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Ristrutturazione e nuove funzioni per questo edificio precedentemente occupato dall’ex casa del fascio.

Il complesso edilizio, progettato nei primi anni 30 dall’architetto Camillo Magni con Beno Opoczynsky e Alessando Pasquali, era stato realizzato intorno agli anni 1935 – 36, in due blocchi a pianta rettangolare di diversa altezza che intersecandosi formavano l'accesso principale.

Una serie di funzioni incongrue, che si erano succedute nel tempo, avevano modificato l'assetto originario dei locali interni, compromettendo anche il ritmo ordinato di tutte le aperture in facciata.

Il progetto si è articolato tra il rispetto filologico dell’esistente per il corpo di fabbrica più alto, attuato mediante la ricomposta serialità delle finestre quadrate per i primi due piani, il recupero del coronamento interamente vetrato al terzo piano e le trasformazioni dovute alle nuove esigenze abitative, denunciate da due nuovi ingressi loggiati (collocati posteriormente).

Discorso a parte, per il blocco più basso, in origine sala proiezioni.
Pesanti mutilazioni del primo dopoguerra avevano stravolto la struttura con l’aggiunta di un piano intermedio; scomparse definitivamente le loggette e il balcone che proiettavano idealmente l’edificio sulla piazza antistante, si è deciso di ricomporre la facciata con un assetto linguistico contemporaneo, in grado di dialogare, sia con l’edificio più alto che con la piazza riformata nel recente passato.

© michelangelo acciaro