Concorso di idee per la Rigenerazione urbana dell’area Via Emilia/Chiesetta San Biagio. Buccinasco (Milano) | Francesco Gulinello

Buccinasco (Milano) / Italy

1
1 Love 625 Visits Published

PREMESSA


L’area oggetto di Concorso, caratterizzata dalla presenza di un comparto industriale esito di trasformazioni urbane relativamente recenti, è in parte degradata e descrive un ambito di scarso valore architettonico ed urbano, in cui prevale l’immagine del paesaggio indifferenziato delle periferie urbane e non sono riconoscibili precisi caratteri né è rinvenibile la connotazione di una specifica identità.


Il tessuto urbano, discontinuo e sostanzialmente incoerente, si inserisce tuttavia all’interno di un contesto territoriale estremamente ricco, soprattutto dal punto di vista naturalistico. Il territorio di Buccinasco, attraversato da un reticolo idrico molto fitto e costellato di laghetti e fontanili, è lambito a nord dal corso del Naviglio Grande ed a sud dal Parco Agricolo. La vocazione agricola di questo territorio, storicamente consolidata, è testimoniata dalla presenza di numerose cascine che, inserite all’interno del paesaggio padano, costituiscono significativi esempi di architettura rurale e riassumono i caratteri di una cultura particolarmente ricca di significati e tradizioni.


Il contesto territoriale ed urbano presentano dunque alcuni aspetti fortemente caratterizzanti: il sistema rurale, il sistema del verde e quello delle acque.


 


 


OBIETTIVI


Il progetto intende attingere ai valori positivi espressi dai citati sistemi per sviluppare una proposta di riconfigurazione generale dell’area che persegua l’integrazione con il contesto entro il quale si colloca promuovendone la riqualificazione ambientale. Gli obiettivi sono perseguiti innanzi tutto attraverso nuove forme di relazione ed uso degli spazi che privilegino con particolare forza il legame dell’architettura e dei suoi abitanti con i luoghi che li ospitano riconoscendo agli spazi aperti, privati, collettivi e pubblici, un valore imprescindibile.


La necessità, espressa dal bando, di individuare nuove destinazioni compatibili con l’assetto urbanistico e socio economico del contesto territoriale di riferimento prestando particolare attenzione agli aspetti problematici legati al consumo del suolo spinge inoltre all’identificazione di un sistema insediativo inteso come insieme coerente di elementi che risponda ad un’idea unitaria, un’idea di città. Per questo la proposta non intende individuare una soluzione fissa, inalterabile, definitiva, ma appuntare piuttosto la propria attenzione sul sistema delle relazioni fra gli elementi, offrendo una serie di indicazioni di carattere morfologico e distributivo tese all’individuazione di un sistema urbano che possa offrire elevate caratteristiche di flessibilità funzionale, spaziale e temporale. La determinazione di un sistema aperto a possibili variazioni, in funzione del variare dei bisogni e delle situazioni, consente di rendere la città più attrattiva e di disegnare il quartiere con maggiore aderenza alle reali necessità espresse dalla comunità che lo abita, restituendone le principali vocazioni. La riqualificazione urbanistica, architettonica, culturale e sociale non può che attuarsi attraverso la condivisione di un’idea di città dai connotati chiari, un’idea che sia in grado di rispondere alle esigenze della società, di rispecchiarne le ambizioni, di far convergere le sue energie costruttive.


 


 


TEMI PROGETTUALI – GLI ELEMENTI


La città: una città integrata


La proposta progettuale rispecchia l’idea di una città integrata con il suo intorno, in cui la relazione con il luogo non sia casuale e periferica ma il legame fra elemento costruito ed elemento naturale sia prioritario e definisca una totalità in cui entrambi i soggetti possano convivere. Il progetto propone di densificare, in una certa misura, la città liberando grandi porzioni di suolo, riconoscendo priorità assoluta al sistema degli spazi aperti e favorendo le connessioni naturali che, oltre a servire ai cittadini, permettano alla fauna ed alla vegetazione autoctona di coesistere con la città.


Il sistema degli spazi aperti, concepito come insieme unitario articolato nelle tre declinazioni di spazio pubblico, collettivo o privato, espresso attraverso l’individuazione di piazze, slarghi, corti, orti e giardini, costruisce una rete di possibili percorsi ciclabili e pedonali destinati ad una mobilità lenta, definisce una successione di luoghi dai differenti caratteri fisici e sociali e da distinti gradi di accessibilità, offre una molteplicità di occasioni alle esigenze di socialità presenti all’interno di una comunità, favorendo i rapporti di vicinato e la creazione di nuove relazioni sociali.


