Sistemazione idraulico-forestale dell'impluvio e delle aree boscate limitrofe in località Arponi | Carmine Mercolino

PREMESSA
Alla base del presente lavoro vi è lo studio svolto riguardante le caratteristiche del versante, le incisioni montane e il relativo bacino idrografico in zona Arponi nel Comune di Taurano. Obiettivo è la verifica dello stato attuale e, conseguentemente, la definizione generale degli interventi da adottare.
Prima di procedere alla stesura del progetto esecutivo sono stai effettuati una serie di sopralluoghi allo scopo di acquisire la conoscenza degli ambiti di intervento, e quindi alla rilevazione dello stato di emergenza in cui versano le incisioni suddette.

RISCHIO IDRAULICO E RISCHIO FRANE
I valloni siti in località Arponi ricadono fra le aree a rischio idraulico molto elevato ed elevato e fra le aree di alta attenzione per il rischio frane.
Ciò impone una notevole urgenza in termini di programmazione e realizzazione degli interventi, in ossequi anche a quanto previsto dalle norme del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico redatto dall'Autorità di Bacino Nord - Occidentale.

INDAGINI E SOPRALLUOGHI
Da quanto emerso dalle indagini sul posto si possono fissare i seguenti punti:
" l'asta fluviale, nel tratto di valle, insiste su parte dell'abitato di Taurano;
" in prossimità di detto abitato, per un tratto di circa 170 m (avente quota altimetrica variabile tra i 290 e i 322 m s.l.m.), le acque meteoriche sono state convogliate mediante un sistema fognante caratterizzato da tubazioni aventi speco circolare Ø 1000;
" per un breve tratto - poco discosti dall'ambito urbano - si riscontra l'utilizzo dell'alveo quale strada rurale;
" la sezione dell'alveo pur risultando grosso modo definita andrebbe riconfigurata;
" occorre regolamentare i deflussi meteorici superficiali in corrispondenza dell'impluvio.
Inoltre come si evince anche dalla Relazione Geologica allegata, i tratti centrali delle incisioni sono caratterizzati da una coltre di altezza sino a 1.00 m di piroclastiti instabili, in special modo durante i fenomeni piovosi. E' questa la zona che desta le preoccupazioni maggiori.
Durante i sopralluoghi effettuati, infatti, si è potuto constatare come anche negli anni scorsi si sia tentato di dare risposta al fenomeno di dilavamento: lungo le incisioni sono presenti alcune opere realizzate con pietrame a secco costituenti briglie, parziali sistemazioni spondali. Nella parte terminale come detto vi sono presenti delle opere fognarie. La reale efficienza idraulica di dette opere, in sede di redazione del progetto definitivo, è fatta oggetto delle verifiche idrauliche condotte con i più moderni metodi statistico-matematici basati sui più recenti dati pluviometrici, in accordo con quanto disposto dal Piano Straordinario di Bacino. In fase di stesura del Pogetto Eecutivo dovranno essere comunque verificate staticamente tutte le opere esistenti. Fortunatamente non si notano fenomeni in atto anche se lo stato dei luoghi denota un lento ma inesorabile mutamento delle condizioni geomorfologiche caratterizzanti le incisioni di deflusso.
A monte le incisioni sono poco profonde ed interessano una zona del Ciglio Marotti a forti pendenze e bassissimi spessori di coltre piroclastica. Nella zona intermedia le pendenze si riducono molto, e le diverse incisioni considerate defluiscono in un unico vallone di raccolta. Superata la Strada Comunale delle Pietre Rosse il vallone defluisce avendo sulla sinistra orografica una sponda naturale di altezza sino a circa 3,00 ÷ 5,00 m, ed in parte invadendo una zona a bassa pendenza con fondo d'alveo ampio. L'ultimo tratto risulta contornato da muri che fungono da cinta alle proprietà e da sponde all'alveo. Al termine vi è una griglia che raccoglie le acque e le fa confluire in fogna. Attese le basse portate, queste due situazioni andrebbero comunque riviste alla luce anche di valutazioni numeriche dei dati idraulici inerenti l'imbrifero.

PREVISIONI DI PROGETTO
Lungo il percorso le incisioni in questione attraversano la strada comunale in più punti: a monte vi sono quattro attraversamenti realizzati con opere d'arte in calcestruzzo e tubazioni di materiale non chiaramente individuato dato il loro pessimo stato di manutenzione e la loro ostruzione pressocchè totale per almeno due dei quattro casi.
L'attraversamento posto più a valle, invece, è realizzato con spallette in c.a., soletta superiore in c. a., canalizzazione idrica con tubazione in acciaio ondulato zincato a sezione semicircolare e briglia naturale in roccia viva di circa 8 m di altezza.
In primis vi è la necessità di rimuovere tutto il materiale che costituisce l'ostruzione degli attraversamenti a monte impedendo il naturale deflusso delle acque meteoriche.
Il calcolo degli afflussi, sulla base delle leggi di pioggia della zona, e la definizione dei deflussi sulle incisioni nei casi di massima piena ha dato possibilità di definire:
- la revisione delle opere esistenti compresi il loro consolidamento o la loro rimozione a seconda dei casi e delle necessità;
- la realizzazione di nuove briglie sui punti nevralgici dei percorsi soprattutto nella zona centrale ed a valle dell'ultimo attraversamento;
- l'individuazione delle sponde più a rischio e quindi l'istallazione di opere atte alla loro difesa (le zone a rischio sono quelle segnalate nel precedente punto);
- la revisione di tutti gli attraversamenti, in particolare i quattro a monte, considerando l'ipotesi di rifacimento del primo in assoluto;
- lo sgombero totale dei detriti di ogni genere presenti in diverse sezioni dell'impluvio;
- la sistemazione del fondo alveo.
In questa fase è corretto prevedere anche delle opere sul piano viabile nei pressi degli attraversamenti: se non altro per la regolamentazione dei deflussi provenienti dalla superfici stradali che spesso si immettono nei valloni allo studio.
In sintesi è possibile schematizzare gli intervent previsti nel modo seguente:
1. sistemazione di alveo-strada mediante scavo del fondo, riprofilatura e protezione spondale, nonché pavimentazione con materasso di pietra e fil di ferro;
2. realizzazione di vasche di sedimentazione e guardia con materassi di pietra e rete metallica, spalle con gabbionate rinverdite su fondazione di cls e relative opere di afflusso e deflusso;
3. riprofilatura longitudinale degli alvei, con modifica delle pendenze, mediante realizzazione di briglie in legno e pietra;
4. recupero del fondo e delle sponde degli alvei in erosione con rinforzo e riprofilatura con palificate vive e realizzazione di soglie di fondo;
5. ripristino funzionale di tombini e fognoli esistenti mediante sostituzione del tubo esistente in scavo stradale con salti di quota e riallaccio all'esistente.

CONCLUSIONI
Si utilizzeranno materiali naturali in modo da salvaguardare l'ambiente riducendo l'impatto visivo e di inquinamento. Nel caso fossero necessarie opere in calcestruzzo o in altro materiale non del tutto compatibile con l'ambiente, si assicura sin da ora che si porrà estreme attenzione nell'adottare tutti quegli accorgimenti realizzativi, tecnici e costruttivi atti a ridurre al minimo l'impatto ambientale.
A conclusione diremo che l'estrema urgenza dell'intervento è dettato da un lato dalla vicinanza dell'impluvio all'abitato di Taurano, dall'altro dalla necessità di prevenire fenomeni franosi di grossa entità in una zona già di recente colpita da eventi tragici (vedi alluvione di Sarno, Quindici e Bracigliano).