Light Living | Stefano Infante

1° classificato ex-aequo concorso 'Edificio residenziale in Via Tellini 11 a Milano' Milan / Italy / 2009

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L’intervento si propone di demolire l’esistente edificio residenziale sito in Via Tellini 11 e di ricostruirlo secondo una nuova concezione urbanistica, architettonica ed energetica.
Partendo dalla necessità di una nuova configurazione, che supplisca alle contingenti deficienze del lotto (cieco sul lato sud adiacente all’edificio confinante, di proporzioni e dimensioni contenute, con ridotte possibilità di intervento), il tentativo del progetto è quello di mettere a sistema tutti i punti deboli preesistenti da un lato ed i nuovi propositi progettuali dall’altro, per raggiungere un nuovo equilibrio capace di proporre una soluzione innovativa dal punto di vista della flessibilità dell’abitare e della sostenibilità energetica.
Tutto questo è ottenuto attraverso una risposta sensibile dell’edificio alla LUCE SOLARE, che diventa elemento focale della qualità architettonica degli spazi interni, piovendo con potenza dall’alto all’interno della corte centrale, attraverso un sistema tecnologico innovativo e moltiplicando gli affacci per gli alloggi interni, e che rappresenta inoltre il mezzo di risparmio energetico nodale dell’intervento. La luce acquista un ruolo ancora più potente, attraverso i raggi di verde rampicante, che caratterizzano fortemente i prospetti dell’edifico e di riflesso anche la spazialità interna.
A partire dall’edifico esistente ed in base alle prescrizioni del Piano Casa, si ottiene perciò un nuovo oggetto architettonico, sopraelevato di un livello rispetto a quello attuale, e si ricavano 17 alloggi, compresi tra il primo ed il quinto livello, e 6 stanze per residenza temporanea al livello della strada, ottenendo due piani di parcheggi interrati, che garantiscono 24 posti auto ed offrono ad ogni unità abitativa un parcheggio pertinenziale.
I tagli degli alloggi variano da minimi abitativi di 28 mq, a 56 mq su un unico livello e su due nel caso dei duplex, che chiudono l’edificio in copertura. Ciò offre un’ampia possibilità abitativa a seconda delle esigenze.
La scelta di collocare al piano terra le residenze temporanee, concepite come stanze autosufficienti (angolo cottura, bagno, letto matrimoniale) con uno spazio comune ad uso lavanderia ed uno per il tempo libero, è dovuta alla volontà di lasciare ad un uso più aperto il livello della strada e di riservare invece ad un utilizzo più stabile i livelli superiori, che hanno maggiore qualità abitativa.


LIVELLO QUOTA STRADA | abitare temporaneo
Il livello a terra è progettato come l’elemento filtro di accesso e scoperta dell’intero edificio. Vi si accede dal fronte laterale, più riservato, ma visibile dalla strada principale, e, attraversando spazi comuni (portineria, giardino zen, stanza condominiale, lavanderia), si giunge ad un sistema di stanze destinate ad un abitare temporaneo.

Accedendo dalla lama di distribuzione centrale che taglia in due l’edificio, si aprono sul fronte della strada principale quattro stanze ed altre due sul fronte opposto, ognuno di 15 mq, in cui lo spazio acquista un valore aggiunto per mezzo di una partizione mobile, che permette alla stanza di assumere diverse configurazioni a seconda delle necessità. La possibilità di spostare la parete lungo binari permette al fruitore di collocarlo a ridosso del letto, ottenendo un divano ed una seduta comoda per il soggiorno, di portarlo in fondo alla stanza, guadagnando la totalità dello spazio, oppure, infine, di schermare completamente la zona letto da quella giorno, per accogliere ospiti.

La stanza prende aria e luce da una finestra a nastro collocata lungo tutta la parete, che garantisce così la privacy dai flussi della strada, ma allo stesso tempo anche l’affaccio diretto per mezzo di gradinate contenitori, collocate su un lato del letto.

I locali comuni permettono di utilizzare spazi lavanderia e stenditoi a vantaggio delle residenze temporanee, guadagnando lo spazio necessario per le funzioni che non è possibile compiere all’interno della superficie delle stanze.

