Biblioteca Comunale, Castelmaggiore, Bologna | Alberto e Giovanni Manfredini

con Andrea Manfredini Castel Maggiore / Italy / 2017

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Bibliografia:


2018 - A. Manfredini, Architetture 1978-2018, Altralinea, Firenze, pp. 116-117
2023 - Identità dell'Architettura Italiana n.20, Diabasis, Parma, pp.104-105


La nuova biblioteca, il cui concept si basa sulle linee guida esposte nel bando di concorso, è prima di tutto uno spazio “solido” e “autorevole”, vicino ai cittadini. E’ caratterizzata da un’architettura austera, semplice, rappresentativa, ordinata, integrata al contesto e all’altro polo pubblico, ivi presente, costituito dalla biblioteca attuale a cui è legata tramite un opportuno sistema di connessioni pedonali.


Il nuovo intervento è previsto nella zona sud dell’area in modo da salvaguardare l’efficace disegno del parco pubblico preesistente che abbisogna solo di un’ulteriore e più decisa piantumazione. Costituisce in tal modo l’elemento di connessione del complesso sistema pedonale che attraverso il Parco lambisce le vie Alpi e Vancini ma che subisce una violenta cesura, tramite la via Bondanello, nei confronti dell’intera area pubblica che contiene l’Istituto comprensivo, l’Istituto statale di Istruzione superiore Keynes e la vecchia biblioteca, oltre la via Bondanello medesima. Pure l’accessibilità veicolare è sostanzialmente conservata. Si è solo proceduto a una calibratura degli accessi e a un ridisegno dei parcheggi (a quantità di posti macchina pressoché invariata e con individuazione di quelli per disabili e motocicli) grazie alle nuove piantumazioni secondo una griglia modulare e regolare che rende di fatto non visibile, dagli utenti della struttura, la presenza dei veicoli.
L’alternativa morfologica era duplice. O un corpo di fabbrica autonomo e indipendente (per esempio un manufatto a pianta quadrata a uno o due piani) o un manufatto che cercasse di ricostituire sulla via Bondanello una sorta di quinta urbana in grado di conferire “urbanità” o, più sommessamente, fosse in grado di generare una sorta di “effetto città” che certamente non è presente in questa porzione di Castel Maggiore e di cui, invece, si avverte un gran bisogno soprattutto se in presenza di opere pubbliche.
E’ per questo che si è optato per questa seconda ipotesi.


Aspetti architettonici
L’edificio a sviluppo longitudinale è costituito dall’accostamento coerente di tre corpi di fabbrica paralleli di cui uno centrale più corto. L’intero progetto è impostato su una griglia modulare rigorosa che lo caratterizza sia all’interno che all’esterno. Tale peculiarità, unita all’unica luce strutturale (possibile per la particolare larghezza del corpo di fabbrica), consente forme di organizzazioni indipendenti per le diverse funzioni (richieste dal bando) con spazi caratterizzati per flessibilità, integrabilità e facilità di modifiche per adattarsi alla inevitabile trasformazione degli usi nel tempo. I tre livelli, in cui è suddiviso il nuovo edificio, si presentano come spazi liberi e aperti da articolare e modulare con partizioni interne in elementi di arredo (la soluzione qui proposta è infatti esemplificativa delle molte possibili), in cartongesso, con soluzioni di tamponamento interno parzialmente o totalmente trasparente per garantire oltre che la massima flessibilità anche la massima personalizzabilità nonché l’eventuale interscambio degli usi funzionali.


Aspetti distributivi
L’edificio, disposto secondo l’asse nord ovest – sud est, ha una larghezza di corpo di fabbrica che consente, come già accennato, l’uso di una unica luce strutturale di solaio. Lo spazio interno è completamente libero in modo da garantire la massima flessibilità distributiva.
Al livello terreno un lungo portico, di protezione dagli avversi eventi atmosferici, caratterizza il fronte principale. Lungo di esso si aprono gli accessi, distinti e indipendenti, a Biblioteca (che si sviluppa pure al primo livello), a Sala Consigliare / matrimoni (con possibilità di facilitare la discesa dai veicoli nelle adiacenze), a sala polivalente, a salette Commissioni e a Sala Mostra / Attività progettuali (quest’ultima in possibile connessione con gli spazi della biblioteca) al secondo livello, il tutto secondo gli schemi assonometrici della tavola di progetto.
La biblioteca, organizzata secondo il noto “modello tedesco”, è caratterizzata dagli spazi tipici che la contraddistinguono (e, nell’ipotesi qui illustrata, consente uno sviluppo lineare di scaffalature su sei livelli in grado di ricevere un numero di documenti ben superiore a quello strettamente necessario) enfatizzati da due vuoti spaziali (uno sulle scale e uno al primo e secondo livello) che interconnettono, visivamente oltre che fisicamente, piano terra, piano primo e piano secondo.
Tutto l’edificio è servito da ascensori a norma disabili. E’ dotato di servizi igienici a ogni piano (uomo, donna, disabile) per il pubblico e, a piano terra nella testata sud-est, per il personale.
Alle estremità del corpo di fabbrica, in posizione simmetrica, e a distanza conforme alla norma, le due scale di servizio fungono pure, in quanto protette, da vie d’esodo in caso di emergenza.
Un unico tipo di apertura vetrata, tranne che per gli ingressi principali e per due campate di piano primo che segnalano tali ingressi, caratterizza i fronti dell’edificio garantendo un’ottima illuminazione naturale in ogni ambiente e in ogni stagione. L’ultimo livello è pure illuminato parzialmente (e zenitalmente) da lucernari a shed rivestiti sul lato sud-est da celle fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica per l’alimentazione delle pompe di calore e delle altre macchine.


