Teatro Nazionale di Itapeva | Yuri Vital

Il progetto immagina una struttura leggera dalla pelle in calcestruzzo, concepita come “una scatola vuota”, dotata al suo interno di ampi vani liberi, variamente utilizzabili in occasione di eventi e mostre temporanee.
L'accesso all’auditorium vero e proprio avviene attraverso una serie di ambienti intermedi: una rampa di scale, una hall esterna e un foyer di grandi dimensioni, ben illuminato, che può essere utilizzato come spazio per mostre temporanee. Sul piano rialzato è invece inserita una caffetteria con ampia vista sull’esterno.

La capacità dell’auditorium può variare a seconda delle esigenze: nel caso in cui il numero degli spettatori non raggiunga i 400 individui, un elemento mobile sul tetto può essere “inclinato” in modo da ridurre il volume della sala, migliorandone così l'acustica.

Un involucro semi-aperto in cemento abbraccia tutto l’edificio, agendo a livello termico ed acustico come una membrana protettiva, forata da aperture zenitali che permettono l’afflusso di luce naturale all'interno dell'edificio (eccetto che nell’auditorium). La struttura poggia esclusivamente su quattro pilastri, due dei quali (in corrispondenza del fronte pubblico del Teatro) terminano in uno specchio d’acqua artificiale antistante, alimentato da un sistema di raccolta delle acque piovane collocato sulla parte superiore del guscio esterno assieme a pannelli solari termici.

Sul retro della struttura è posizionato un parcheggio con 80 posti auto. Il progetto di Vital sfrutta la naturale pendenza di questo lotto suggerendo la realizzazione di un cinema all’aperto che sfrutti la parete posteriore del Teatro come supporto per la proiezione di opere filmiche. Al pubblico, la possibilità di guardare le pellicole rimanendo seduti in auto.