 


Il quartiere: le funzioni proposte e le peculiarità dell’area


La specializzazione dei diversi quartieri all’interno della città produce generalmente aree urbane fortemente differenziate, città scomode e poco sostenibili a causa del grande numero di spostamenti che impongono quotidianamente ai cittadini. Per questo il progetto propone una mescolanza di usi e funzioni, utile a garantire agli abitanti la possibilità di svolgere la propria quotidianità prevalentemente all’interno del quartiere in cui risiedono. Uffici, commercio, abitazioni, servizi compongono elementi multifunzionali con cui si integrano gli spazi pubblici, le aree di relazione, le zone per il gioco, i punti di incontro, restituendo al quartiere la sua vocazione commerciale e costruendo veri e propri luoghi della convivenza in cui lo spazio interno della residenza cerca una costante espansione verso lo spazio esterno, pubblico o collettivo, lo spazio della socialità.


 


Gli edifici: i tipi


Il contesto, scarsamente qualificato, suggerisce la sostituzione del tessuto urbano esistente con un nuovo tracciato. Il progetto propone un’edificazione aperta che si rivolga verso spazi ricchi di vegetazione, semipubblici, e si basa, dal punto di vista tipologico, sulla definizione di tre differenti dispositivi: il grande edificio in linea lungo la via Emilia, il tessuto di edifici a blocco che si sviluppano alle sue spalle ed i grandi edifici a corte aperta che definiscono l’isolato ad ovest dell’area di progetto. L’area viene resa accessibile da strade di attraversamento solo in pochi punti.


Il sistema dell’edificio in linea lungo la via Emilia ridisegna il limite dell’isolato sfuggendo ad un rapporto di simmetria con il fronte antistante e si sviluppa in altezza per 5 piani costruendo un deciso segnale urbano, un elemento fortemente riconoscibile all’interno del tessuto urbano.


L’edificio, interpretando il tema del limite, si propone come segno che intende restituire unitarietà all’intervento, anche attraverso un linguaggio essenziale. I manufatti e gli spazi pubblici esistenti vengono valorizzati dalla quinta che, arretrando rispetto al profilo della strada, lascia spazio ad un’ampia area verde. Su di essa si affacciano gli spazi della galleria commerciale, collocata all’interno dei primi due livelli dell’edificio. Il piano terra diventa uno spazio urbano pubblico. Ai piani superiori trovano spazio, oltre ad una porzione di spazi per uffici, gli alloggi destinati ad edilizia convenzionata.


Al ritmo serrato delle gallerie porticate che si sviluppano lungo le facciate sulla strada si oppone la tensione dinamica della torsione dei corpi. Ampie aperture tra i corpi lasciano intravedere l’estensione dello spazio verde anche oltre la cortina degli edifici.


Gli edifici a blocco, tutti dotati di aree verdi private di pertinenza, si relazionano con il grande sistema del verde, su cui si adagiano come su di un tappeto, definendo spazi urbani liberi in cui hanno luogo le attività del quartiere. Abitazioni unifamiliari si alternano ad abitazioni plurifamiliari costruendo un sistema che riprende le modulazioni spaziali proposte dalla città giardino. I tagli degli alloggi, generosi, sono definiti proponendo possibili soluzioni alternative, dotate di flessibilità temporale, che permettono di rispondere al variare delle esigenze espresse dal nucleo familiare nel tempo.


Gli edifici a corte aperta ospitano residenze e spazi produttivi destinati all’artigianato facendo esplicito riferimento alla struttura formale della cascina in cui le attività produttive coesistono tradizionalmente con la funzione abitativa. La duplice natura dei manufatti, evidenziata dal doppio sistema delle corti, spinge alla ricerca di spazi aperti fortemente permeabili la cui identità sia, tuttavia, sufficientemente definita attraverso i dispositivi degli accessi, dei percorsi, dei corpi che generano le corti e del trattamento fisico e cromatico di questi corpi. A livello del piano terra vengono collocati negozi, laboratori, ateliers, magazzini e gli accessi alle abitazioni, con i locali di servizio pertinenti.


La riflessione sul limite fra pubblico, collettivo e privato genera, anche in questo caso, spazi di mediazione, di accesso alle abitazioni e ai luoghi pubblici, di sosta o di ritrovo ad uso esclusivo dei residenti, rispondendo all’idea di una articolazione degli spazi aperti in grado di rispondere ai differenti livelli di privacy richiesti.

1 users love this project
Comments
    comment
    user
    Enlarge image

    PREMESSA L’area oggetto di Concorso, caratterizzata dalla presenza di un comparto industriale esito di trasformazioni urbane relativamente recenti, è in parte degradata e descrive un ambito di scarso valore architettonico ed urbano, in cui prevale l’immagine del paesaggio indifferenziato delle periferie urbane e non sono riconoscibili precisi caratteri né è rinvenibile la connotazione di una specifica identità. Il tessuto urbano, discontinuo e...

    Project details
    • Status Completed works
    • Type Restoration of old town centres
    Archilovers On Instagram
    Lovers 1 users