Architetture per gli ultimi | luca ghiringhelli

C'è un Comune incastonato tra il Po e la Collina di Torino che, fino a qualche anno fa, era sede di industrie, uffici, negozi e case di lusso. Poi, col tempo e sempre più rapidamente le industrie smobilitarono e, quella che un tempo era una città ricca, si trovò distante dalla propria un immagine di un tempo. Perchè i soldi non bastavano più per fare fronte alle spese ed i negozi chiusero, le case vennero messe in vendita e le famiglie iniziarono a disgregarsi. Solo che non era un perodo, perchè tutto ciò di temporaneo non aveva nulla, ma si trattava a tutti gli effetti di una condizione.Il lavoro rimase, ma non per tutti. E, quella parte che ne era sprovvista, finì fuori dalla propria dimora e, col tempo, da casa propria e dalla stessa società. Anche di figli se ne facevano sempre meno e, quelle che un tempo erano scuole, modificarono la propria destinazione d'uso. Sembrerebbe una storia, ma questa è la realtà e la scuola di nome fa "Elsa Morante" ed il Comune fa San Mauro Torinese. Capita che i locali un tempo utilizzati da un associazione per giovani rimangano vuoti e che l'amminiuistrazione comunale decida di ristrutturarli, per destinarli proprio agli ultimi, ai senza casa, alla famiglie in difficoltà o a quello che di esse rimane. Diciassette mila euro a bilancio per una ristrutturazione che, con poche opere murarie, ricava 2 bagni, un soggiorno/cucina e quattro camere da letto. Per un totale di 8 persone. Vengono rifatti gli impianti in corso d'opera e tutte le tinteggiature interne. Sale anche la spesa a 25 mila euro, poi finiscono anche i soldi e gli arredi non fanno più parte di questa storia. Verranno comprati col tempo, probabilmente entro l'anno. Noi, invece, il cantiere lo finamo qua, abbinando il bianco a squarci di colore, giocando sul "tortora" e sul "lime". sarebbe stato bello intervenire anche sui pavimenti, ma , come detto, i soldi sono finiti. Fine della storia.