note/book | DAVID BECHI

città della musica di Viadana Viadana / Italy / 2009

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RELAZIONE DESCREITTIVA L’impianto planimetrico e il programma funzionale Muovendo dall’analisi delle due aree di intervento, è stata individuata la priorità, di realizzare le opere relative agli accessi e ai parcheggi in prossimità della viabilità principale esistente, consentendo di occupare, con gli edifici, la parte bassa del lotto. In particolare si è cosi reso possibile l’integrazione tra il sistema del verde e quello delle pavimentazioni esterne con il parco. Analogamente il percorso pedonale e ciclabile lungo il fosso esistente, attraversando l’intero lotto e accompagnando l’edificio, potrà iniziare dal complesso scolastico e centro sportivo di Via Vanoni, fino a raggiungere il parco. L’unica interruzione, l’attraversamento di Via Beghella, coincidendo con l’ingresso pedonale e ciclabile, dovrà apparire come una “piacevole interruzione” da li in poi inizia l’avvicinamento alla città della musica. L’altro motivo che ha confermato l’impianto urbanistico adottato è relativo alla tipologie funzionali adottate. In prossimità dei parcheggi gli spazi commerciali; la scuola e le altre attività correlate richieste sono appartate e distanti dal traffico veicolare sia esistente che di progetto. Al centro le attività che potranno essere utilizzate sia dalla scuola che dai negozi: cucina, ristorante, caffè e book shop ( in alternativa un piccolo punto vendita o uno spazio espositivo, per l’attività della scuola o durante l’utilizzo della grande sala ). L’organizzazione planimetrica del programma funzionale consente l’utilizzo di tutte le attività contemporaneamente garantendo, a ciascuna la propria eventuale autonomia, al contempo può essere garantito l’utilizzo parziale. Riteniamo fondamentale questa facoltà in particolare se estesa all’utilizzo “sezionato” degli impianti.
Le ragioni del progetto Il progetto nasce con l’ambizione di rendere percepibile la doppia valenza, volutamente contraddittoria, di apertura e chiusura. Il fine è quello dell’incessante ricerca spaziale di intimità e di luoghi raccolti, un progetto che progredisce grazie alla elaborazione planimetrica apparentemente casuale, di forme regolari. La regola si concretizza con la piastra a quota +3.50, l’eccezione sono i volumi che si sommano o si estromettono ad essa con forma e dimensione diverse a seconda del ruolo funzionale che le viene attribuito. Il modello tipologico della copertura è pensato come una protezione alle attività, un solaio come sospeso, che sembra lievitare pronta ad accogliere ed a farsi attraversare durante tutto l’arco della giornata, sette giorni su sette, “come una roccia sollevata che una mano divina – forse insospettita – può sollevare per rivelare gli insetti che stanno sotto”. La grande copertura vuole assolvere ad una funzione unificatrice che raccoglie gli edifici e protegge chi li vive. Si considera come elemento caratterizzante l’intervento, che garantisca la riconoscibilità architettonica e una nuova identità urbana, dove sotto un’unica copertura coesistono funzioni diverse da essa protette. Una struttura come una “scatola affamata”, volta ad inghiottire gli elementi di differenti programmi producendo elementi senza gerarchie, senza inizio né fine, senza ambiti distinti; un atto concettuale che vuole unire tutti gli elementi del programma , l’organizzazione di queste parti insieme il più strettamente e distintamente possibile. L’idea che possa essere un centro di vita sociale, propone lo sviluppo di un organismo dotato di servizi e attrezzature utilizzabili da tutti gli abitanti in qualsiasi momento, Il bar utilizzabile anche all’aperto, il ristorante e soprattutto il sistema del verde. I pozzi di luce stabiliscono le relazioni spaziali e introducono mutevoli giochi di luce. La piastra, grazie alla dimensione, conferma il rapporto con il tessuto urbano. Le torri con altezze diverse e in posizione arretrata rispetto al profilo esterno della piastra, emergendo dalla copertura come oggetti iconici, oltre a contenere e rendere invisibili gli impianti solari termici, possono essere lette come proiezione in alzato del luogo di maggior prestigio: la sala per concerti. Lo spazio pubblico entra sotto la grande copertura, nel tentativo di fondersi e confondersi con quello delle attività contenute. L’utilizzo delle ampie superfici vetrate del caffè e del ristorante all’ingresso della sala da concerti, oltre a catturare la luce, favorisce “l’intrusione” visiva contribuendo a dilatare lo spazio e rendere indefinite le gerarchie distributive e funzionali. Il momento di maggior integrazione si ottiene con l’utilizzo dell’auditorium verso il parco per gli eventuali spettacoli all’aperto nei mesi estivi. L’edificio si prefigura come un oggetto fortemente caratterizzato dall’assemblaggio di volumi puri per di più rivestito di un unico materiale l’alluminio. Al tempo stesso la rarefazione del vetro e il “foglio“ metallico del rivestimento, contribuiscono al suo attraversamento visivo e fisico oltre a mascherare la pesantezza dei pannelli prefabbricati in cemento delle pareti esterne verticali. Impossibile non vedere il tentativo di ottenere una sorta di dissoluzione-fusione tra l’edificio e l’ambiente circostante. Il rivestimento in alluminio renderà l’edifico quasi invisibile nei frequenti giorni di nebbia. Il carattere civico di questo spazio è dovuto anche al sottile effetto di