MATERIA PRIMA bistrot | domenico fiore

Accanto all’abside della chiesa romanica di San Giovanni Battista a Matera ecco il bistrot “MATERIA PRIMA”.

In circa 40 metri quadri il progetto risolve funzionalmente gli spazi adattandoli alle esigenze del bistrot giocando con la MATERIA PRIMA: il tufo, il cotto di recupero, il ferro grezzo, il vetro. La permeabilità di due ambienti voltati determina un unico volume che denuncia la materia di cui è fatto, il tufo. La pelle nera in lamiera grezza, che ricopre la quinta est del locale, sottolinea il carattere contemporaneo dell’intervento, mentre le incisioni, come tatoo, raccontano il passato attraverso  frammenti della decorazione scultorea dell’abside della chiesa romanica.

Il motivo conduttore è il contrappunto delle materie prime, contemporanee e del passato. Come i tavoli, le panche, le sedie, con base in tubo metallico quadrato e piano in legno laccato, ispirati al minimalismo anni sessanta dell’architetto AG Fronzoni e il pavimento in microcemento continuo in apparente dissonanza con le murature originarie di tufo a vista.

Un piano Tiffany Blue / Pantone 1837 adagiato sulla nuda geometria in ferro nero di due parallelepipedi contrapposti, il banco e il blocco attrezzato della cucina, colora il soffitto del laboratorio gastronomico, svelato al pubblico attraverso le trasparenze filtrate dalla texture del vetro ondulato.

La luce sospesa, su disegno effetto mikado, colma di effetti chiaroscurali lo spazio voltato mentre linee di luce sottolineano l’essenzialità delle lamiere in ferro grezzo.