PROPOSTA PROGETTUALE PRELIMINARE DELLA PIAZZA E DELL’INTORNO DELLA CATTEDRALE DI LEON | ROBERTO SEVESO ARCHITETTO

Progetto di una Piazza per una Cattedrale dichiarata Sito Patrimonio dell'Umanità León / Nicaragua / 2012

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RELAZIONE DI PROGETTO


Santiago de los Caballeros de Leòn, questo il nome della città coniato durante il colonialismo spagnolo, oggi Leòn, città capoluogo del dipartimento di Leòn e centro intellettuale del Nicaragua. A Leòn trova posto la Cattedrale (Reale Basilica) dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (1), importante e significativo punto storico di riferimento di tutto il Nicaragua, e inoltre sito a cui è stato assegnato la denominazione di “Patrimonio dell’Umanità” (World Heritage – sito con particolarità di eccezionale importanza culturale e religiosa). La “Basilica Catedral” di Leòn, splendido esempio di Architettura coloniale spagnola, è l’edificio religioso più grande dell’America Centrale. Costruita in circa 100 anni riassume in se almeno tre stili, coloniale, barocco e neoclassico. Una Cattedrale con un’ importanza religiosa ed un valore architettonico di questo calibro, anche in ragione dello status acquisito di Patrimonio dell’Umanità (UNESCO), necessita di un intorno che supporti tale rilevanza. Attualmente le condizioni di queste pertinenze versano in uno stato di degrado materico e di problematico disordine urbanistico che, associato alla presenza caotica di entità pseudo-commerciali determina una situazione di grande confusione e di svilimento dell’insieme (2). Anche il progetto presentato per la rivitalizzazione dell’area (Revitalizaciòn del Entorno de la Catedral de Leòn) non risponde appieno alle molteplici esigenze del sito e degli attori che intervengono a vario titolo nella proposizione della proposta di riqualificazione (3).
A tale proposito si vuole valutare la possibilità di organizzare una ulteriore proposta progettuale che da un lato favorisca, nel migliore dei modi, il dialogo tra le parti direttamente coinvolte nell’operazione e dall’altro riesca a coniugare, in modo corretto, il linguaggio della composizione architettonica con l’importanza storica del sito e le funzioni che lo stesso è chiamato a svolgere. Lo spirito con il quale si ci si avvicina a questo genere di Progetto si genera da un’attenta analisi della situazione attuale che presenta problematiche e discordanze sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di vista urbanistico-architettonico.
L’approfondito studio degli ambiti di pertinenza della Cattedrale ha così generato una proposta preliminare alternativa per la Riqualificazione ambientale della Piazza e delle aree limitrofe alla Basilica. Una proposizione ricca di contenuti e innovativa nella concezione. La risoluzione è diametralmente opposta alla proposizione antecedente assai scarna e priva di significato che non interviene nella composizione urbanistica ma si limita esclusivamente all’operazione di ripavimentazione. L’intervento, se vogliamo entrare nel merito, risulta anche banale e poco efficace dal punto di vista del risultato finale. Questa nuova soluzione propone un disegno dell’area che organizza lo spazio in termini geometrico-formali. La nuova pianificazione comprende, oltre all’ambito antistante la Basilica, la viabilità perimetrale e lo slargo situato sul retro dell’edificio raligioso che viene trattato con gli stessi criteri e concetti della Piazza vera e propria. La differenza sostanziale che troviamo tra i due ambiti è l’utilizzo di una maglia con un modulo per la piazza principale doppio rispetto al modulo della piazza secondaria. L’intervento fa riferimento alla “concezione cosmica” che divide la Cattedrale in tre livelli: un piano inferiore (mondo intermedio), un piano centrale (mondo) e un piano superiore (cielo). Questa divisione verticale viene riproposta orizzontalmente creando, nella piazza antistante la Basilica, la scomposizione in tre fasce: un ambito religioso (direttamente a contatto con la Basilica – ambito di sosta e riflessione), un ambito civile, con un chiosco (lontano dall’edificio religioso e più adatto a momenti di aggregazione e festa della comunità locale e turistica) e un ambito di collegamento a carattere monumentale (in posizione centrale). In ciascuno di questi “settori” troviamo un elemento caratterizzante. Nel primo una piazza ribassata con sedute perimetrali e una pavimentazione con disegno a croce, nel secondo il Chiosco riposizionato per le manifestazioni artistico-culturali, nel terzo e ultimo la Fontana restaurata e ricollocata. Tutti questi elementi caratterizzanti sono allineati sull’asse mediano longitudinale della facciata della Cattedrale. Questo asse imprime un ordine di simmetria sino ad oggi negato alla Piazza. L’ordine è il presupposto che regola l’insieme e, nel caso specifico, organizza