Casa in via Pepe 23 | Moduloquattro Architetti Associati

Abitazione unifamiliare Nizza di Sicilia / Italy / 2013

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 L’edificio sorge a Nizza di Sicilia in un piccolo centro della riviera ionica messinese ed è ubicato nella parte mediana di un vicolo molto stretto (poco più di m 2,50) posto trasversalmente rispetto al lungomare, dal quale è distante circa 50 metri, con orientamento a levante. La piccola costruzione fa parte di un comparto occupato all’origine da case per pescatori di modesta dimensione, oggi trasformate in abitazioni, in gran parte unifamiliari, che vanno da una a tre elevazioni. La tipologia prevalente è riconducibile alla schiera con alloggi che generalmente presentano mono affaccio sulla strada e sono interclusi per i restanti tre lati, occasionalmente alcuni case con maggiore profondità presentano un ulteriore affaccio sulla strada parallela disposta sul retro.
Le richieste della committenza, una giovane famiglia composta da quattro persone, riguardavano la realizzazione di un alloggio unifamiliare da utilizzare come residenza estiva in cui prevedere il miglioramento degli standard abitativi, dei requisiti di sicurezza e delle prestazioni energetiche, offerti dall’edificio preesistente - una costruzione a due piani realizzata nei primi anni del ‘900 - nonché il suo possibile ampliamento, con l’obiettivo di ricavare dieci posti letto.
Per ottemperare alle richieste l’intervento si è avvalso del cosiddetto “Piano Casa” il quale a fronte della demolizione dell’edificio esistente consentiva la sua ricostruzione con un incremento della volumetria pari al 25%. Trattandosi di un fabbricato che sorge all’interno di un
lotto intercluso, delimitato per tre lati da altri fabbricati, l’aumento di cubatura consentito, circa 80 mc, non poteva che configurarsi in altezza, condizionando così lo sviluppo verticale della casa che ha finito per raggiungere gli 11,50 metri dalla quota stradale, escluso il torrino scala e il locale sottotetto, che si innalza altri 2 metri dal livello del terrazzo di copertura. Ai fini della definizione della nuova sagoma di progetto ha concorso l’impossibilità di realizzare balconi in aggetto e pensiline a causa della limitata ampiezza della strada su cui affaccia il fabbricato. Per sopperire a tale limitazione e predisporre comunque spazi di mediazione tra interno ed esterno si è scelto di ricorrere all’impiego di logge sia in prossimità dell’ingresso sia nei due piani in elevazione.
La casa, inserita in un contesto climatico tipicamente Mediterraneo, è stata progettata per ridurre al minimo i consumi energetici legati, a queste latitudini, prevalentemente al raffrescamento estivo. La strategia adoperata è esclusivamente passiva, ed è stata attuata
facendo ricorso alla massività dell’involucro, alla predisposizione di idonei sistemi di ombreggiatura, alla realizzazione di adeguati meccanismi di ventilazione naturale.
La limitata profondità del lotto, circa 7,50 metri, e la presenza di un unico affaccio ha reso opportuna la collocazione dei servizi e delle scale in prossimità della parete di fondo così da avere i vani utili con affaccio sulla strada. L’ingresso all’abitazione è sollevato di 30 cm dall’esterno e avviene per mezzo di una piccola loggia, che media il rapporto con la strada. Il piano terra presenta un unico ambiente, circa 30 mq, destinato al pranzo e al soggiorno in cui, addossato alla parete confinante con l’esterno, è stato ricavata una piccola zona cottura, mentre sulla parete opposta è presente un bagno e la scala in cemento armato, rivestita in pietra di Comiso che si sviluppa per i due livelli successivi. Al primo piano la scala sbarca direttamente sul disimpegno che distribuisce una grande camera da letto di circa 22,00 mq e un secondo bagno posto in corrispondenza di quello sottostante. La camera è strutturata in modo tale da poter essere suddivisa, successivamente, in due camere più piccole e indipendenti l’una
dall’altra perché dotata di due ingressi. Questo ambiente presenta ampie vetrate che comunicano con una loggia poco profonda (circa 90 cm) ma che si sviluppa per l’intera estensione del prospetto. La loggia, strategica dal punto di vista del funzionamento bioclimatico
della casa, si configura come uno spazio architettonicamente estremo, grazie al rapporto molto teso tra la sua profondità e la sua altezza. La stessa loggia, infatti si sviluppa su doppia altezza
ottenuta attraverso una discontinuità dei solai dei balconi del secondo livello, che consentono un affaccio verso il piano sottostante. Tale espediente trasforma la loggia in un meccanismo in grado sia di consentire un ricircolo dell’aria sul prospetto sia di captare la luce proveniente da sud, attraverso un’apertura in copertura, e, grazie al riverbero della parete, immetterla negli ambienti delle camere da letto. L’articolazione della loggia assieme al lucernaio disposto,
in corrispondenza del sistema delle scale, in copertura, che funge da vero e proprio camino di ventilazione, riescono a configurare una modalità di raffrescamento passivo dell’abitazione, capace di sopperire all’ausilio di condizionamento forzato dell’aria.
Al secondo piano il disimpegno distribuisce due camere e un terzo bagno. In questo caso l’altezza libera tra pavimento e solaio non è costante, la parte all’interno delle camere che va dalla parete esterna fino alla profondità di 2,70 m presenta un altezza libera di 2,95 m mentre la restante parte – corrispondente alla zona armadi, al disimpegno e al bagno ha un’altezza di 2,45 m. La differenza nella quota d’imposta dei due solai ha consentito di ricavare nel sottotetto
un piccolo vano pluriuso riuscendo a contenere al massimo l’altezza complessiva del manufatto al colmo. Le due camere attraverso ampie vetrate comunicano, anch’esse, con la loggia, in questo caso la discontinuità del solaio dei balconi, che rilegge la stessa dimensione delle aperture esterne, consente l’affaccio verso la loggia sottostante.
Una scala a chiocciola, posta in continuità a quella sottostante in c.a., realizzata in lamiera di acciaio pressopiegata e successivamente resinata, conduce al vano che disimpegna un piccolo ambiente di 10,50 mq posto nel sottotetto. Il disimpegno presenta in copertura un foro rettangolare in cui è alloggiata la scatola parallelepipeda in vetro estrusa verso l’esterno che assolve alla funzione di camino di ventilazione consentendo, allo stesso tempo, l’accesso al terrazzo di copertura posto circa 50 cm più in alto del piano di sbarco della scala.


