TEATRO DE LISE | Emilio Maiorino

Il teatro di Sarno è finalmente una realtà. Nel 2012 dopo cinque anni l’impresa napoletana Giuseppe Fico terminò quasi completamente l’edificio. Fin dal primo impatto il profilo dell’edificio, realizzato nelle facciate esterne, in alluminio e vetro, domina il paesaggioi urbano migliorando decisamente le architetture circostanti.
Piazza 5 Maggio, il nuovo spazio disegnato di circA 1.500 metri quadrati, ricoperto di pietra lavica del Vesuvio fa da pendant ai colori dell’edificio e determina un’isola felice nel traffico cittadino.
Non appena si attraversa la porta in acciaio che introduce al foyer sono ancora più sorprendenti le novità che colpiscono. L’edificio si sviluppa su una superficie di 5.550 metri quadrati ed è ricoperto in tutta la sua estensione in pavimenti in wengè (legno di noce africana). Nel foyer insistono quattro torri contrapposte: due in cristallo, che ospitano uffici ed amministrazione, e le altre due, che ospitano i servizi di assistenza alla scena teatrale, con rivestimento in pietra lattea di Ostuni, il cui colore crea un naturale contrasto con la tinta marrone dominante del parquet e delle finiture.
Stilisticamente il progetto è stato elaborato nei canoni più coerenti all’architettura Post-moderna. Di fatto, mentre l'arredo sviluppa le più avanzate tecnologie elettroniche, il disegno globale cita esplicitamente un maestro insuperabile del Settecento come Luigi Vanvitelli che a Sarno realizzò il Municipio. Infatti l'asse centrale dell'impianto rettangolare unisce funzioni di rappresentatività e sceniche in un lungo cono ottico vanvitelliano. E qui che l’espressione del postmoderno citato si evidenzia a piene mani e che si rileva nella straordinaria costruzione a sbalzo delle scale, progettate dal maggiore costruttivista europeo, il professor Giandomenico Cocco che ha lavorato con Tobia Scarpa e Tadao Ando alla Fabrica di Benetton a Treviso. Altre novità stilistiche si vedono quando si accede alla platea e i 12 palchi arredati con 430 sedie Frau che si sviluppano sullo stesso piano e vengono alimentate ognuna da un sistema di diffusione di aria climatizzata. Altre macchine dominano il palco tutto arredato in legno con pavimento botolabile e dotato di un sofisticassimo comando elettronico con luci a led capaci di permettere il cambiamento della scena in maniera veloce.
E tuttavia le rarità non finiscono qui: osservare i servizi igienici allestiti con lavelli in vetro, il bar il ristorante e la sala d'esposizione è un piacere che rare volte si coglie in una struttura pubblica. Non di meno il sistema elettronico delle tende mobili che fornisce la luce naturale all'edifico dal lato ovest come da est. Intanto un sistema elettronico permette, dall'interno, che il teatro si apra dalla parte occidentale verso la scuola confinante mentre la facciata principale si scopre direttamente su Piazza 5 maggio con la fontana e le morbide sedute diventando un'unica identità. Infine la piazza e il teatro sono stati finanzianti con i fondi regionali, del Cipe e del Comune di Sarno. La piazza a lavori finiti è costata un milione cinquecentomila euro mentre per finire il teatro sono stati spesi 3 milioni e 300mila euro.