UNA TORRE PER BOLOGNA | Alberto Giovagnoni

Il progetto di una nuova torre direzionale a Bologna sorge su un lotto a forma di triangolo isoscele attualmente occupato da un piccolo giardino pubblico che versa in un certo stato di degrado posizionato in una zona residenziale del centro storico a ridosso dei viali e vicino al tracciato ferroviario. La forma triangolare dell’edificio è nata dalla particolare conformazione dell’isolato e dal legame di questa forma ad alcuni progetti di maestri dell’architettura italiana del dopoguerra, nel dettaglio la Torre Branca di Ponti, la Price Tower di Wright ed il progetto per un grattacielo a Milano di Rosselli, connotati da forte dinamismo planimetrico, utilizzo del triangolo in varie combinazioni e l’utilizzo di setti in calcestruzzo come struttura portante. Un ulteriore punto fermo nella progettazione è stato quello di riuscire a creare un organismo che fosse in grado di riqualificare la zona e quindi racchiudere molteplici funzioni in un edificio dalle forme semplici ed eleganti. Nel complesso si trovano quindi diverse funzioni formalmente ben distinte: una piazza coperta che rappresenta la parte più pubblica dell’edificio completamente libera e segnata dai soli corpi scala, da questa piastra partono poi le due torri alte circa 70 e 140 metri contenenti rispettivamente un albergo ed una torre direzionale entrambe con ultimo piano adibito a piano ristorante-belvedere. La parte centrale è occupata da un corpo sempre di forma triangolare alto 37 metri contenente un auditorium eventualmente anche a servizio della città sulla sommità del quale si ritrova lo spazio verde che caratterizza l’intorno dell’edificio. I prospetti ripropongono in facciata la lettura dei setti portanti articolandosi con una parte chiusa e possente in diretta contrapposizione alla parte traforata e molto più leggera conformata da pannelli e partitura di infissi posizionati secondo un disegno molto dinamico ma in realtà governato da una griglia rigorosa. L’edificio quindi racchiude in se pochi e ben distinti punti che sono stati il filo conduttore di tutto il progetto e la forte volontà di creare un manufatto pulsante di vita in ogni momento della giornata e racchiudere al suo interno una parte della città.