Palestra polifunzionale coperta
Monselice / Italy / 2009
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Il progetto prevede la realizzazione di una Palestra polifunzionale coperta per attività sportive e manifestazioni occasionali ponendosi l'obiettivo di diventare luogo di incontro e di aggregazione sportiva e sociale per i giovani del comprensorio coniugando funzionalità e piacevolezza nella fruizione. L' area di progetto posta ai limiti del Parco Colli si trova in località Schiavonia, nel territorio del Comune di Monselice, al confine con quello di Este, in quella fascia di territorio pedecollinare della Bassa Padovana che si spinge fino a Montagnana.
Uno degli aspetti peculiari dell' area dei Colli, è quella di presentare un ambiente in cui gli aspetti naturalistici, in generale non si impongono di per se stessi come elementi di straordinaria originalità (salvo l'unicum assoluto dato dalla loro origine geologica) ma trovano il maggior interesse nella loro varietà e nel loro continuo rivelare, le modificazioni e gli adattamenti subiti ad opera dell' uomo nelle epoche storiche passate. La sedimentazione degli apporti passati compone oggi questo paesaggio. Le aree limitrofe ai Colli come il sito di progetto, rappresentano un'importante funzione di cerniera con il paesaggio agrario, in grado di costituire un'importante e realistica integrazione di tipo fisico-ambientale con il Parco Colli.
Da tali premessa scaturisce l'idea di una struttura in armonia con la natura, integrata nel paesaggio, usufruibile come piacevole punto di ritrovo.
In questa cornice il progetto architettonico trova le sue basi sul raccordo orizzontale con l'intorno, valorizzando sia l'aspetto tecnologico sia quello naturalistico dell' edificio, per evidenziarne il connotato di leggerezza e trasparenza. La ricerca del rapporto tra la forma dell'oggetto costruito e la forma del luogo, tra provvisorietà e permanenza della topografia, genera un edificio che penetra nel contesto con la forza di un elemento geografico, in stretto legame con il paesaggio e la topografia del luogo, assumendo la forma di una “morbida collina” che affonda nel terreno, per poi improvvisamente sorgere ed aprirsi al paesaggio collinare. La soluzione tipologica del fabbricato, prevede una sala attività leggermente seminterrata, contrapposta ad un terrapieno verde per ridurre al massimo l' impatto ambientale, e per ottenere un organismo compatto e ottimizzato nella distribuzione planimetrica.
La costruzione nasce coerentemente dal processo di ideazione, attraverso scelte costruttive e materiche sensibili agli obbiettivi di leggerezza e appropriatezza al luogo.
Gli elementi costitutivi del progetto, la grande vela di copertura ed il terrapieno verde, vengono modellati lungo un segno curvilineo orizzontale ed uno curvilineo verticale. La copertura diviene il fatto plastico dominante dell'edificio, una grande struttura lamellare appesa a tiranti che si modella e si distende nel luogo in armonia con il paesaggio e i suoi messaggi; alzandosi a nord verso i colli appoggiandosi a sostegni in acciaio che appaiono quasi “alberi artificiali”, abbassandosi a sud verso il parcheggio a coprire la passeggiata esterna delle tribune, modellando con la sua curvatura un terrapieno verde che ne diviene naturale conclusione. Di sera l'illuminazione interna accentua la leggerezza che caratterizza l' impianto configurandolo come una sorta di lanterna.
Il carattere di “leggerezza“ del progetto viene sottolineato dalla scelta del trattamento superficiale dei muri laterali di tamponamento della sala, caratterizzato dal rivestimento orizzontale in cedro rosso; il legno come “ senso del tempo” che si altera e si trasforma, che si ri-progetta dagli elementi primari della natura come il sole, la pioggia, il vento, pensa ad un’architettura che non è più solamente forma, ma anche racconto, cambiamento d’identità.
Se la leggerezza diventa strumento progettuale, le trasparenze ne sono il suo contenuto poetico. La grande facciata trasparente a nord, porta il paesaggio all’interno dell’opera, ricercando quella fusione tra artificio e natura, obbiettivo costante del processo progettuale.
