Corso Vittorio 6 | Ivano Pomero

Progetto 2015/2017 – Realizzazione 2017/2018 Turin / Italy / 2018

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L’edificio, tipico esempio dell’architettura piemontese ottocentesca, nasce come casa di rappresentanza. L’intervento ha previsto la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione completa dell’edificio in modo da trasformarlo in una nuova macchina efficiente da un punto di vista energetico e distributivo, dando al contempo un’ immagine di rinnovato prestigio alle facciate e alla corte interna. L’intervento è stato duplice e ha coinvolto anche le facciate esterne su Via della Rocca e Corso Vittorio, dove è stato eseguito il recupero della facciata mediante restauro degli intonaci, degli elementi lapidei, dei balconi, dei fregi e delle cornici, dei nuovi serramenti con disegno storico. Le facciate interne della corte sono state sostituite negli anni ‘60 e allo stato di fatto erano prive di qualsiasi valore estetico e architettonico. Vista la necessità di riqualificare energeticamente l’intero edificio, si è scelto di realizzare sulle facciate interne un cappotto termico e di sostituire i serramenti con infissi ad anta unica con finitura tutto vetro. Un’importante gerarchia nella nuova conformazione del prospetto è determinata dagli elementi ad imbotte con parapetto in vetro che vanno a segnare alcune aperture dell’edificio sulla facciata, e le imbotti al piano terra, con sporgenza inferiore, creando giochi di luce e ombre che danno vita al prospetto; l’elemento imbotte ritorna a enfatizzare i due accessi principali alla corte.  Il piano quinto, su entrambe le maniche, è stato oggetto di completa trasformazione. Su via della Rocca il sottotetto non abitabile è stato recuperato tramite il rifacimento della copertura e la creazione degli abbaini con doppio affaccio posti in continuità con le aperture esistenti. Sulla manica di Corso Vittorio il piano quinto e il volume in copertura dialogano cromaticamente con il piano terra verso l’interno cortile, mentre sul corso l’impatto della sopraelevazione del 1962 è stato minimizzato attraverso importanti trasformazioni delle coperture e dalla presenza dei serramenti scorrevoli e da parti fisse con finitura tutto vetro in sintonia nel gioco di vuoti e pieni con la facciata storica.


L’idea di un ascensore come mero elemento impiantistico è qui abbandonata per lasciare spazio ad un oggetto scultoreo, ermetico ma al contempo dinamico grazie all’utilizzo di lamiere con foratura di tre dimensioni differenti e lamiere opache e grazie a giunti e scuretti verticali ed orizzontali. L’ascensore si stacca il più possibile dal filo della scala per non compromettere lo spazio caratterizzato da elementi originali come i parapetti in ferro battuto e ghisa.


 La nuova corte dell’isolato viene generata dalla rielaborazione in chiave contemporanea del progetto iniziale del 1843: pavimentata prima dell’intervento da un manto in asfalto, è stata completamente riqualificata mediante la realizzazione di una nuova pavimentazione in cubetti di porfido, lastre di pietra, monoliti, sedute sospese e ampie aree verdi contornate da para-vento verdi.  La destinazione d’uso dell’edificio è mista e comprende uffici e residenze.


 Nella ristrutturazione dell’isolato tra Corso Vittorio e Via della Rocca, per lo studio dell’illuminazione è stato adottato un approccio differente tra interno ed esterno dell’edificio. Per la facciata esterna è stata utilizzata un’Illuminazione scenografica che enfatizzasse l’apparato decorativo tramite l’illuminazione indiretta delle lesene, dei timpani, dell’intradosso dei balconi e della rostra degli ingressi principali. Per le facciate interne è stato utilizzato un apparecchio custom studiato appositamente per questo edificio, realizzato con elementi tutta massa in polipropilene posizionati in mezzeria e allineati all’estradosso dei serramenti, sul fronte della luce è collocata un pellicola con finitura ORO che rende l’elemento accattivante anche in modalità diurna e in dialogo continuo con la facciata del piano quinto, anch’essa dorata. I serramenti con imbotte sporgente dal filo muro sono trattati diversamente con un apparecchio che le mette in risalto l’interno del volume movimentando il prospetto. Luci lineari collocate sull’intradosso del solaio del basamento danno continuità allo stesso.


 Per il cortile sono stati poi pensati degli elementi di arredo e design specifici per il luogo, che diventano essi stessi architettura, tra cui:


- le PANCHINEcon luce decorativa,  le sedute che si generano a partire dal disegno delle fasce a terra, in metallo rivestite in gres ad altro spessore che senza soluzione di continuità si “piegano e sollevano” e grazie all’elemento verticale metallico rivestito con finitura a specchio, creano un effetto di leggerezza/distacco e continuità del piano orizzontale. La luce indiretta che percorre l’intera lunghezza dell’elemento conferisce all’oggetto una valenza eterea. La seconda tipologia di panchina è in contrapposizione un “blocco” che serve da dissuasore e al contempo indica, grazie alla grafica luminosa, la presenza di funzioni particolari (parcheggio carico/scarico, disabili, auto elettrica).


 - il PARAVENTO che delimita il giardino di ingresso e maschera visivamente lo spazio dedicato alle auto da un lato e il deposito bici dall’altro. È composto da elementi modulari a Z in metallo zincato e verniciato e da elementi di collegamento con profilo a U e luce a LED integrata, il tutto ancorato a terra con fissaggio a scomparsa. Le parti terminali in corrispondenza delle estremità sono piene in lamiera metallica. Tra i profili a Z cielo-terra sono presenti sottili cavi metallici tesi, passanti su anelli per il sostegno del verde rampicante. Un’arpa vibrante.


 - i TOTEM, la cui forma nasce dalla reinterpretazione storica dell’architettura del contesto ad evocazione della scansione “ideale” dei setti della struttura dei bassi fabbricati che racchiudevano un tempo la corte. Il totem svolge anche la funzione di dissuasore e indicatore della numerazione dei parcheggi. La parte inferiore è in lamiera metallica zincata verniciata con doppia colorazione in analogia con le imbotti della facciata e tagliata verticalmente e in corrispondenza dei numeri dei parcheggi. Gli elementi che costituiscono il frame sono profili metallici a U con luce a LED integrata. Nel loro insieme ricompongono la lettura dell’edificio originale e costituiscono un paesaggio verticale.


 - la BUCA DELLE LETTERE_La buca delle lettere è un oggetto funzionale ma nello stesso tempo contemporaneo, lineare ed elegante nella sua semplicità. É costituita da un appoggio arretrato e da una telaio esterno in lamiera metallica verniciata, così come i divisori interni. Gli sportelli in vetro prevalgono rispetto alla struttura interna, creando un effetto ad unica specchiatura grazie anche allo studio di un particolare sistema di fissaggio che riduce al minimo l’impatto estetico.

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    L’edificio, tipico esempio dell’architettura piemontese ottocentesca, nasce come casa di rappresentanza. L’intervento ha previsto la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione completa dell’edificio in modo da trasformarlo in una nuova macchina efficiente da un punto di vista energetico e distributivo, dando al contempo un’ immagine di rinnovato prestigio alle facciate e alla corte interna. L’intervento è stato duplice e ha coinvolto anche le facciate...

    Project details
    • Year 2018
    • Work started in 2017
    • Work finished in 2018
    • Client Reale Immobili (Gruppo Reale Mutua)
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Apartments / Office Buildings / Interior Design / Lighting Design / Recovery/Restoration of Historic Buildings / Restoration of façades / Furniture design / Refurbishment of apartments / Building Recovery and Renewal
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