Castello di Melfi | Gianluca Aresta

lavori di recupero e valorizzazione Melfi / Italy / 2008

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L’intervento che interesserà gli ambienti della Sala degli Armigeri, dei locali della falegnameria e delle cucine del Castello di Melfi consta di tutte le opere atte a raggiungere la piena fruizione dell’edificio, concordemente al programma distributivo previsto. Allo stato attuale, il manufatto che è composto dalla Sala del Trono e dalla Sala degli Armigeri è diviso da due solai in tre livelli, di cui quello intermedio misura un’altezza netta di 3,70 m. Il solaio della Sala del Trono è in legno, mentre quello da demolire e da ricostruire è in lamiera e vi si può accedere a quota 6,10 m. Invece, per quanto concerne i locali della falegnameria e delle cucine, a causa della presenza di una serie di rampe risulta impossibile il collegamento tra gli ambienti per i disabili.

In base alla strategia progettuale, il solaio della Sala degli Armigeri di cui è previsto l’abbassamento alla quota del primo ed originario accesso alla sala, è messo in comunicazione con la quota del deposito attraverso un sistema di scala in acciaio e piattaforma elevatrice per disabili in corrispondenza del portone d’accesso. Il progetto della rampa che permetterà il collegamento dalla zona d’ingresso al piano terra al nuovo solaio è organizzato in modo tale da non richiedere la demolizione della zoccolatura esistente lungo uno dei muri longitudinali della sala (Foto 01). Lo spazio in questione si caratterizza come un filtro a tutt’altezza che nasce dall’idea di permettere, attraverso l’utilizzo di lastre di vetro, la visibilità e una maggiore illuminazione del livello inferiore, che sarà adibito a deposito di reperti i quali, nonostante la loro ubicazione, mantengono un rapporto attivo con la totalità della sala. Il nuovo solaio che verrà realizzato a quota 3,20 m. oltre ad assolvere ad una funzione strutturale e fruitiva avrà esso stesso anche quella di regolazione del microclima dell’ambiente interno. Infatti, il progetto della sezione si articola in una parte strutturale formata da putrelle di ferro e listelli di legno o da travi di legno lamellare e in un’altra contenente l’impianto di riscaldamento a pavimento affogato nel massetto speciale autolivellante a base di anidrite naturale. Tale composizione permette di coprire grandi superfici senza l’uso di giunti di dilatazione. Inoltre sul perimetro del massetto sono previsti cuscinetti di separazione atti a non intaccare la muratura preesistente. La finitura è realizzata con pavimento in cocciopesto additivato di resine per ridurre gli spessori e aumentare la coesione del materiale stesso. In prossimità dell’accesso che dalla scala esterna (Foto 02) porta alla sala degli Armigeri si posiziona un sistema di connessione dei vari piani. Le due scale impiegate risultano essere in lamiera saldata di acciaio dolce verniciato a grosso spessore 10-12 mm. La prima, ovvero quella di collegamento tra la quota di deposito e il nuovo solaio, costituisce una scala di servizio e in più rappresenta un vero e proprio lucernario, in quanto permette il filtraggio della luce al piano sottostante tramite l’impiego di lastre di vetro che dal livello del nuovo solaio raggiungono la rampa della scala che porta alla quota superiore. Inoltre, si intende garantire un legame visivo con la porta del piano terra che dà sulle scale esterne (Foto 03). Il collegamento è pensato in modo tale da non richiedere la demolizione della scala preesistente a doppia rampa che porta al piano del deposito, della quale si prevede solo la rimozione della ringhiera. La seconda rampa si compone invece di corrimano in acciaio verniciato 10-12 mm. Il progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche prevede, oltre alla piattaforma elevatrice all’ingresso di cui si è già fatta menzione, un montacarichi che collega tre livelli, quello della cappella escluso. Il suo posizionamento è ubicato nell’angolo a Nord dei vani che si affiancano alla Sala degli Armigeri. Il livello del deposito si raggiunge invece tramite scavo, con sbarco ad una quota di circa 40 cm., ossia al di sopra di due scalini della doppia rampa e della roccia affiorante che non saranno soggetti ad alcuna rimozione (Foto 04). Tale ultimo dislivello si supera attraverso una rampa con pendenza dell’8 %. Per quanto concerne il progetto di abbattimento delle barriere architettoniche si prevede un sistema di rampe ed elevatori per disabili che permetterà il collegamento tra gli ambienti della falegnameria, della cucina, che si trova ad una quota poco superiore, e i locali delle quote sovrastanti. Tuttavia, bisogna precisare che in una fase in cui non si dispone ancora di sondaggi approfonditi non è possibile redigere un progetto dettagliato. In linea generale, partendo dal locale della falegnameria, che si trova ad una quota più bassa, si raggiungerà il vano che ora ospita le scale, le quali saranno riviste nella tipologia e nella disposizione. Tutto il percorso sarà mantenuto all’interno del manufatto e sarà provvisto sia di rampe per risolvere i dislivelli sia di segnalazioni per i non vedenti che indicano i percorsi e la presenza di ostacoli. L’attuale impianto di scale, così come pure quello che porta al camminamento esterno verso la torre dell’orologio, saranno rimossi e sostituiti da una nuova pavimentazione e/o rampe.
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    L’intervento che interesserà gli ambienti della Sala degli Armigeri, dei locali della falegnameria e delle cucine del Castello di Melfi consta di tutte le opere atte a raggiungere la piena fruizione dell’edificio, concordemente al programma distributivo previsto. Allo stato attuale, il manufatto che è composto dalla Sala del Trono e dalla Sala degli Armigeri è diviso da due solai in tre livelli, di cui quello intermedio misura un’altezza netta di 3,70 m. Il solaio della Sala del Trono è in...

    Project details
    • Year 2008
    • Client EPTA s.r.l.
    • Status Competition works
    • Type Monuments
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