delimitazione. In breve l’accesso al centro dà la sensazione di entrare in un universo estetico avvolgente. La copertura, consente di trovare piccoli ambienti di forma e dimensioni diverse, esterni ed interni, pubblici e privati, appartati e connettivi, adattabili alle funzioni che le vengono attribuite da ognuno secondo le propensioni soggettive. Muovendo da ciò la proposta intende assegnare al luogo i significati di una cittadella dove si svolgono attività educative e per il tempo libero, con l’obbiettivo che la loro integrazione funzionale non si traduca in un edificio autoreferenziale ma al contrario farlo diventare lo spunto per proporre la riconfigurazione di un intero quartiere mantenendo ferma la volontà di attribuire un forte carattere di urbanità all’intervento. Volevamo così lasciare alle facoltà cognitive di ciascuno l’attribuzione della priorità nella genesi della composizione architettonica tra gli edifici con le loro funzioni. Durante il progetto noi stessi abbiamo voluto rimanere sfiorati dal dubbio; per far questo occorreva che la doppia valenza interpretativa fosse percepibile sia in pianta che in alzato: in pianta la pavimentazione in pietra penetra nell’edificio, in alzato l’introspezione grazie all’uso del vetro e ai varchi contrassegnati dalle aperture nei pannelli in alluminio.
Il programma funzionale - La scuola L’ingresso, sullo spazio centrale aperto, autonomo dalle altre attività, divide la scuola su due livelli. Al piano terra, due piccoli edifici, uno con i locali per l’amministrazione e l’altro con la sala registrazione e i depositi per gli strumenti in prossimità dell’ascensore. La loro autonomia consente l’utilizzo della sola sala registrazione indipendentemente dall’attività didattica. Dall’atrio d’ingresso dell’edificio amministrativo è possibile entrare nel foyer della grande sala. Entrambi gli edifici hanno il collegamento verticale con il piano primo dove sono organizzate tutte le aule per la didattica richieste. Escluse le quattro aule insonorizzate, il cui corridoio di distribuzione si affaccia sul vuoto del foyer, il piano primo si distribuisce in lunghezza contenendo i volumi delle aule per l’insegnamento individuale, i servizi igienici le due aule più grandi oltre ai collegamenti verticali e agli spazi connettivi. Il sistema si conclude agli estremi con due terrazzi esterni uno più grande sulla copertura e l’altro coperto di dimensioni inferiori da cui si potrà scorgere il centro storico. - La sala per concerti Al centro dell’intero sistema, la sala è necessariamente fondante l’intero progetto, il ruolo generatore è confermato dal ruolo che assumono gli spazi a lei correlati, l’atrio d’ingresso è sia il prolungamento della piazza esterna coperta sia il foyer della sala. Dall’altro lato, “offrendosi” al parco, potrà essere utilizzato per i concerti all’aperto. - Le altre funzioni Ruolo strategico assume il caffè–ristorante dividendo l’attività commerciale dalla scuola. La cucina, circondata dai locali accessori ad essa, e l’ingresso, con spogliatoio e servizi ad uso esclusivo per gli addetti, rendono l’attività della ristorazione difficilmente visibile da chi frequenta il bar o il foyer della sala. In continuità con la sala ristorazione, il secondo ingresso e un piccolo punto vendita o spazio espositivo con un locale ad uso esclusivo. Tra la sala e i negozi, la “piazza verde” , che oltre ad allontanare l’attività commerciale dalla sala favorisce la fusione del parco con l’edificio.
I materiali L’utilizzo dei materiali è conseguente al significato che il linguaggio architettonico proposto vuole trasmettere. Allo stesso tempo le soluzioni scelte muovono dalla possibilità di essere credibili sotto il profilo economico. Alla struttura puntuale in c.a. si è associato l’utilizzo di pannelli sandwich in c.a., l’intera struttura verrà rivestita con lastre di alluminio forato interrotte in corrispondenza delle aperture in modo apparentemente casuale, senza nessuna interruzione formale tra le superfici orizzontali e quelle verticali che compongono i volumi. Il tentativo è di rendere leggero e quasi etereo il carattere dell’architettura. L’edificio dovrà essere scolpito soprattutto dalle trasparenze e dalla luce artificiale nelle ore notturne filtrante dal foglio metallico esterno. Gli infissi interamente vetrati sia interni che esterni, apribili e non, sono stati dimensionati riducendo il numero di tipi. La pavimentazione in pietra renderà percepibile la dissoluzione tra l’interno e l’esterno; Infine il legno utilizzato, per i terrazzi. Per i pavimenti il parquet di tipo industriale e il linoleum.
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    RELAZIONE DESCREITTIVA L’impianto planimetrico e il programma funzionale Muovendo dall’analisi delle due aree di intervento, è stata individuata la priorità, di realizzare le opere relative agli accessi e ai parcheggi in prossimità della viabilità principale esistente, consentendo di occupare, con gli edifici, la parte bassa del lotto. In particolare si è cosi reso possibile l’integrazione tra il sistema del verde e quello delle pavimentazioni esterne con il parco. Analogamente il percorso...

    Project details
    • Year 2009
    • Client COMUNE DI VIADANA
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Schools/Institutes / Research Centres/Labs / Multi-purpose Cultural Centres / Theatres / Concert Halls / Associations/Foundations / Showrooms/Shops / Bars/Cafés
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