Aspetti strutturali
La struttura (travi e pilastri) è prevista in c.a. in opera (anche se il rigore della modularità consente pure il ricorso a sistemi industrializzati e prefabbricati) secondo una maglia modulare e simmetrica adatta a ottemperare agevolmente e in modo economicamente conveniente al rispetto della normativa antisismica vigente. I solai sono del tipo predalle o alveolare.


Tamponamenti esterni
Tutto l’edificio, concepito nella logica di edificio a energia quasi zero (nZEB: nearly Zero-Energy Building) e di tipo massivo (elevata inerzia termica), è isolato termicamente con un “cappotto” esterno in pannelli di polistirene espanso di elevato spessore e finitura tipo mattone a vista con listelli opportunamente predisposti.
Gli infissi sono in alluminio a giunto aperto e taglio termico con vetro camera a cristalli bassoemissivi e gas krypton, con tende motorizzate esterne a lamelle metalliche orientabili per controllo irraggiamento solare estivo, e tende motorizzate interne a rullo in tessuto diffusore per controllo irraggiamento solare invernale con parziale sfruttamento degli apporti termici solari.



Finiture interne (pavimenti, rivestimenti, controsoffitti)
I pavimenti sono previsti in resina (rivestimento epossidico autolivellante) a due colorazioni secondo la griglia modulare e secondo le indicazioni contenute nella tavola di progetto.
Le superfici verticali interne sono rivestite in pannelli microforati in MDF con finitura in legno di pero, analogamente al cassettonato a soffitto (per la distribuzione bidirezionale degli impianti), per il miglior controllo del clima acustico con correzione della riverberazione.


Copertura
E’ piana del tipo a verde pensile, per diminuire il coefficiente di deflusso delle acque meteoriche e per mitigare le escursioni termiche all’interno dell’edificio. Si potrà eventualmente valutare un sistema di raccolta e trattamento delle acque piovane a servizio degli scarichi dei bagni o per l’innaffiamento delle aree verdi adiacenti.


Aspetti Impiantistici (termomeccanici)
In riferimento alla progettazione degli impianti tecnologici di riscaldamento, raffrescamento, filtrazione, ricambio aria, deumidificazione, idrico sanitario, ecc. i princìpi seguiti mirano al raggiungimento dei seguenti risultati:
comfort degli ambienti durante tutti i periodi stagionali; piena efficienza delle “macchine”; risparmio energetico facilmente calcolabile e, di conseguenza, deducibile; pronta e corretta assistenza e manutenzione delle macchine proposte nel progetto; facile conduzione giornaliera degli impianti e loro eventuale parzializzazione eseguita anche, se del caso, da personale interno. In sintesi la produzione di acqua calda o refrigerata per gli impianti di riscaldamento/raffrescamento, del tipo a irraggiamento con serpentine a pavimento, è ottenuta con impianti a pompa di calore (alimentati dall’energia prodotta dal fotovoltaico) collegati a un sistema di sonde geotermiche.
La ventilazione meccanica con controllo dell’umidità prevede, oltre agli usuali scambiatori per il recupero di energia dall’aria in espulsione, un sistema naturale di preriscaldamento (o preraffrescamento nella stagione estiva – vedi spaccato prospettico in tavola di progetto) dell’aria esterna ottenuto con condutture interrate longitudinali a tutta lunghezza dell’edificio.


Aspetti Impiantistici (elettrici, speciali, ecc.)
La progettazione impiantistica elettrica e speciale è pensata nella ricerca delle migliori condizioni di efficienza ed economicità gestionale adottando le soluzioni che consentono di prevedere un esercizio impiantistico controllato con l’ottimizzazione dei costi di gestione e manutenzione.
Valga per tutti l’esempio che l’illuminazione artificiale degli ambienti, ottenuta con apparecchiature a led, è dotato di sensori di presenza e di intensità di luce diurna.
In linea generale si prevederanno: impianto di FM; impianto di illuminazione di emergenza di tipo centralizzato; impianto di illuminazione ordinaria con sistema di gestione automatica dei livelli di illuminamento; impianto di illuminazione degli spazi esterni con apparecchiature a led; impianto cablaggio strutturato con armadi concentratori posti ai tre livelli mediante cavo a fibra ottica; impianto BMS (supervisione); impianto monitoraggio consumi elettrici; impianto Tv cc e antintrusione; impianto Tv terrestre e satellitare; impianto fotovoltaico integrato negli shed della copertura (come precedentemente descritto) ad alta efficienza; impianto di terra; impianto rivelazione e segnalazione incendi.
Saranno ovviamente previsti ulteriori impianti che si rendessero necessari in seguito all’analisi e sviluppo di esigenze particolari.

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    Bibliografia: 2018 - A. Manfredini, Architetture 1978-2018, Altralinea, Firenze, pp. 116-1172023 - Identità dell'Architettura Italiana n.20, Diabasis, Parma, pp.104-105 La nuova biblioteca, il cui concept si basa sulle linee guida esposte nel bando di concorso, è prima di tutto uno spazio “solido” e “autorevole”, vicino ai cittadini. E’ caratterizzata da un’architettura austera, semplice, rappresentativa, ordinata, integrata al...

    Project details
    • Year 2017
    • Main structure Reinforced concrete
    • Client Comune di Castel Maggiore
    • Status Competition works
    • Type Libraries
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