Parma #33 | BSA – Bottega Studio Architetti

Una “seconda pelle” d’autore Turin / Italy / 2009

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La richiesta che sta alla base del progetto volumi è di sostituire i costosi macroprogetti dei grandi architetti attivi in tutto il mondo con una visione diversa dell'architettura, meno ‘monumentale’ e dalla connotazione più umana. "Il punto da cui siamo partiti – l’architetto Stefano Cerruti di BSA - era la consapevolezza che l’architettura comunichi. L’urgenza che avvertivamo era quella di creare un contatto diretto tra quest’ultima e l’arte". Nell’edificio di via parma trentatré la facciata progettata dallo studio BSA è completamente rivestita in corten. Il corten è un tipo particolare di acciaio ormai utilizzato ovunque su vastissima scala. La sua ampia diffusione deriva dalle due principali caratteristiche che lo distinguono: grande resistenza alla corrosione ed elevata resistenza meccanica. Dunque adottando questo materiale in sostituzione dei comuni acciai strutturali al carbonio è possibile realizzare pellicole che durano nel tempo richiedendo una ridotta manutenzione. Inoltre, l'ottima resistenza offerta dal corten alla corrosione atmosferica, consente l'utilizzazione di questo prodotto allo stato ‘nudo’. Normalmente utilizzato per le strutture portanti di edifici civili ed industriali, il corten, proprio per le sue caratteristiche di duttilità e naturale cromaticità, è stato scelto dallo studio BSA come rivestimento esterno, come ‘pelle’ dell’edificio. Essendo rivestito in corten anche il tetto dell’edificio, il risultato estetico complessivo del fabbricato è piuttosto simile a quello di un monolite, un parallelepipedo di un unico materiale. Bisognava dunque evitare che l’intervento artistico accentuasse l’impressione di impermeabilità all’esterno dell’edificio. Vittorio Corsini ha pertanto deliberatamente inserito il suo intervento sul layer più esterno della pelle di corten. Quello costituito dai quattro balconi. Non volendo interferire sulla leggibilità del disegno architettonico complessivo, Corsini si discosta dalla parete, lasciando la sua richiesta di ascolto come sospesa. A metà tra interno ed esterno, tra privato e pubblico, tra le stanze dell’edificio e la strada. In sequenza, uno dopo l’altro, Corsini interviene a stampatello sul corten. Si tratta di tre livelli successivi di avvicinamento emotivo a partire da un’attenzione di tipo psico-uditivo: UNO ODO, DUE SENTO, TRE ASCOLTO. Infine I GOT IT. Esito positivo della progressiva crescente predisposizione all’ascolto. Il mio – spiega Vittorio Corsini - è stato un tentativo di fare un'opera non leggibile in un solo istante, immediatamente nella sua globalità, ma cercare piuttosto di costruire un percorso. Ho lavorato sui balconcini in quanto elementi che sopravanzano la facciata del palazzo e si protendono verso l'esterno, il fuori, la strada. Su questi balconcini ho pensato di evidenziare i momenti di una presa di coscienza, di un percorso, ma che contenesse anche il senso del rapporto, dell'incontro con l'altro, quindi ho sviluppato il discorso sull'udire, che implica una disposizione, quella di "essere disposto a", condizione necessaria a costruire rapporti. Poi, come in una poesia, si risolve tutto all’improvviso: I GOT IT. In effetti la facciata di via parma trentatré risulta strettamente collegata all’ultimo progetto in ordine di tempo realizzato da Vittorio Corsini, Codice rosso (2008), una sorta di work in progress pensato per essere riprodotto in varie città. Con Codice Rosso, che convenzionalmente indica uno stato di massima allerta, Corsini segnala un allarme, sottolinea una carenza. Una richiesta speciale di soccorso. Per la prima volta – precisa l’artista - ho immaginato una diversa tipologia di opera nello spazio pubblico, un segno che sotto forma di affissione si diffondesse nelle strade: 5 manifesti, ognuno recante un messaggio diverso, ma accomunati da una grande croce rossa al centro. I messaggi alludono ad una richiesta di affetto, di attenzione, di incontro e si presentano nella forma del manifesto pubblicitario che comunemente è utilizzato per pubblicizzare altri tipi di necessità. Si tratta di un