la possibilità di far dialogare l’aspetto monumentale-religioso del sito, per il quale l’insieme diventa “Patrimonio dell’Umanità”, con l’aspetto commerciale (legato all’attuale contesto). Questa situazione viene preservata e garantita organizzando, lungo il perimetro della Piazza, una serie di strutture metalliche (setti divisori permeabili) che separano in maniera decisa le due realtà. Il concetto che si vuole esprimere è quello di una netta dissociazione tra l’interno e l’esterno della piazza, un modo per ottenere un riscontro urbanistico di grande sobrietà con la distinzione tra due realtà che, mescolate tra loro, scompaginano le diverse funzioni e creano solo disordine e confusione. Questi insiemi modulari, cadenzati ordinatamente, organizzano all’esterno della piazza istituzionale, ambiti che possono essere utilizzati come piccoli spazi ad uso commerciale. In questo modo è possibile strutturare (organizzare) un insieme di bancarelle (banchetti) tutte uguali per tipologia e dimensione. Le strutture metalliche perimetali sono gabbie di ferro zincato, realizzate su disegno, che vengono completate con l’inserimento di pietre locali (pietre vulcaniche) di dimensione e colore differente creando pareti-texture e divenendo dei veri e propri “bio-muri” (4). All’interno della piazza invece trovano posto altre gabbie della stessa tipologia e dimensione, sempre con lo scopo di filtrare dividendo i diversi ambiti. A differenza delle prime, queste strutture vengono riempite con materiale vegetale rampicante per divenire così dei piccoli giardini verticali o “gabbie vegetali”. Le strutture perimetrali inoltre prevedono un sistema d’ombreggiamento costituito da una griglia metallica (pergola) sulla quale vengono fatte salire le piante rampicanti (5). La realizzazione della superficie orizzontale viene sviluppata con una Pavimentazione che presuppone un assetto compositivo organizzato con un disegno a maglia quadrangolare e a modulo (e sotto-modulo) costante. Il concetto ordinatore è legato al gioco della simmetria e si sviluppa dalla linea mediana generata dall’ordine di facciata della Cattedrale. Il materiale individuato per questa pavimentazione è un massello autobloccante di calcestruzzo vibro compresso che per essere antichizzato viene sottoposto a burattatura (rottura degli spigoli per mezzo di un maglio). Questa soluzione oltre ad offrire un aspetto vissuto (texture) degno di un sito storico importante si inserisce a pieno titolo anche per la possibilità di contenimento dei costi rispetto all’utilizzo di un materiale lapideo molto più costoso(6). Il disegno di composizione dei masselli autobloccanti è legato alla differenziazione della colorazione che definisce le diverse campiture con differenti tonalità di colore che nel caso specifico sono tonalità di grigio-tortora (grigio-beige). Con lo stesso criterio vengono scelte le sedute, semplici parallelepipedi realizzati in calcestruzzo con seduta in listelli in legno(7). Tutte le panche sono collocate all’interno dell’ambito perimetrato coi bio-muri a ridosso degli stessi o a ridosso delle gabbie vegetali. L’arredo della piazza si completa con un impianto d’illuminazione di servizio e scenografico. L’illuminazione di servizio comprende due tipologie di corpi illuminanti, i primari posizionati su palo (8) e gli altri, i secondari, posizionati a parete (9). Per quanto attiene l’illuminazione scenografica trovano posto nella proposta progettuale due tipologie illuminotecniche una pensata con fari per l’illuminazione di facciata (11) e l’altra con corpi illuminanti ad incasso e a raso della pavimentazione (10). La piazza oltre alle componenti classiche di arredo si avvantaggia anche dell’inserimento di un arredo vegetale, piante ed arbusti tappezzanti e rampicanti. Le alberature individuate sono di due specie, una latifolia a chioma espansa e a fioritura generosa (jacaranda mimosifolia - 12), l’altra una palma (Jubaea chilensis - 13) elegante e slanciata. Al piede delle alberature trovano posto, nell’aiuola quadrangolare, arbusti (Ceanothus thyrsiflorus repens - 14) e graminacee tappezzanti (Miscanthus sinesis - 15) così come per le pergole dei bio-muri e all’interno delle gabbie vegetali vengono inseriti arbusti rampicanti del tipo Thumbergia grandiflora (16), Petrea volubilis (17), PLumbago capensis (18), Solanum jasminoides azureus 19). A supporto delle piantagioni si prevede la realizzazione di un impianto d’irrigazione automatizzato (centralina elettronica) del tipo ala gocciolante auto compensante gerrig.

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    Project details
    • Year 2012
    • Client Alcaldia de Managua e Ministero del Turismo nicaraguense
    • Status Unrealised proposals
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / Churches / Urban Renewal
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