Loft BA | Gabriele & Oscar Buratti

Busto Arsizio / Italy / 2005

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Edificio industriale, ex-tessitura, costruito nei primi anni ’50 in una zona centrale di Busto Arsizio (Varese), è stato dismesso alla fine degli anni ’90 per il trasferimento della produzione in una nuova struttura esterna.
Tipologicamente molto interessante, è caratterizzato da due campate quadrate con copertura a padiglione, piuttosto alta, e da una corona esterna più bassa che si sviluppa lungo i due lati a confine; la superficie complessiva è pari a circa 630 mq.
L’incarico prevedeva la completa ristrutturazione dell’edificio e la sua trasformazione in abitazione per una giovane famiglia di quattro persone, genitori e due figli.

Da una parte la consistente superficie a disposizione, sovradimensionata rispetto alle esigenze della famiglia, dall’altra, soprattutto, la necessità di aprire la casa verso lo spazio esterno, verso il cielo, la luce e l’aria, ci hanno portato a demolire la copertura di uno dei padiglioni per costruire un patio interno privato attorno al quale poter affacciare tutti gli spazi dell’abitazione e dove poter inserire la piscina con un po’ di verde.
I fronti interni sul patio sono completamente vetrati con grandi antoni scorrevoli che aperti o chiusi, in inverno o in estate, permettono la massima visibilità dello spazio e non ne alterano la dimensione e le proporzioni speciali.
Come in un gioco di positivo/negativo, al padiglione svuotato del patio si contrappone quello ri-costruito dell’interno, in cui è stato inserito un nuovo piano destinato alla zona notte dei figli.
La zona più ampia ed aperta è quella dedicata al soggiorno, con l’ingresso, la zona tv, l’area conversazione e la zona pranzo, che, a seguito dell’inserimento del nuovo piano intermedio, risulta caratterizzata da una composizione volumetrica molto articolata e complessa fatta di pieni e vuoti, doppie altezze e viste passanti.
Dalla zona dell’ingresso, individuata dai due diaframmi del mobile ad elementi rotanti in ebano e specchio e dallo schermo in vetro resinato rosso della scala, è possibile cogliere l’intera estensione longitudinale della casa, attraverso il filtro del patio.
L’unica area che non ha alcun rapporto con il patio è quella della zona notte dei genitori, pensata come un universo autonomo e privato, dove funzioni e spazi sono integrati in un unico ambiente: attraverso tagli, bucature, trasparenze, la zona letto e quella del bagno si integrano in una sorta di spazio dilatato e fluido, dedicato alla coppia.
La costruzione di una pensilina in aggetto in corrispondenza di tutta la corona laterale del patio ed il posizionamento dei serramenti vetrati nella sua mezzeria, ci ha permesso di allargare la profondità di questa fascia e posizionarvi le funzioni che più direttamente vi si affacciano, protetti da un portico: la cucina con la zona lavaggio separata, la zona degli ospiti con il bagno dedicato, l’area del wellness con la palestra, il bagno turco e gli spogliatoi, utilizzabili anche per la piscina all’aperto.
Seppur nato da esigenze “naturali”, l’aria, la luce e il cielo, il patio è stato progettato come spazio assolutamente artificiale, geometrico e monomaterico, dominato dallo scavo lucente della piscina, con la sua parete di fondo a verde, e dal colore avorio chiaro della pietra Vrazas di Croazia.
I gradoni in pietra in prossimità dell’area wellness sono pensati come piattaforme per prendere il sole, per l’attività all’aperto e per sedersi durante le feste d’estate, mentre i quattro ulivi sono disposti in modo da attenuare il soleggiamento verso la cucina.
Il piano superiore è il regno dei due figli: ognuno ha la propria isola privata con camera, bagno e cabina armadio, anche se il tutto è pensato come una composizione di scatole aperte sulla doppia altezza dell’ingresso da una parte e del soggiorno dall’altra; ognuna delle due camere guardano sul soggiorno attraverso una scatola/finestra richiudibile e sono collegate da un doppio ballatoio che consente un percorso circolare tra gli ambienti.
Il bianco è il colore dominante che caratterizza le pareti, i soffitti e la maggior parte degli elementi di arredo, mentre i pavimenti cambiano a seconda dei livelli: cemento lisciato per tutto il piano rialzato e legno di rovere oliato a grandi listoni per le camere al piano superiore.
Ogni ambiente ha una particolarità che lo distingue dagli altri, un elemento, un materiale, un colore o un effetto: il legno ebano del mobile ad elementi rotanti nell’ingresso, il vetro rosso dello schermo delle scale, il lucernario multicolore per la zona tv e la parete dipinta a righe colorate nel pranzo, omaggio a Paul Smith, lo stilista preferito dalla committente, ed ancora, i pannelli molto alti e laccati verde lucido per le porte della cucina, la pietra ardesia nera per i listelli che rivestono il bagno degli ospiti, il legno paduka e le piastrelle rosse, per il bagno matrimoniale, il colore giallo e verde dei bagni dei bambini, lo sfondato rosso dell’area della fontana nell’area wellness.
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    Edificio industriale, ex-tessitura, costruito nei primi anni ’50 in una zona centrale di Busto Arsizio (Varese), è stato dismesso alla fine degli anni ’90 per il trasferimento della produzione in una nuova struttura esterna.Tipologicamente molto interessante, è caratterizzato da due campate quadrate con copertura a padiglione, piuttosto alta, e da una corona esterna più bassa che si sviluppa lungo i due lati a confine; la superficie complessiva è pari a circa 630 mq.L’incarico prevedeva la...

    Project details
    • Year 2005
    • Work started in 2003
    • Work finished in 2005
    • Status Completed works
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