LIVELLI PRIMO | SECONDO | TERZO | abitare stabile

Ai livelli superiori, dal primo al terzo, sono previsti quattro alloggi per piano di tre tagli differenti:
- due da 28 mq
- uno da 32 mq
- uno da 54 mq
Prerogativa fondamentale ed inderogabile del progetto è di prevedere due affacci per ogni alloggio, nonostante la parete cieca collocata a sud. Tale obiettivo è stato raggiunto comprendendo una corte racchiusa tra la parete attigua all’edificio confinante, i due lati interni dell’edificio di progetto e la parete del vano distributivo a lama. Vengono così guadagnati gli affacci per i servizi, garantendo una corretta ventilazione all’interno dell’alloggio. La possibilità di affacciare i servizi sul lato interno, permette anche di poter collocare sul fronte sud-est e sud-ovest i soggiorni e le stanze da letto, raggiungendo così un’elevata qualità delle esposizioni delle funzioni interne. Anche all’interno di questi alloggi il tema predominante è la flessibilità, ottenuta in qualsiasi alloggio, collocando sempre la zona giorno in continuità con la stanza letto e mettendo in comunicazione questi due ambienti con una parete a libro, che permette di mantenerli sempre separati, ma, se necessario, comunicanti, guadagnando la totalità dello spazio. Nel caso dei monolocali la zona giorno è messa in comunicazione con la stanza matrimoniale, mentre nell’unico alloggio da 54 mq, la comunicazione è stabilita con il letto singolo, per offrire la possibilità di avere lo spazio sempre aperto nei momenti di riduzione del numero di componenti della famiglia (nel momento in cui la coppia non ha figli oppure nel caso in cui questi ultimi abbiano già abbandonato la famiglia d’origine).
Gli alloggi collocati sul fronte della strada principale sono da 32 mq, ovvero un unità abitativa minima con qualche comfort spaziale maggiore e da 54 m, offrendo una soluzione composta da soggiorno/cucina, doppio servizio , di cui uno senza affaccio, e due stanze da letto.
Il disegno irregolare della pianta permette di ottenere una maggiore qualità dello spazio che, attraverso leggere inclinazioni, lo dilata e ne aumenta il valore distribuivo.

LIVELLI QUARTO | QUINTO | duplex
Al penultimo ed ultimo livello sono previsti cinque alloggi duplex, distribuiti su entrambi i piani, che offrono un’ulteriore tipologia di soluzione abitativa per gli utenti.

Ogni alloggio è costituito da una superficie di 28 mq per la zona giorno con servizio e di ulteriori 28 mq al livello superiore per la zona notte, con la possibilità di essere disgiunti e costituire così due monolocali da 28 mq l’uno.
L’interessante risorsa distributive del progetto e della sua configurazione strutturale è quella di collocare i pilastri sul bordo e sul perimetro della lama centrale, lasciando così completamente libero lo spazio interno, che diviene assolutamente flessibile e configurabile in molteplici soluzioni.

La configurazione dell’alloggio duplex segue una logica distributiva ben precisa, collocando gli elementi di servizio distributivi ed igienici sempre lungo il bordo della superficie a disposizione, liberando così l’intero spazio alle funzioni dedicate.

LIVELLO COPERTURA | macchina energetica

Dall’analisi energetica dell’edificio si evince che, prendendo in considerazione la zona climatica E, in cui la città di Milano si colloca in riferimento ai suoi 2.404 GG (gradi giorno), il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale, misurata in KWh/anno, è di 25.801,92.
Partendo dalle prescrizioni del Piano Casa della regione Lombardia che prevedono la possibilità di usufruire del bonus solo nella misura in cui sia rispettato un abbassamento del livello minimo di dell’indice di prestazione energetica, per la climatizzazione invernale, del 30%.
Il valore energetico di riferimento per l’applicazione del Piano Casa è di 46,7 Kwh/mq anno. Nel caso specifico, in cui l’apporto energetico irraggiato dal sole è fortemente compromesso dall’occlusione del lato sud, è assolutamente inevitabile la necessità di ricorrere a fonti di energia rinnovabile per poter raggiungere il valore necessario attraverso l’impiego di apporto guadagnato.
Il progetto prevede dunque in copertura una superficie di 170 mq di fotovoltaico, che garantisce insieme ad altri accorgimenti progettuali il raggiungimento della soglia minima, superandola anche sensibilmente per ottenere il raggiungimento della CLASSE A, con un valore di 27,2 Kwh/mq anno.

SUPERFICI VERTICALI | pelle e sostenibilità

Un carattere fondamentale dell’involucro è legato ai sistemi di facciata, che definiscono la qualità architettonica a seconda della capacità di permettere alle utenze di gestire il rapporto tra la pelle dell’edificio e l’esterno.

