Cattedrale del castello Aragonese di Ischia - 3° classificato

Ischia / Italy / 2009

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Tempo e Luce si compongono, Passato e Futuro si confrontano, Il Silenzio assume significato in quanto fenomeno spaziale. Questi sono i parametri per la costruzione del “vuoto” della Cattedrale dell’Assunta. Lo scheletro ferito dalle cannonate inglesi del 1809 della Cattedrale si mimetizza con la roccia e con le architetture circostanti. Immerse nella vegetazione, mura, bastioni e manufatti del Castello Aragonese si innalzano dalla meraviglia geologica dello scoglio emergente nel mare di Ischia ponte, rivelandosi da lontano solo a chi propone uno sguardo più attento e profondo. Aenaria, dal latino ‘aenum’, bronzo, rame, piombo, metallo in genere, era il nome di questa città fiorentissima per le sue numerose industrie di metallo, oggi sommerse. Nata verso il secolo IV a. C e destinata ad una serie di vicissitudini che ne arricchirono la sua storia, risplende agli occhi del visitatore, che viene inebriato dall’atmosfera del passato fervore letterario, dalla suggestiva vita mondana che dominò l’isola, dalla esperienza artistica e culturale che ancora brilla nei sopravvissuti affreschi che colorano il Castello Aragonese. LA PROPOSTA Si propone l’utilizzo di una rete metallica per la ri-costruzione del volume originale della Cattedrale dell’Assunta. Due membrane in ottone, distanziate e sostenute da un sottile telaio metallico, fissato alla muratura pre-esistente, caratterizzano con un’intensa materialità l’immagine architettonica della Cattedrale. La griglia è così ‘sospesa’. L’antico ed il nuovo non si confondono, mantenendo la propria identità. La doppia superficie reticolare di ottone piegata, ricostruisce l’involucro mancante della Cattedrale dell’Assunta, mutilo della facciata, della copertura della navata centrale e di parte delle coperture delle navate laterali e ne ripropone l’originario invaso spaziale. La chiara espressione costruttiva e la nitida intelleggibilità dell’operazione formale rendono la struttura proposta reversibile e passibile di qualsiasi posteriore alterazione. Il vento è dunque frenato in tutte le sue direzioni, il sole è filtrato su tutte le superfici. Un ‘pozzo di luce’ zenitale ricade all’interno dell’abside, attribuendogli una inequivocabile dimensione sacra. Il tamburo circolare proposto, coperto da un vetro difende gli stucchi dalle intemperie. I magnifici rilievi settecenteschi acquistano sfumature impreviste. La luce penetra, si diffonde in modo indiretto, riflesso e misterioso; più di qualsiasi altro materiale determina gli effetti volumetrici dello spazio, e ne crea l’atmosfera. Dorata, nonostante la sua immaterialità la luce si converte in architettura. Lo spettatore viene così colto da un insolito senso di interruzione e sospensione temporale, abbagliato da una silenziosa rivelazione: uno spazio ‘intimo ed immobile’, una massa dorata, un volume senza peso, sospeso. ‘L’architettura è la musica dello spazio’ Eladio Dieste L’Astrazione del tempo e la memoria di un tempo passato, come nel cinema di Ozu rappresentano gli strumenti compositivi della proposta per la valorizzazione, riabilitazione, e conservazione della Cattedrale dell’Assunta. Lo spettatore, sorpreso da un’esperienza inaspettata, vaga, percorre lo spazio cercando di interpretare la storia, tessuta e raccontata dal metallo prezioso: la rete, la cultura. La struttura in ottone richiede al visitatore di com-partecipare con la sua immaginazione alla ricostruzione mentale della storia, rendendolo partecipe, attore e non solo spettatore. La trama si trasforma in momento di contemplazione, lo sguardo trapassa il reticolo e conquista la trasparenza. L’occhio si perde oltre il limite fisico descritto dal riflesso del prezioso metallo, che improvvisamente si diluisce e smaterializza. Interno è esterno. Compare l’orizzonte: l’isola di Ischia ed il mare. La texture dorata conclude così la sua funzione, l’illusione di una costruzione senza tempo. La griglia trasparente permetterá di avere la sensazione di stare al chiuso, di essere protetti e al tempo stesso di sentirsi all’aria aperta, al sole o sotto le stelle, lo spettatore potrá continuare a godere del paesaggio ischitano. L’illuminazione notturna della Cattedrale dell’Assunta é affidata ad un sistema a led installato nell’intercapedine tra due superfici di griglia. Non si tratta quindi di un’illuminazione scenografica, ma discreta e delicata. L’illuminazione artificiale e la griglia metallica in ottone renderanno nuovamente visibile la Cattedrale dalla Baia di S. Anna, per ora ridotta a rudere. Il sistema tecnologico é costituito da lamiera stirata a maglia romboidale di 40×40mm sostenuta da un telaio metallico di RHS di 40×40mm e di 40×80mm. L’ottone, materiale nobile, durevole nel tempo, resistente alla corrosione, non necessita di manutenzione. Con il tempo il processo di ossidazione donerá una patina al metallo, rendendo l’intervento ancora piú integrato nel paesaggio e nel cromatismo del Castello. La successione delle due griglie metalliche promuove la deviazione del vento, rendendo dal punto di vista funzionale la sala un luogo confortevole e a sua volta garantendo in modo efficace la protezione degli affreschi dall’effetto erosivo del vento. Dal punto di vista acustico la doppia maglia metallica pemettera’ alle onde sonore di propagarsi in modo continuo, senza assoggettarsi a fenomeni di perturbazione, come di riflessione o diffrazione, funzionando proprio come una tenda acustica. La nuova copertura si adagia delicatamente sulla struttura muraria esistente; la griglia metallica non tocca le mura esistenti, distaccando quindi il ‘nuovo’ dal ‘vecchio’, ed evidenziandone cosí la “cicatrice” tra di esse.
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    Tempo e Luce si compongono, Passato e Futuro si confrontano, Il Silenzio assume significato in quanto fenomeno spaziale. Questi sono i parametri per la costruzione del “vuoto” della Cattedrale dell’Assunta. Lo scheletro ferito dalle cannonate inglesi del 1809 della Cattedrale si mimetizza con la roccia e con le architetture circostanti. Immerse nella vegetazione, mura, bastioni e manufatti del Castello Aragonese si innalzano dalla meraviglia geologica dello scoglio emergente nel mare di Ischia...

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