Piazza Garibaldi

Riqualificazione di Piazza Garibaldi, con parziale rifacimento dei sottoservizi Forlimpopoli / Italy / 2007

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PREMESSA
Il progetto di riqualificazione di Piazza Garibaldi si pone come intervento di rilevanza urbana non solo perché essa è il principale spazio pubblico aperto della cittadina romagnola ma anche, e soprattutto, perché essa svolge un ruolo fondamentale nella vita della cittadinanza che la frequenta assiduamente, vuoi per ritrovarsi a chiacchierare all’ombra degli edifici o nelle terrazze dei bar presenti, vuoi per partecipare alle numerose feste tradizionali di paese, fra le quali la “Festa Artusiana”, la “Segavecchia”, la “Festa del Patrono” o semplicemente al mercato che vi si svolge ogni settimana.
La grande piazza si inserisce in un contesto di isolati di origine romana e modificati solo parzialmente in epoca medievale, rendendo ancora possibile la lettura della scacchiera originaria. Su questo vuoto urbano si affaccia uno dei più importanti edifici storici della città, la Rocca Albornoziana, che deve il suo nome al Cardinale Albornoz e che, dal XIV secolo ad oggi, è appartenuta alle più importanti famiglie della Romagna prima ed all’Amministrazione Comunale poi. Durante i secoli, l’edificio ha subito varie trasformazioni, tra le quali la demolizione del maschio centrale, l’apertura dei grandi archi sulle mura, il parziale riempimento del fossato, avvenuto verso la metà del XVII secolo, fino al restauro compiuto nella seconda metà degli anni ’70.
La piazza ha una forma quadrangolare sui cui angoli convergono gli assi viari principali del paese fra i quali Via Saffi e Via Costa (gli antichi assi romani). Inoltre attigua ad essa vi sono altre tre piazze minori: Piazza Pompilio, recentemente riqualificata, Piazza Fratti, sede del Comune, e Piazza Paolucci, inclusa nel progetto preliminare come eventuale secondo stralcio delle opere.

IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Prima della sua riqualificazione Piazza Garibaldi era snaturata della sua essenza, satura com’era di barriere fisiche e visive, e ridotta a mero parcheggio per le autovetture. Con il progetto realizzato ha riacquisito la propria dignità spaziale.
Elemento generatore di tutto l’impianto è una diagonale del quadrilatero che, prolungando idealmente il tracciato dell’attuale Via Emilia, va a collegarla con Via Saffi, reinterpretando l’antico tracciato che attraversava il paese. Questo segno è marcato da una linea realizzata in marmo bianco di Verona accentuata da una fascia di acciottolato di fiume che riprende la pavimentazione originale della piazza. Ai due lati di questa traccia il disegno va sfumando via via in toni più scuri verso gli angoli con un effetto di tipo pixelato. Per ottenere ciò si sono utilizzate delle lastre di pietra serena della medesima dimensione (35X35 cm) ma dalla superficie trattata in maniera differente. Si sono infatti mescolate delle lastre rifinite a “taglio di sega”, che riflettono maggiormente la luce, con altre “fiammate”, che risultano più scure e meno riflettenti. Tale disegno viene spinto fino al limite dei fabbricati prospicienti la piazza, investendo anche i marciapiedi ed ampliando visivamente il confine del vuoto urbano. Ad accentuare l’idea concorre anche l’esigua altezza dei marciapiedi, ad una quota maggiore solo di un paio di centimetri rispetto al piano della piazza. Il risultato è quasi metafisico, uno spazio statico reso dinamico solo dalle persone che lo popolano.
L’unico elemento di colore in questo minimalismo grigio è il giardino collocato di fronte alla rocca, memoria storica del vecchio fossato e punto di accesso ad essa attraverso due “ponti” realizzati con grandi listelli di pietra serena. Seguendo il concetto di gradiente, la pavimentazione si sfuma nel verde attraverso fughe sempre più larghe. L’orientamento della diagonale viene sottolineato in questo punto anche dai filari di fiori e di essenze piantumate sul prato. Inoltre esso scende, ai piedi del torrione sud, fino alla quota del fossato storico rendendolo immediatamente accessibile e trasformandolo in prolungamento della piazza.
Il progetto è completato ed inserito nel contesto attraverso i suoi margini: sia il loggiato degli edifici ad Ovest che Via del Castello a Sud sono stati realizzati seguendo il disegno ed utilizzando i medesimi materiali della recente riqualificazione di Via Saffi.
Per coniugare il necessario passaggio delle auto alla volontà di pedonalizzazione di tutta l’area, è stato pensato un sistema di dissuasori mobili che delimitano due percorsi a Nord ed a Sud della piazza. Solitamente essi sono presenti ma all’occasione, ad esempio per talune manifestazioni, possono essere rimossi con relativa facilità. In due punti sono comunque presenti dei dissuasori oleodinamici automatici che permettono l’accesso all’area nei giorni di mercato ed ai mezzi di soccorso.