lavoro in cui io, in quanto scultore, scompaio totalmente: i manifesti sono affissi in forma del tutto anonima e non rimandano a niente, niente da comprare, niente da vendere. Il passante è solo con il suo sguardo, c’è la necessità di un rapporto, di essere uomo tra gli uomini. Per il progetto realizzato da Vittorio Corsini per parma trentatré si potrebbe facilmente far riferimento anche ad opere o artisti contemporanei con le quali l’intervento presenta delle assonanze, più o meno forti. Penso a Waves of wanting del 2001, opera realizzata proprio a Torino dall’americana Nancy Dwyer, leggere onde in metallo con intagliate delle scritte (PIU` MORE MEHR MAS PLUS), ai brevi testi inseriti nello spazio urbano delle città di tutto il mondo da Jenny Holzer, ai montaggi di foto e testo di Barbara Kruger, o ai numerosi neon, permanenti e non, di Joseph Kosuth. In realtà, seppure in qualche modo assimilabile, per motivi diversi, a ciascuno di questi esempi, l’opera di Vittorio Corsini, pur essendo di fatto pubblica, presenta un carattere di intimità del tutto personale. Quello di Corsini in via parma, complice la non centralità della via, è prima di tutto un messaggio privato, una comunicazione intima, che potrebbe essere anche solo sussurrata, o meglio pensata tra sé è sé. Solo per un caso è visibile, leggibile e quindi diventa anche ascoltabile. Intervento in Via Parma 33 Un progetto di BSA – Bottega Studio Architetti e giacosapalitto Scheda di Stefano Cerruti La Palazzina con affaccio su via a 3 piani fuori terra era l'ufficio e l'abitazione dei proprietari dell’azienda meccanica sita al piano terra del lato interno. L'attività produttiva si occupava della fabbricazione di componenti per la realizzazione di macchine per movimento terra e per il trasporto. Come molte altre officine di piccola-media dimensione, quando ha conosciuto il momento di massima crescita, si è spostata in una più recente zona industriale, quella a nord di Torino. Anche in questo intervento abbiamo voluto progettare un edificio capace di esprimere la sua ricerca e contemporaneità, senza privarsi dello spirito assorbito dai muri nel tempo. Il concetto è quello di non eliminare del tutto le caratteristiche dell'attuale edificio seppur privo di elementi di particolare importanza. Per quanto carente di caratteristiche di pregio, l'edificio (soprattutto all'interno), trasuda ancora l'odore di un periodo storico che non vogliamo dimenticare. Siamo quindi intervenuti sulla facciata con una pelle che risvoltasse anche sul tetto in modo da denunciare chiaramente l’inserimento di un materiale di un periodo diverso in sovrapposizione all’esistente volume. Il taglio dell’aggetto del tetto ne ha modificato totalmente la percezione della sagoma e delle geometrie, mentre il materiale, il corten è stato scelto per la volontà di sfumare il collegamento all’edificio adiacente dei primi anni del ‘900, attraverso le naturali colorazioni dell’ossido. Il progetto prevedeva all’inizio dei testi scritti attraverso il taglio al laser direttamente sulla facciata. Pensavamo a frasi dei grandi maestri della storia dell’architettura, ma poi abbiamo preferito affrontare un percorso diverso; anche il testo doveva essere originato da un pensiero contemporaneo, possibilmente di un artista, per percepire una forza maggiore e vedere come l’arte e l’architettura insieme percorreranno il tempo. Un messaggio per chi lo vuole percepire, per chi per caso capita da quelle parti o vi si reca volontariamente. Non sappiamo l'effetto che avrà sulle persone, ciascuno reagirà diversamente. Alcuni non approveranno l'idea, altri invece ne saranno colpiti e si soffermeranno per comprendere meglio il perché di quell'intervento, per leggerne i testi. Concetti che possono avere il valore di un dono per il passante attento e interessato, un dubbio per quello meno predisposto….ma sempre un seme lasciato cadere nella terra.
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    Project details
    • Year 2009
    • Work finished in 2009
    • Main structure Mixed structure
    • Status Completed works
    • Type Urban Renewal
    • Websitehttp://www.bottegastudio.it
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