HOUSE IN LOS ANGELES | Alberto Giovagnoni

La principale caratteristica dell’opera è l’adattamento che essa ha con il luogo nel quale sorge:collocata su un ripido soleggiato pendio ricco di vegetazione l’edificio segue l’andamento della montagna ed è come se volesse fondersi in un tutt’uno con essa, per creare il minore impatto ambientale e visivo possibile. Il rapporto fra l’ambiente e la tipologia strutturale della casa viene stabilito attraverso la ricerca di una spazialità tra interno ed esterno con l’utilizzo di facciate interamente vetrate su tre lati per creare trasparenza. Tali facciate sono caratterizzate da una protezione dovuta a un sistema di tende fungono da schermo contro il sole ed il calore.
Per evidenziare ulteriormente la continuità della natura del luogo che l’edificio dovrebbe rappresentare,la copertura presenta una particolare forma essendo parzialmente curva su supporti, in modo tale da seguire l’andamento e la topografia del pendio. L’illuminazione e la circolazione dell’aria all’interno sono garantite da aperture sul tetto che permettono l’irraggiamento del piano principale e anche la scalinata d’ingresso,il quale avviene a monte del pendio.

Partendo dal cubo 9x9 la prima operazione effettuata è stata quella di procedere con una costruzione in negativo, lasciando vuoto il volume occupato dal cubo, tranne nel primo livello dove lo spazio è occupato dalla corte.
Dividendo il quadrato di partenza in 4 parti si è creato un modulo e di tale lunghezza ci si è allargati attorno alla figura, generando così la pianta del livello principale.

Successivamente per ricavare le due piante sottostanti si è adottato,sia in pianta che in sezione, un modulo pari ad 1/3 della lunghezza totale ricavata con l’operazione precedente. In tale modo, procedendo verso il basso, le piante si riducono di dimensione.

Per lo studio dei prospetti si è adottato lo stesso modulo precedente e lo si è applicato ai telai delle vetrate, sia in facciata che sui lati.