IL PROGETTO ILLUMINOTECNICO
L’illuminazione notturna della piazza è il risultato della sinergia fra un’illuminazione di tipo funzionale ed una di tipo scenografico.
La prima si concretizza con l’installazione sulla facciata dei fabbricati prospicienti di corpi illuminanti con ottica asimmetrica, che permettono di portare il fascio luminoso dal perimetro verso il centro. Per essere utilizzati durante le manifestazioni sono predisposti, sotto alcuni cornicioni, dei fari di profondità che, all’occorrenza, illuminano con grande potenza il centro della piazza.
La seconda si sviluppa sui due edifici di maggior pregio: la rocca e l’ex-sede comunale. Al fortilizio viene dedicata un’attenzione particolare marcando i merli e le aperture dei torrioni dall’interno ed evidenziando le grandi arcate con una serie di fari puntuali posti a terra. I preziosismi decorativi della torre dell’orologio vengono invece accentuati con dei wall washer dal basso verso l’alto.

IL PROGETTO DEI SOTTOSERVIZI
I lavori di pavimentazione di Piazza Garibaldi sono stati preceduti da un riassetto di tutti i sottoservizi presenti nell’area di cantiere.
La rete di distribuzione dell’energia elettrica e quella telefonica sono state interrate o comunque predisposte per esserlo in futuro. Antecedentemente erano di tipo aereo, con calate a parete o con pali in corrispondenza degli allacci di utenza pubblici o privati.
L’impianto di smaltimento delle acque meteoriche è stato potenziato con l’aggiunta di caditoie e con la sostituzione di quelle esistenti in calcestruzzo con altre in ghisa esteticamente più gradevoli e funzionalmente più pratiche nella manutenzione.

DALLE RICHIESTE DELL'AMMINISTRAZIONE ALLA REALIZZAZIONE
Il processo di progettazione di Piazza Garibaldi è stato piuttosto lungo tanti i fattori erano in gioco.
Innanzi tutto c’era il legame fra la piazza principale, Piazza Paolucci e l’ipotesi di Piano del Traffico redatto da ATR (Azienda dei Trasporti Romagnoli). La piazza secondaria è stata stralciata dai lavori fin dall’inizio, rimandandone l’esecuzione ad un secondo tempo; non è stato così per la sua progettazione che ha seguito, per integrarsi, tutte le modifiche del progetto di Piazza Garibaldi. La proposta di Piano del Traffico di ATR è invece stata sempre mantenuta come costante, in previsione di una sua futura approvazione. Il progetto preliminare delle piazze considerava anche un’ipotesi di pensiline a servizio delle stazioni dei bus.
Le richieste iniziali dell’Amministrazione erano quelle di riqualificare lo spazio urbano in modo da restituirgli quella dignità che la piazza principale di un paese dovrebbe avere, pur mantenendo i due passaggi carrabili a Nord ed a Sud ed i parcheggi per la sosta veloce ai margini di essi. Inoltre era necessario impiegare i medesimi materiali utilizzati per la riqualificazione appena conclusa di Via Saffi e si doveva prevedere un’area verde.
Il progetto preliminare forniva una risposta a queste richieste. L’utilizzo di dissuasori mobili permetteva di avere due diverse configurazioni della piazza: la prima completamente pedonabile, chiudendo i due accessi carrabili e togliendo tutti i dissuasori, e la seconda in parte carrabile, aprendo gli accessi e delimitando carreggiate ed aree di sosta, con i dissuasori mobili. L’area verde era prevista in Piazza Paolucci, mentre l’accesso alla rocca era evidenziato da un disegno ad arco di cerchio sulla pavimentazione. La diagonale era pensata come un taglio formato da corpi illuminanti montati a raso.
Con il procedere degli incontri con la commissione consiliare, con le associazioni di categoria e con i cittadini stessi le esigenze mutarono e le nuove richieste furono fatte proprie dal progetto definitivo. Queste si possono riassumere in tre argomenti principali: la rimozione completa di tutti gli spazi di sosta, che portò ad una riconfigurazione dei dissuasori mobili; la conformazione della diagonale, che doveva trasformarsi da taglio luminoso in inserto di acciottolato di fiume (già presente sul perimetro della rocca) a ricordo della pavimentazione originale della piazza; un progetto di arredo urbano con l’inserimento di alcune aree verdi removibili all’occorrenza. Per far spazio ad una di queste fu ampliato il marciapiede Sud con il conseguente spostamento del disegno della rotonda di Via del Castello e quindi dell’angolo di inclinazione della diagonale.
In seguito, a lavori già iniziati, si volle enfatizzare maggiormente la presenza della Rocca Albornoziana sostituendo l’esigua quantità di verde removibile con una superficie ben più ampia di verde fisso. Questo il motivo principale della variante al progetto definitivo. Il progetto di variante ha introdotto il giardino all’ingresso della rocca, che raccordando ciò che rimane del vecchio fossato con la quota della piazza, configura la realizzazione che si può vedere oggi.
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    Project details
    • Year 2007
    • Work started in 2006
    • Work finished in 2007
    • Client Comune di Forlimpopoli (Proprietario), AGEPROM International SRL (Committente ed appaltatore)
    • Status Completed works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture
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