casa cultura amiens | pierpaolo solieri

Amiens / France / 2007

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Il volto delle cose, la croix rouge, soglia di amiens, tra citta’ e giardino Le varie soluzioni da piazza a soglia di Amiens.

La città storica risulta sempre più destinata ad un processo di musealizzazione spontanea anche se teoricamente negata. Ci si reca a visitare queste città come e forse più di quanto ci si rechi a visitare i musei e questo forse più, nasce proprio dal fatto che la città storica continua a vivere ed in essa si moltiplicano le attività culturali che ne stimolano la conoscenza, conoscenza, cosa questa che raramente si verifica nei musei tradizionali gestiti ancora in gran parte da atteggiamenti selettivi ed élitari nei confronti dei visitatori. Quale rapporto esiste tra nuclei urbani storici e musei? Soffermandoci a considerare l’origine di tutto ciò che i musei contengono appare evidente che, se si escludono i musei di arte contemporanea i cui contenuti nascono spesso con l’unica vocazione alla musealizzazione, il museo si configura innanzitutto quale luogo di raccolta e custodia delle testimonianze mobili dell’attività creativa degli uomini prodotte per uno scopo ben determinato, anche se talvolta limitato ad un interesse privato del committente, ma comunque generalmente non museale, almeno secondo la moderna accezione di tale concetto. Sulla base di questa considerazione appare pertanto inconfutabile che tali prodotti alla loro origine erano strettamente correlati alle condizioni culturali , sociali , economiche , politiche e religiose delle comunità nei differenti periodi della storia e si collocavano nell’ambito di quegli insediamenti urbani che oggi identifichiamo come ambienti storici o quando lontani nel tempo e non più utilizzati praticamente : complessi archeologici . Si può sostanzialmente affermare che il museo, con la sua funzione primaria di raccolta e custodia delle testimonianze storico-artistiche nonché di quelle storico-scientifiche mobili, nel sostituirsi alla loro collocazione e destinazione originaria – dalle quali eventi storici e cause involontarie o volontarie li hanno estratti – realizza per esse il luogo idoneo alla loro conservazione , conoscenza , comprensione e studio . Non si può però affermare che altrettanto si stato fatto per la custodia e conservazione di tutto quel vasto patrimonio culturale costituito dai prodotti immobili dell’attività creativa degli uomini e che era, all’origine, il contenitore stesso ed il generatore degli attuali patrimoni museali. Una città storica con le sue emergenze monumentali, con i suoi contenuti artistici fissi e mobili e con i valori architettonici e ambientali del suo tessuto edilizio ,al di là del permanere in essa di una pratica funzionalità attuale, che anche se potenziata va però sempre contenuta entro limiti appropriati alle sue vocazioni , rappresenta, oltre e prima che un bene economico da utilizzare praticamente, un bene culturale da utilizzare socialmente. In questa valutazione risulta per l’appunto dimostrata la presenza di una componente musealistica insita nell’esigenza stessa della sua conservazione. Per concludere nel modo più esauriente possibile il discorso finora fatto occorre formulare una indicazione possibile propositiva , per il futuro , sul rapporto tra il museo ed il suo ambiente storico e culturale . Se è vero che la grande opera d’arte , in quanto tale , trascende ogni motivazione della sua originaria ragione d’essere e si configura come bene universale il cui valore per se stessa viene apprezzato e goduto ovunque essa si collochi , altrettanto non si può affermare per tutta quella produzione artistica la cui qualità risulti strettamente legata a particolari culture per cui la sua conservazione essenziale per la sua corretta lettura e comprensione.

Il museo non è soltanto l’edificio in cui si raccolgono alcune tra le più significative testimonianze artistiche e culturali che l’umanità ha prodotto nel corso della sua storia , ma ogni luogo nel quale è testimoniata , riconoscibile e conservabile tale produzione nonché lo stretto suo rapporto con il proprio contesto storico e ambientale . La crisi , o forse la dialettica , del rapporto tra persistenza e variazione degli attuali assetti urbani sollecita un diverso osservatorio che proceda dall’interno delle forme mutanti e instabili , dove spazi reali e spazi virtuali scoprono convergenti potenzialità e intrecciano reciproche condizioni , consegnandosi al progetto per la risoluzione del nuovo labirinto : non più generato dal crescente complicarsi del grande palazzo metaforico fino a smarrire il senso , bensì formato dal rapido accostarsi di componenti minori , banali , eterogenee , fino a perderne il disegno (Jencks , 1984). Eppure nell’informe agglomerato si distinguono differenze strutturali , demarcazioni interne , figure concrete o solo apparenti che insieme delineano i contorni di potenziali trasformazioni verso esiti architettonico-urbani riconoscibili e significativi . Inseguendo le nervature discontinue , discrete e diacroniche dell’insediamento recente, ne appaiono le emergenze , sostenute dalla struttura relazionale , che si fanno ancoramenti , transiti , frontiere di paesaggi caleidoscopici , ai quali concorrono , come ad altrettanti nuclei generativi di forma , le linee di forza del sistema(Crotti 1985): sono gli affioranti luoghi comuni simultaneamente visti dai molteplici vuoti , corridoi , interstizi circostanti.
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    Project Authors
    • pierpaolo solieri

      pierpaolo solieri

      Principal Architect

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    Project details
    • Year 2007
    • Status Unrealised proposals
    • Type Public Squares / multi-purpose civic centres
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