Italiana Costruzioni Headquarters | Westway Architects
Rome / Italy / 2016
Westway Architects firma il nuovo Headquarter romano di Italiana Costruzioni.
In un villino dei primi del Novecento, lo studio romano, realizza un raffinato progetto di ristrutturazione, in cui l’architettura contemporanea valorizza e rilegge quella del passato, adeguando l’edificio alla sua nuova funzione di rappresentanza.
Il lavoro di sottrazione di volumi ha riportato il villino alla sua volumetria originaria. I resti archeologici della domus romana ritrovata sono stati integrati all’edificio e resi visitabili al piano terra.
Il visitatore è messo a contatto con le diverse epoche storiche che hanno caratterizzato l’edificio, in una sorta di viaggio nel tempo.
Lo studio romano Westway firma il progetto di ristrutturazione per il nuovo Headquarter dell’impresa Italiana Costruzioni. L’edificio, un villino risalente al 1902, si trova nel quartiere Nomentano, fortemente identificato dall’architettura residenziale nata per ospitare la nuova classe borghese emergente ai primi del Novecento.
Il progetto di restauro punta ad adeguare l’edificio alla nuova funzione di rappresentanza conservando però le caratteristiche tipologiche della zona.
Con questo fine, il progetto è partito dallo studio dell’evoluzione storica del fabbricato e del tessuto urbano in cui si colloca.
Attraverso un meticoloso lavoro di sottrazione dei volumi, il villino è stato riportato alla volumetria originaria, recuperando il piano seminterrato, prima nascosto. Questo ha permesso di dividere gli accessi pedonale e carrabile e di collocare nel nuovo piano terra, a livello della strada via dei Villini, le funzioni di accoglienza, adeguate con la nuova dimensione semi-pubblica dello spazio. Sono state realizzate due nuove strutture, una sul fronte e una sul retro, distanziate dall’edificio tramite lucernari, che permettono di vedere il villino su tutti i lati senza alterarne la percezione volumetrica originaria.
Durante gli scavi sono emersi all’interno del lotto i resti archeologici di una domus romana risalenti al III secolo dc. Con particolare attenzione al patrimonio con il quale ci si confrontava e in collaborazione con la Sovrintendenza, gli antichi resti sono stati resi visibili e integrati all’interno della reception.
Il risultato è un’architettura contemporanea in cui emergono, in continuo dialogo, le diverse epoche storiche che la compongono: gli antichi resti della domus romana, la morfologia del villino dei primi del Novecento e il recente intervento di restauro.
L’involucro del villino è stato conservato inalterato e i muri perimetrali consolidati, mentre l’interno è stato completamente svuotato dalle strutture portanti e ripensato tramite la ridistribuzione dei solai. La nuova distribuzione interna ha reso necessaria la realizzazione di un nuovo corpo scala, staccato dalla parete perimetrale in modo da conservare inalterata la volumetria del villino, a partire dal quale vengono riorganizzati i percorsi e la connessione degli uffici.
Al centro è stato creato un nuovo nucleo, sviluppato in altezza, portante e funzionale, destinato a ospitare i servizi (toilette, ascensore, cavedi e impianti), che ha permesso la sopraelevazione di un piano, arretrato rispetto alla facciata principale su via dei Villini, che crea interessanti scorci e doppie altezze.
Elementi cardine nella progettazione sono stati la luce e la trasparenza. Tutti gli ambienti di lavoro sono illuminati dalla luce naturale che, attraverso i tagli appositamente studiati nelle armadiature divisorie, giunge fino ai corridoi. I pavimenti vetrati lasciano intravedere le antiche fondazioni e il lucernario con le travi in vetro, illumina il cuore della domus.
Alla solidità delle murature perimetrali, si contrappone la leggerezza delle strutture vetrate.
Gli uffici sono delimitati da pareti vetrate che garantiscono la privacy e un adeguato comfort visivo e acustico. Le armadiature in legno, utilizzate come divisorio, alleggeriscono la massa muraria sostituendo le originarie pareti portanti, danno continuità visiva alle superfici di arredo e integrano al loro interno gli impianti.
La scelta dei materiali delimita gli ambienti funzionali: il granito chiaro illumina gli spazi comuni con la sua matericità decisa, la moquette, cromaticamente affine alla tonalità del granito per le aree più riservate, ha anche la funzione fonoassorbente. Nella reception, il ferro segna un ideale percorso temporale all’interno del progetto: nella pavimentazione circonda il mosaico antico definendone il perimetro, incornicia i muri della domus e termina nel bancone, elemento di design contemporaneo.
Le diverse epoche del villino si confrontano: l’esterno conserva i caratteri architettonici tipici dell’architettura borghese dei primi del Novecento, che ben soddisfa la nuova funzione di rappresentanza, mentre all’interno, la storia del III secolo dopo cristo è riportata alla luce attraverso soluzioni altamente tecnologiche. L’intervento si è messo al servizio di due discipline, l’archeologia urbana e l’archeologia sperimentale, rispettando i valori della storicità senza rinunciare al carattere contemporaneo del progetto.
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Progetto architettonico e direzione lavori
Westway Architects, Roma
Luca Aureggi
Maurizio Condoluci
Team di progetto
Simona Gaffi
Antonella Petitti
Flavia Migliorini
Francesco Danielli
Westway Architects firma il nuovo Headquarter romano di Italiana Costruzioni. In un villino dei primi del Novecento, lo studio romano, realizza un raffinato progetto di ristrutturazione, in cui l’architettura contemporanea valorizza e rilegge quella del passato, adeguando l’edificio alla sua nuova funzione di rappresentanza. Il lavoro di sottrazione di volumi ha riportato il villino alla sua volumetria originaria. I resti archeologici della domus romana ritrovata sono stati...
- Year 2016
- Work started in 2014
- Work finished in 2016
- Client Italiana Costruzioni SpA
- Contractor Italiana Costruzioni SpA
- Cost 5 600 000,00
- Status Completed works
- Type Recovery/Restoration of Historic Buildings
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