’edificio esistente, realizzata in solid surface. La struttura viene poi maggiormente enfatizzati da una particolare illuminazione, dei veri e propri tagli di luce che non fanno altro che contornare il disegno creato in facciata, attirando il visitatore verso l’ingresso.

Un discorso a parte è stato fatto per il prospetto laterale, retrostante il volume d’ingresso. La geometria delle foglie è ripresa solo in parte per definire alcune delle aperture degli uffici, in modo da non appesantirne l’intera immagine. Questa scelta è dovuta anche alla volontà di differenziare le funzioni presenti nei due volumi: al principale si riserva una forte attività comunicativa, a quello degli uffici si vuole invece conferire un aspetto di essenzialità ed eleganza. Gli elementi con la trama dei prospetti principali contorneranno solo un angolo di alcune aperture, in modo bidimensionale se viste frontalmente, prolungandosi verso l’esterno se viste lateralmente. In questo modo l’estensione della trama permetterà di avere una zona d’ombra, necessaria vista l’esposizione a sud della facciata uffici.