L’involucro dell’oggetto si compone di tre sistemi giustappunti:
- il parapetto grigliato di protezione
- i pannelli brise-soleil scorrevoli
- elementi grigliati verticali fissi base del verde rampicante.
Attraverso la combinazione di questi tre elementi si ottiene un sistema per mezzo del quale è possibile mascherare le aperture di servizi per acquistare maggiore privacy, schermarsi dal sole durante il periodo estivo per evitare il surriscaldamento degli alloggi e godere delle qualità ambientali ed estetiche del verde rampicante.
Tale successione di dotazioni tecnologiche permette all’edificio di denunciare la propria sinergia con il sole, non restando immutato nei confronti di fenomeni naturali, bensì rispondendo come un oggetto sensibile agli stimoli ambientali provenienti dall’esterno.
Un ulteriore carattere di comunicazione tra il sole e la pelle è denunciato nella parete esposta a sud, sopraelevata rispetto all’altezza dell’edificio adiacente, che diventa superficie di supporto per il solare termico, che va a costituire un elemento integrato della facciata laterale.
La parete esposta a nord manifesta invece chiaramente l’atteggiamento di chiusura e protezione rispetto all’ambiente esterno, riducendo al minimo le aperture ed aumentando invece la superficie coibente, al fine di ridurre sensibilmente le dispersioni termiche.

LAMA DISTRIBUTIVA | sole, aria e tecnologia

L’elemento nodale dell’intero progetto è legato allo spazio per la distribuzione orizzontale e verticale, che non è concepito come una semplice superficie di servizio, ma che diviene invece un valore aggiunto per il funzionamento architettonico ed energetico dell’intero sistema.
La possibilità di prevedere una corte, seppur ridotta nelle dimensioni, permette a tutti gli alloggi di avere un doppio affaccio, non rinunciando tuttavia nemmeno alla qualità di questo spazio aperto. La necessità di restituire alla corte il ruolo di un ulteriore spazio di qualità architettonica porta infatti alla previsione di un dispositivo predisposto a condurre la luce solare fino a punti di notevole distanza rispetto alla sorgente solare.
La luce solare è captata dal “Pannello Solare” posto all’esterno ed è trasportata all’interno della corte dell’edificio attraverso cavi di fibre ottiche, per essere poi emessa da una serie di diffusori. Questa tecnologia è denominata Luce Solare Tramite Fibre Ottiche.
Il “Pannello Solare” è montato sulla copertura della lama di vetro ed è costituito da lenti ottiche per concentrare e raccogliere la luce solare in entrata.
I cavi di fibre ottiche sono composti da parecchie fibre sottili di tipo standard per trasporto luce e grazie all’alto grado di trasmissione della luce solare raggiungono con facilità la quota terra della corte.
Ad ogni quota di interpiano, la luce solare è emessa attraverso i diffusori, appositamente studiati per l’utilizzo della luce solare.
Tale sistema ha la capacità di concentrare la luce solare con un ampio angolo di incidenza,caratteristica importante perché assicura un alto flusso luminoso. Il pannello solare raccoglie infatti la luce con un angolo incidente a 60 gradi dalla direzione del sole, formando un cono di captazione attiva pari a 120 gradi.
Questo angolo rappresenta una media di 8 ore di luce solare durante l’arco della giornata.

Tutto il resto del volume di distribuzione invece, funziona, per la parte esposta a sud, come una serra di accumulazione del calore, che permette così agli alloggi di comunicare con un vano non completamente non riscaldato, ma che soprattutto, durante il periodo estivo, permette, attraverso aperture in alto, di aumentare il comfort termico del vano e dei locali attigui, per mezzo di una naturale ventilazione di raffrescamento.
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    L’intervento si propone di demolire l’esistente edificio residenziale sito in Via Tellini 11 e di ricostruirlo secondo una nuova concezione urbanistica, architettonica ed energetica.Partendo dalla necessità di una nuova configurazione, che supplisca alle contingenti deficienze del lotto (cieco sul lato sud adiacente all’edificio confinante, di proporzioni e dimensioni contenute, con ridotte possibilità di intervento), il tentativo del progetto è quello di mettere a sistema tutti i punti deboli...

    Project details
    • Year 2009
    • Client Warehouse & Bureau I srl
    • Status Competition works
    • Type Apartments
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