Nuovo ponte mobile di collegamento tra l’area della Novissima e la Gaggiandre | Marco D'angelico

4 Interventi nell'area dell'Arsenale di Venezia Venice / Italy / 2006

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Il tema 4, che riguarda il ripristino di un ponte mobile per ristabilire la funzionalità del collegamento pedonale e di mezzi di trasporto di servizio tra l'area della Novissima e l'area delle Gaggiandre, costituisce una sfida estremamente interessante per la complessità dei fattori di cui è necessario tenere conto, tra cui il carattere filologico e l'inserimento in un contesto di pregio come l'Arsenale, le esigenze prestazionali e funzionali e le numerose prescrizioni e, non ultimo, il costo dell'opera limitato a 1.000.000 di euro. La localizzazione scelta per il ponte è sulla fondamenta adiacente il lato ovest della torre di Porta Nuova. La progettazione prevede il superamento delle balere architettoniche e il rispetto di tutte le normative vigenti. La soluzione proposta in questo preliminare prevede un ponte girevole, con notevoli vantaggi su soluzioni alternative più tradizionali. Per quanto riguarda la configurazione, invece, l’idea è quella di riprendere la linea di una gondola rovesciata. La struttura si sviluppa come un leggero arco reticolare a sezione variabile, a campata unica, imperniato sulla sponda di Porta Nuova e poggiato sulla sponda opposta. Nella sua configurazione normale il ponte è quindi a tutti gli effetti un ponte fisso, con i conseguenti vantaggi di efficienza strutturale e quindi di leggerezza architettonica. In questa condizione il ponte consente il transito di pedoni e mezzi di trasporto di servizio, collegandosi con estrema flessibilità alle infrastrutture esistenti. Il ridotto peso proprio, dell'ordine delle 13 tonnellate e il suo posizionamento che non richiede opere importanti sulle fondazioni o strutture ausiliarie ne minimizzano l'invasività. Il cinematismo del ponte viene realizzato mediante un corpo galleggiante, simile ad un'imbarcazione, disposto sotto il ponte in prossimità della riva delle Gaggiandre, in grado di sollevare l'estremità del ponte mediante un sistema idraulico e produrne lo spostamento con una semplice propulsione nautica ad elica, analogamente ad una imbarcazione. L'estremità libera del ponte ruota quindi sull’acqua lungo l’arco di cerchio avente centro nel vincolo pivotante presente sul molo fino ad inserirsi nella risega della banchina esistente dal lato della Novissima. Lo stesso meccanismo di vincolo presenta anche un grado di libertà rotatorio verso l’alto per consentire i relativi movimenti dell’estremità libera del ponte. Il rientro del molo sul lato della torre dopo l'ingresso ha suggerito il cinematismo in cui il mezzo galleggiante poteva inserirsi perfettamente al termine della sua rotazione dopo l'apertura, senza portare alcun ostacolo al libero transito del varco. Il profilo basso del ponte riduce l'impatto visivo e con una ridotta sezione al vento consente un ulteriore massimizzazione della resistenza strutturale che comporta di conseguenza la minimizzazione delle sezioni della struttura e quindi una sua maggiore trasparenza visiva. Il ponte e il meccanismo di apertura costituiscono un sistema intrinsecamente stabile di una semplicità estrema; infatti non ci sono parti mobili o accessorie che richiedono particolari attenzioni nella realizzazione, nell’esercizio e nella manutenzione, risulta facile da realizzare e da montare in quanto può essere interamente realizzato sulla banchina, posizionato mediante lo stesso sistema utilizzato per la movimentazione. Energicamente è efficiente poiché il sollevamento è limitato, nell’ordine dei 40 cm, con una leva favorevole, mentre lo spostamento impiega una tradizionale elica (eventualmente elettrica a zero emissioni). Alcune delle tecnologie impiegate sono nautiche e l’uso di materiali come l’acciaio inox garantisce la durabilità. Lo struttura galleggiante può più o meno emergere dal mare assumendo un aspetto volutamente simile ad un'imbarcazione o semi immerso a scomparsa; come da disegni allegati il raggio di curvatura del bordo è compatibile con il raggio di curvatura della rotazione potendosi affiancarsi al molo esistente a ponte chiuso. La soluzione di progetto prevede che il corpo galleggiante abbia un'immersione pressoché totale e una movimentazione mediante un sistema idraulico per sollevare il ponte; tale corpo rimane collegato alla struttura del ponte anche nella fase non operativa, in cui il ponte è di fatto appoggiato sulle rive. Si prevede in aggiunta un assetto variabile del galleggiante mediante il riempimento con una