Galleria Bayard | Francesco Aufiero

Etimologicamente, la galleria è un ambiente di forma allungata e di rilevanti dimensioni, destinata, oltre che a particolari funzioni, a servire di comunicazione fra ambienti contigui. Nelle stazioni ferroviarie è l’atrio interno dal quale si dipartono i marciapiedi e le pensiline d’accesso ai treni. Nel nostro progetto viene ripristinata la principale funzione della galleria, quella di collegamento di più parti. Diviene quindi punto fluido del passaggio di persone, portando al suo interno movimento e interazione. Lo scopo è sfruttare la sua assialità come simbolo di quelli che una volta erano i binari della stazione Bayard che dà oggi il nome alla nostra galleria. Oltre ad essere contenitore di dinamicità, è essa stessa dinamica grazie alla sua possibilità di farsi spazio aperto o spazio chiuso a seconda della necessità. La galleria parte dal recuperato volume A e lo collega a un corpo di nuova progettazione nel quale, al piano terra, è previsto uno spazio museo che vuole raccontare l’importanza storica del sito. Ai piani superiori invece vi sono gli uffici pensati come spazi collettivi in cui si propone anche un nuovo modo di condividere lo spazio lavorativo, non singolo ma di gruppo. Parallelamente alla galleria vi è il volume B, anch’esso di nuova progettazione, il cui gioco di pieni e vuoti a tutta altezza ripropone la precedente partizione dell’edificio in chiave contemporanea. L’idea è quella di utilizzare i materiali tipici delle gallerie, acciaio e vetro che, nel nostro caso, diventa materiale traslucido: policarbonato alveolare.

Francesco Aufiero

Ernesta De Vito

Achille Marciano

Nicola Sica

Studenti di Ingengeria Edile-Architettura

Università degli studi di Salerno