Blur Building
Architetture per Expo 2002 - Exposition Pavilion for Swiss Expo 2002 Yverdon-les-Bais / Switzerland / 2002
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Sull’estremità meridionale della riva, a Yverdon-les-Bais, ondeggia una nuvola: isola di vapore galleggiante sul pelo dell’ acqua; è opera degli architetti newyorkesi Elizabeth Diller e Rick Scofidio è allo stesso tempo un’illusione e una realtà.
E’ forse un omaggio alla cintura pittoresca delle fortificazioni medievali e all’ imponente castello; qui dall’ acqua spunta un gigantesco cubo di lamiera arrugginita. Una roccia geometrica e artificiale, che il suo autore, il francese Jean Nouvel, propone come omaggio all’iconografia dell’isola dei morti di Bocklin.
Insieme alle tre torri di Biel e ai ciotoli di Neuchatel, la nuvola e il monolite sono i quattro emblemi scelti per caratterizzare le “art plages”, le spiagge dell’arte, nella regione dei Tre Laghi, dove è allestita Expo.02, la sesta esposizione nazionale svizzera destinata a celebrare la convivenza attiva fra regioni e culture del paese.
Expo.02 è infatti solo l’ultima di più di un secolo di manifestazioni con cui la Svizzera ha proposto l’immagine di una nazione alla ricerca di un suo tema d’autore.
Potrebbe sembrare strano oggi che una delle attrazioni dell’art-plage di Morat sia proprio il colorato relitto del mesoscafo di Piccare, il sottomarino turistico che Nouvel ha issato come un’ icona pop delle sirene del nuovo.
A quasi quarant’ anni dall’ ultima edizione, la Confederazione torna dunque a confrontarsi col suo presente, scoprendo i punti di fragilità di un’identità che non può più essere né un’ abitudine né un’ assioma: e forse proprio per questo deve scartare le derive pericolose della politica e delle sue procedure per affidarsi agli esperti di comunicazione.
Expo.02 è un esperimento al vero di come si possa trasformare l’ ansia in intrattenimento, proiettando sugli scenari idilliaci il velo seducente di un’immagine virtuale. Tramontato il mito della macchina, prende quota il miraggio della società dello spettacolo, il business dell’ intrattenimento dietro la patina dell’evento culturale.
L’ architettura è chiamata a creare macchine meravigliose: il monolite di Nouvel si rivela all’interno una spettacolare “sorpresa” offrendo sul piano superiore l’ ottocentesco panorama della battaglia di Morat e, sotto, un’ iconografia postmoderna.
Le tre Torri di Coop- Himmelblau all’estremità della piattaforma di Biel sono il simbolo di qualunque cosa ci si voglia leggere dentro: seducenti schermi di metallo ripiegato segnano i picchi d’ attrazione di un’urbanistica provvisoria , accendendo l’immaginazione tanto da sembrare le movenze di un otto volante.
Se a Siviglia (1992) o a Lisbona (1998) l’esposizione fu il pretesto per un rilancio della questione urbana e per il rimodellamento produttivo di un territorio deindustrializzato o abbandonato, nella regione dei Tre Laghi, Expo.02 è lo spunto per una manifestazione popolare.
Con l’ esposizione della Svizzera del 2002, l’immaginazione torna al potere anche se nella forma ludica di un parco a tema.
E’ forse un omaggio alla cintura pittoresca delle fortificazioni medievali e all’ imponente castello; qui dall’ acqua spunta un gigantesco cubo di lamiera arrugginita. Una roccia geometrica e artificiale, che il suo autore, il francese Jean Nouvel, propone come omaggio all’iconografia dell’isola dei morti di Bocklin.
Insieme alle tre torri di Biel e ai ciotoli di Neuchatel, la nuvola e il monolite sono i quattro emblemi scelti per caratterizzare le “art plages”, le spiagge dell’arte, nella regione dei Tre Laghi, dove è allestita Expo.02, la sesta esposizione nazionale svizzera destinata a celebrare la convivenza attiva fra regioni e culture del paese.
Expo.02 è infatti solo l’ultima di più di un secolo di manifestazioni con cui la Svizzera ha proposto l’immagine di una nazione alla ricerca di un suo tema d’autore.
Potrebbe sembrare strano oggi che una delle attrazioni dell’art-plage di Morat sia proprio il colorato relitto del mesoscafo di Piccare, il sottomarino turistico che Nouvel ha issato come un’ icona pop delle sirene del nuovo.
A quasi quarant’ anni dall’ ultima edizione, la Confederazione torna dunque a confrontarsi col suo presente, scoprendo i punti di fragilità di un’identità che non può più essere né un’ abitudine né un’ assioma: e forse proprio per questo deve scartare le derive pericolose della politica e delle sue procedure per affidarsi agli esperti di comunicazione.
Expo.02 è un esperimento al vero di come si possa trasformare l’ ansia in intrattenimento, proiettando sugli scenari idilliaci il velo seducente di un’immagine virtuale. Tramontato il mito della macchina, prende quota il miraggio della società dello spettacolo, il business dell’ intrattenimento dietro la patina dell’evento culturale.
L’ architettura è chiamata a creare macchine meravigliose: il monolite di Nouvel si rivela all’interno una spettacolare “sorpresa” offrendo sul piano superiore l’ ottocentesco panorama della battaglia di Morat e, sotto, un’ iconografia postmoderna.
Le tre Torri di Coop- Himmelblau all’estremità della piattaforma di Biel sono il simbolo di qualunque cosa ci si voglia leggere dentro: seducenti schermi di metallo ripiegato segnano i picchi d’ attrazione di un’urbanistica provvisoria , accendendo l’immaginazione tanto da sembrare le movenze di un otto volante.
Se a Siviglia (1992) o a Lisbona (1998) l’esposizione fu il pretesto per un rilancio della questione urbana e per il rimodellamento produttivo di un territorio deindustrializzato o abbandonato, nella regione dei Tre Laghi, Expo.02 è lo spunto per una manifestazione popolare.
Con l’ esposizione della Svizzera del 2002, l’immaginazione torna al potere anche se nella forma ludica di un parco a tema.
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Sull’estremità meridionale della riva, a Yverdon-les-Bais, ondeggia una nuvola: isola di vapore galleggiante sul pelo dell’ acqua; è opera degli architetti newyorkesi Elizabeth Diller e Rick Scofidio è allo stesso tempo un’illusione e una realtà.E’ forse un omaggio alla cintura pittoresca delle fortificazioni medievali e all’ imponente castello; qui dall’ acqua spunta un gigantesco cubo di lamiera arrugginita. Una roccia geometrica e artificiale, che il suo autore, il francese Jean Nouvel,...
- Year 2002
- Work finished in 2002
- Status Completed works
- Type Trade Fair Centres
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