pompa idraulica di un'apposita camera interna, variando quindi la massa totale del corpo, per tarare il galleggiamento, la spinta di Archimede, l'assetto in funzione delle maree o di variazioni future della massa totale del ponte; l'oscillazione giornaliera delle maree viene comunque assorbita dal solo corpo galleggiante in quanto in posizione di riposo consente il grado di libertà verticale in maniera indipendente dal ponte. Per quanto riguarda le variazioni di quota delle maree il ponte nella sua posizione fissa in funzione è comunque opportunamente tarato nella sua altezza minima dalla superficie dell'acqua per consentire il passaggio ai natanti. Tra le idee sviluppate su questo tema, di seguito brevemente accennate, che non cambiano l'impostazione della soluzione proposta ma che consentono al committente di scegliere eventualmente una variante della soluzione, da sviluppare nei successivi livelli di progettazione. Una possibile variante riguarda il sistema di movimentazione che potrebbe derivare da un meccanismo elettrico disposto presso il perno di rotazione invece che dall’elica presso il galleggiante, meno favorevole nella leva ma più accessibile nella manutenzione. Le idee guida del progetto sono ispirate alla tradizione Veneziana e alla nautica in generale: - il tema filologico dal cancello rotante di chiusura del varco di Porta Nuova risale al 1819, sia come posizionamento che come cinematismo - i due correnti laterali reticolari a matrice triangolare e il calpestio piano del ponte ricordano la geometria di un catamarano con i due scalmi laterali - l'impiego di un elemento galleggiante per il movimento che potrebbe essere assimilato anche nella forma ad una vera e propria imbarcazione (oppure rimanere come un corpo immerso puramente funzionale) con il meccanismo di sollevamento del ponte spinto da due pistoni idraulici a scomparsa ricorda quello di una vela; a questo proposito è stato comunque studiato l'orientamento tangenziale rispetto all'asse rotazione della del ponte per minimizzare la componente radiale di sollecitazione dovuta al vento Partendo dall'indirizzo delle specifiche prescritte dal bando di concorso il progetto si è sviluppato valorizzando i seguenti elementi: - La luce libera del ponte copre l'attuale dimensione del varco pari a circa 30 metri, rispettando le richieste di altezza minima sul medio mare, calcolata all'intradosso del ponte chiuso, maggiore di 2,5 metri, e il mantenimento della dimensione del varco esistente. - Il nuovo ponte, in acciaio inox, costituisce una struttura mobile reticolare snella e permeabile alla vista; consente il transito continuo di piccole imbarcazioni e il contemporaneo passaggio pubblico sul ponte. È prevista l'apertura solo per il passaggio di imbarcazioni di grandi dimensioni. - La ricerca di un'elevata efficienza strutturale è stata perseguita sia nella sua configurazione statica che in quella cinematica, al fine di ridurre le sezioni impiegate rispettando la massima leggibilità di tutti gli elementi e manufatti che insistono nell'area interessata. - L’architettura di questo ponte è intrinsecamente bella perché consistente in tutti i suoi aspetti; non nasce dalla ricerca di effetti speciali ma da uno sfruttamento ottimale dei materiali e della geometria strutturale. Dal punto di vista della conservazione, si è posta attenzione al mantenimento delle banchine esistenti e dei materiali di valore storico che insistono in tale ambito. La soluzione del ponte imperniato, ruotante su uno scafo galleggiante ad assetto variabile è nata dalla difficile sfida di conciliare e ottimizzare i seguenti aspetti: innovazione, manufatto sostenibile nel tempo, impiego di tecnologie affidabili, materiali a basso impatto e durabile nel tempo, minimo consumo energetico, meccanismo semplice da realizzare, massima affidabilità, ridotta manutenzione, sistema intrinsecamente sicuro e rischio praticamente inesistente in caso di rottura di una delle componenti, conservazione delle banchine e sfruttamento ottimale degli spazi esistenti, minimo ingombro, totale reversibilità, sfruttamento ottimale di tecnologie esistenti in tema con il contesto, economicità dell'opera e rispetto del limite di € 1 milioni richiesto dal bando di concorso. Dal punto di vista filologico il posizionamento del nuovo ponte riprende il cancello di chiusura del varco di Porta Nuova del 1819.
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    Project details
    • Year 2006
    • Client Magistrato alle Acque - Arsenale di Venezia S.p.a.
    • Status Competition works
    • Type Bridges and Roads
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