Il tema figurativo e spaziale della casa è quello della coesistenza di due facciate contraddistinte da due colori diversi, una, quella bianca, disposta all’esterno a riconfigurare l’allineamento con i fabbricati esistenti, una, quella gialla, arretrata rispetto a quest’ultima di 90 cm coincidente col telaio strutturale. Tra questi due piani si viene a formare una cavità molto compressa che viene disegnata dalla luce che filtra attraverso le bucature disposte verso l’esterno e dall’alto, mediante un taglio orizzontale tra la quota del terrazzo di copertura e la quota, più alta di circa un metro, della copertura delle logge. Questa dissociazione tra i due piani della facciata è stata evidenziata attraverso un leggero disallineamento delle bucature, se infatti le aperture interne rispettano la disposizione dei vani retrostanti quelle esterne, più strette, tendono a ricostruire un impaginato del prospetto basato sulla ripetizione modulare del rapporto pieno-vuoto. Questa
regola viene disattesa dalla bucatura di una delle due camere al secondo piano la cui configurazione volumetrica e la fusione del muro di non veduta con la soletta dello sbalzo introduce un elemento che sfugge al controllo e appare come estraneo alla composizione
generale.
Altro elemento caratterizzante il prospetto è costituito da un taglio verticale continuo generato dal ripiegamento del muro di confine a formare una sorta di contrafforte a doppio ordine corrispondente all’altezza dell’edificio preesistente. Al proprio interno questo elemento ospita un ampio cavedio per il passaggio degli impianti ma al contempo ha la funzione di incanalare verso l’interno e nella loggia del primo piano la luce naturale. I sistemi di ombreggiamento e le vetrate sono state anch’esse dissociate disponendo i primi, realizzati in lamiera forata di acciaio corten, in corrispondenza delle aperture poste sulla facciata bianca e le seconde, realizzate con semplici montanti in alluminio, in corrispondenza della facciata gialla. La dissociazione tra le vetrate e i sistemi di oscuramento permette nel periodo estivo di fruire dello spazio della loggia in una condizione di luce cotrollata.

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     L’edificio sorge a Nizza di Sicilia in un piccolo centro della riviera ionica messinese ed è ubicato nella parte mediana di un vicolo molto stretto (poco più di m 2,50) posto trasversalmente rispetto al lungomare, dal quale è distante circa 50 metri, con orientamento a levante. La piccola costruzione fa parte di un comparto occupato all’origine da case per pescatori di modesta dimensione, oggi trasformate in abitazioni, in gran parte unifamiliari, che...

    Project details
    • Year 2013
    • Work started in 2012
    • Work finished in 2013
    • Main structure Reinforced concrete
    • Cost 180000
    • Status Completed works
    • Type Single-family residence / Interior Design
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