Uno degli aspetti peculiari dell' area dei Colli, è quella di presentare un ambiente in cui gli aspetti naturalistici, in generale non si impongono di per se stessi come elementi di straordinaria originalità (salvo l'unicum assoluto dato dalla loro origine geologica) ma trovano il maggior interesse nella loro varietà e nel loro continuo rivelare, le modificazioni e gli adattamenti subiti ad opera dell' uomo nelle epoche storiche passate. La sedimentazione degli apporti passati compone oggi questo paesaggio. Le aree limitrofe ai Colli come il sito di progetto, rappresentano un'importante funzione di cerniera con il paesaggio agrario, in grado di costituire un'importante e realistica integrazione di tipo fisico-ambientale con il Parco Colli.
Da tali premessa scaturisce l'idea di una struttura in armonia con la natura, integrata nel paesaggio, usufruibile come piacevole punto di ritrovo.
In questa cornice il progetto architettonico trova le sue basi sul raccordo orizzontale con l'intorno, valorizzando sia l'aspetto tecnologico sia quello naturalistico dell' edificio, per evidenziarne il connotato di leggerezza e trasparenza. La ricerca del rapporto tra la forma dell'oggetto costruito e la forma del luogo, tra provvisorietà e permanenza della topografia, genera un edificio che penetra nel contesto con la forza di un elemento geografico, in stretto legame con il paesaggio e la topografia del luogo, assumendo la forma di una “morbida collina” che affonda nel terreno, per poi improvvisamente sorgere ed aprirsi al paesaggio collinare. La soluzione tipologica del fabbricato, prevede una sala attività leggermente seminterrata, contrapposta ad un terrapieno verde per ridurre al massimo l' impatto ambientale, e per ottenere un organismo compatto e ottimizzato nella distribuzione planimetrica.
La costruzione nasce coerentemente dal processo di ideazione, attraverso scelte costruttive e materiche sensibili agli obbiettivi di leggerezza e appropriatezza al luogo.
Gli elementi costitutivi del progetto, la grande vela di copertura ed il terrapieno verde, vengono modellati lungo un segno curvilineo orizzontale ed uno curvilineo verticale. La copertura diviene il fatto plastico dominante dell'edificio, una grande struttura lamellare appesa a tiranti che si modella e si distende nel luogo in armonia con il paesaggio e i suoi messaggi; alzandosi a nord verso i colli appoggiandosi a sostegni in acciaio che appaiono quasi “alberi artificiali”, abbassandosi a sud verso il parcheggio a coprire la passeggiata esterna delle tribune, modellando con la sua curvatura un terrapieno verde che ne diviene naturale conclusione. Di sera l'illuminazione interna accentua la leggerezza che caratterizza l' impianto configurandolo come una sorta di lanterna.
Il carattere di “leggerezza“ del progetto viene sottolineato dalla scelta del trattamento superficiale dei muri laterali di tamponamento della sala, caratterizzato dal rivestimento orizzontale in cedro rosso; il legno come “ senso del tempo” che si altera e si trasforma, che si ri-progetta dagli elementi primari della natura come il sole, la pioggia, il vento, pensa ad un’architettura che non è più solamente forma, ma anche racconto, cambiamento d’identità.
Se la leggerezza diventa strumento progettuale, le trasparenze ne sono il suo contenuto poetico. La grande facciata trasparente a nord, porta il paesaggio all’interno dell’opera, ricercando quella fusione tra artificio e natura, obbiettivo costante del processo progettuale.
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Il progetto prevede la realizzazione di una Palestra polifunzionale coperta per attività sportive e manifestazioni occasionali ponendosi l'obiettivo di diventare luogo di incontro e di aggregazione sportiva e sociale per i giovani del comprensorio coniugando funzionalità e piacevolezza nella fruizione. L' area di progetto posta ai limiti del Parco Colli si trova in località Schiavonia, nel territorio del Comune di Monselice, al confine con quello di Este, in quella fascia di territorio...
- Year 2009
- Client CONI
- Status Completed works
- Type Sport halls
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