Concorso Internazionale per la realizzazione del Polo Scolastico di eccellenza alberghiero ed agroalimentare | Luigi Milano

Ariano Irpino (AV) / Italy / 2017

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Il Concorso ci è sembrata una occasione tempestiva e di grande attualità per intervenire nella discussione sul ruolo che l’architettura, o meglio il progetto di architettura, può avere nella determinazione di sistemazioni urbane significative.


In tal senso, abbiamo inteso il concorso come opportunità per rafforzare il valore di centro urbano di una zona, peraltro già centrale, creando un intervento architettonico complesso, un frammento urbano, in grado di collegare piazza San Francesco a Via d’Afflitto, aumentandone il valore di punto di riferimento dell’intera zona. Il progetto tende all’obiettivo di definire, con gli strumenti dell’architettura, un problema urbano importante, utilizzando la disponibilità di un’area centrale come occasione di progetto architettonico, senza ricorrere ad elaborazioni cosiddette urbanistiche. Un progetto che leghi appunto in un solo edificio Piazza San Francesco e la nuova “Piazza” che si va ad aprire su Via d‘Afflitto.


Naturalmente il Concorso chiede che vengano risolti, in primis, gli spazi scolastici legati alla scelta importante di creare un Polo di Eccellenza per le Attività Alberghiere fortemente interrelato, secondo moderni indirizzi pedagogici, con la realtà urbana. Si tratta non solo di sistemare le funzioni scolastiche in una visione moderna, ma anche di utilizzare l’intervento per realizzare spazi e collegamenti fra le due parti della città, puntando soprattutto a creare spazi pubblici coperti, oggi praticamente inesistenti, che possano consentire alla gente di incontrarsi e relazionarsi in una situazione climatica spesso proibitiva.


Significativi spunti progettuali sono venuti dalla conoscenza di usi ed abitudini locali, soprattutto dalla tradizione legata all’uso dei portici, un luogo parzialmente protetto dove incontrarsi e svolgere un minimo di vita di relazione. Questo carattere si è nel tempo perduto, anche per la scomparsa dell’ex hotel “Giorgione”, e noi lo riproponiamo ricorrendo all’uso di una tipologia architettonica molto italiana, quale la “galleria” urbana, che consente di realizzare fra le due quote della città un percorso pubblico protetto. Permette così l’incontro, seppur distinto, fra le due parti del progetto, quella scolastica e quella genericamente pubblica, determinando per la città la possibilità, lungo il percorso, di entrare in contatto con quelle parti della scuola che si propongono di fatto come delle vere attrezzature urbane: il teatro-auditorium, la palestra, la biblioteca e il ristorante-bar. Le mura urbane, le torri, la galleria, i ponti interni, il giardino d’inverno sono tutti temi che di fatto appartengono al patrimonio dell’architettura senza tempo e che vengono da noi proposti con convinzione, per rappresentare la nuova Ariano che continua il racconto delle sua storia. La valorizzazione del muro e delle torri vuole essere da una parte la risposta formale ad un salto di quota rilevante che il suolo propone, ma anche un richiamo, una suggestione con le architetture e le forme che la natura agricola della zona ci offre. L’ampio uso alla tipologia della galleria, questo forte segno che il progetto propone, non ha solo il compito di rappresentare un luogo d’incontro per eccellenza, figlio prezioso della storia architettonica europea, ma vuole anche assumersi il compito di rappresentare la possibilità, ricorrendo al fotovoltaico, di essere di fatto una grande sorgente di energia.


La forma compatta dell’edificio, l’utilizzo della facciata ventilata e di infissi a taglio termico consentono di ridurre le dispersioni energetiche così come il colore della pietra scura della parte basamentale e la pietra chiara della parte alta influenzano le proprietà di captazione solare delle pareti. 


La presenza di vegetazione consente di aumentare l'inerzia termica delle coperture con l’utilizzo del tetto verde consentendo il recupero delle acque piovane da riutilizzare per l’irrigazione e per il raffrescamento, nelle ore più calde, degli spazi pubblici come la piazza su via D’Afflitto e la galleria vetrata.


La galleria urbana e le torri colombaie, veri elementi centrali del progetto, oltre a collegare due parti di città poste a quote diverse consentono la massima permeabilità all’aria dell’involucro edilizio.


L’organizzazione della scuola è dotata di grande flessibilità funzionale (pareti mobili, aree comuni, spazi fruibili in orari extrascolastici ecc.) oltre che da una relazione sempre presente ma mai collusa con gli spazi ed i percorsi che potremmo definire urbani. L’autonomia dello spazio scolastico, ma la vicinanza spesso anche visiva dello spazio pubblico, rappresentano a nostro parere la migliore interpretazione di una didattica moderna, che permette al Polo di svolgere il ruolo di Centralità Urbana, di Eccellenza e di Aggregazione nell’intera giornata. La fig.2 illustra i percorsi nettamente distinti, il contatto fra loro nell’uso comune del teatro-auditorium, della palestra, della biblioteca e del ristorante-bar e i punti di contatto con la città.

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    Project details
    • Year 2017
    • Status Competition works
    • Type Schools/Institutes
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