CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SANTA TERESA

Menzione speciale Altamura / Italy / 2016

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L'intervento punta al riequilibrio degli alterati valori spaziali attraverso:


a) L’esaltazione della prospettiva che, partendo dall’antica Porta di Santa Teresa, ha come meta la facciata della Chiesa. L’obiettivo è ristabilire una relazione dialettica con il nucleo antico esaltando la direzionalità assunta come prevalente, fornita dal sedime della chiesa di Santa Teresa, dal ritmo dei pilastri della navata esteso a tutta la pavimentazione della piazza fino all’ingresso al nucleo antico. In continuità con le antiche pavimentazioni del borgo medievale si propone l’utilizzo di basole di pietra calcarea di Minervino Murge o di Trani scandita ritmicamente da filari di pietra lavica Vesuviana che, proiettando sul pavimento esterno il ritmo dei pilastri interni alla chiesa segnano la misura dello spazio.


Per la mitigazione climatica e per favorire il drenaggio dell’acqua i masselli in pietra sono posati a secco, e nelle zone più vicine agli alberi e alle aiuole sono inerbati.


 b) La definizione di una spazialità conclusa per la piazza, che attualmente si presenta come un grande invaso tagliato in due dalla strada carrabile via Vittorio Veneto che, con il suo permanente sovraccarico di traffico veicolare, è la principale fonte di disturbo e degrado dello spazio, oltre che di degrado ambientale. Il progetto prevede la deviazione di gran parte del traffico, in particolar modo quello insostenibile dei Bus extraurbani attraverso percorsi alternativi, limitando l’accesso veicolare all’area ai soli residenti, e la pedonalizzazione permanente dello slargo antistante la Chiesa, ottenuta interrando via Vittorio Veneto in corrispondenza della nuova piazza. Il nuovo invaso spaziale liberato dai volumi invasivi e ricucito nella ferita costituita dall’attuale via Vittorio Veneto, lo si percepisce finalmente come uno spazio unitario così come si presentava agli inizi del Novecento, con gli edifici ottocenteschi circostanti che riconquistano il loro affaccio e la loro presenza. Tuttavia, pur chiudendo la piazza al traffico veicolare permane la sua apertura all'intorno attraverso l’asse visivo Via Vittorio Veneto-Porta Bari, che rimane ancora oggi la vera porta di accoglienza della città, oltre che a una pluralità di relazioni con le vie che si dipanano da essa.


 c) L’inserimento di un parcheggio interrato come primo passo per liberare l’area dall’ingombro dei veicoli, in particolar modo, dei residenti di quella parte del nucleo antico. Il suo ingresso avviene attraverso una rampa collocata in via Maggio 1648 e la sua uscita è collegata alla parte interrata di via Vittorio Veneto. Costituito da tre piani interrati e da due cisterne sottostanti, una per la raccolta dell’acqua piovana e l’altra per il ricircolo dell’acqua della fontana soprastante, l’autosilo ha una capienza di 85 posti auto, servizi igienici, ed è collegato alla piazza attraverso due scale protette da un box in vetro trasparente.


 d) La fontana e il giardino concepiti come spazi di aggregazione, luoghi per la sosta e per il passeggio. Un rettangolo lastricato di dimensioni 33 x 22 m. di calcare locale che riprende i toni caldi dell’edilizia storica monumentale della città circonda la fontana permettendo di sostare e di godere della frescura all’ombra delle rampicanti delle circostanti aiuole. La fontana emerge dal suolo in forma di una copertura estremamente ribassata. La sua superficie di pietra calcarea è bagnata da uno spesso velo di acqua, che sgorga dal colmo del tetto e si raccoglie sul perimetro in un canale che la conduce alla vasca sotterranea per poi essere reinserita nel circuito. Fra le principali intenzioni del progetto c’è quella di determinare un luogo molto caratteristico e riconoscibile, senza però ostacolare le visuali verso i monumenti: tutto è concepito come una pavimentazione, presente con discrezione nel paesaggio urbano e nella memoria collettiva. La percezione dell’acqua non è invadente; si vede brillare contro la luce del sole; si vede il leggero e instabile disegno dei suoi flussi sulla pietra e si percepisce la frescura della sua evaporazione.


La forma della fontana trae spunto dalla soluzione più antica al problema del recupero dell’acqua e si esplicava nella creazione di solchi a pavimento che confluivano l’acqua nelle cisterne. La forma del parcheggio-cisterna si riferisce agli spioventi delle cisterne agropastorali della Murgia nonché ai tetti calpestabili delle vicine Matera e Gravina e ai giardini pensili; l’inserimento nell’ambiente è denunciato all’esterno solo dalla copertura che va a modellare il suolo.Partendo dal presupposto che il programma del concorso è indirizzato a un approccio sostenibile si è pensato ad un semplice sistema di recupero dell’acqua piovana della piazza attraverso il suo drenaggio e il suo convogliamento in una grande vasca collocata sotto il parcheggio e quindi sotto la fontana. L’aspetto innovativo deriva dal fatto che alla funzione di recupero delle acque piovane associa l’attività di parcheggio sotterraneo richiamando alla memoria le antiche riserve sotterranee di acqua delle vicine Matera e Gravina. Le acque meteoriche recuperate vengono utilizzate per alimentare il verde e le piantumazioni autoctone della soprastante piazza.Un piccolo arboreto di lecci che segue la geometria dell’asse di Via Vittorio Veneto crea delle zone di ombra in corrispondenza delle quali sono state inserite delle panchine costruite in muratura e rivestite con ceramiche di Vietri che richiamano il motivo decorativo delle maioliche presenti nella pavimentazione della chiesa di Santa Teresa; sull’area su cui insiste la fontana, sono previste delle panchine in pietra sormontate da pergole con rampicanti che creano ombra durante la stagione calda in maniera naturale e innescano un circolo virtuoso nel microclima locale con un impatto visivo molto leggero.

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    L'intervento punta al riequilibrio degli alterati valori spaziali attraverso: a) L’esaltazione della prospettiva che, partendo dall’antica Porta di Santa Teresa, ha come meta la facciata della Chiesa. L’obiettivo è ristabilire una relazione dialettica con il nucleo antico esaltando la direzionalità assunta come prevalente, fornita dal sedime della chiesa di Santa Teresa, dal ritmo dei pilastri della navata esteso a tutta la pavimentazione della piazza fino...

    Project details
    • Year 2016
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Furniture / Churches / Parking facilities / Restoration of old town centres / Urban Renewal
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