CONCORSO INTERNAZIONALE DI IDEE - Comune di Marsico Nuovo | Giuseppe Marzullo

Riqualificazione urbana dell’area della villa comunale di Marsico Nuovo Marsico Nuovo / Italy / 2008

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L’area oggetto di concorso si presenta come un “vuoto” nella fitta cortina dei nuovi edifici della città in espansione; vuoto che risulta amplificarsi nel taglio della collina praticato dalla mano maldestra dell’uomo, diventando un elemento di rottura con il paesaggio a cui appartiene. Tuttavia il vuoto, come contrapposizione del pieno, non necessariamente è da intendersi nell’ accezione negativa; i vuoti si trasformano, infatti, nelle città, nei centri di aggregazione per eccellenza che sono le piazze, aree di interscambio culturale, politico ed economico. Anche per Marsico Nuovo la parte più alta della zona di intervento riesce a dialogare con l’edificato esistente ed il viale Regina Margherita, offrendosi come area di sosta e di affaccio sul territorio circostante mentre nella sua parte sottostante faticosamente si interfaccia con la strada San Donato-Santa Lucia ed il territorio, a causa dei notevoli dislivelli che la caratterizzano. L’obiettivo perseguito nell’intervento di riqualificazione urbana dell’area è stato pertanto salvaguardare quanto di positivo è insito in questo vuoto ed eliminare la cicatrice visiva, creata dal parcheggio a raso, riprendendo un dialogo “interrotto” con la collina. Scelta progettuale fondamentale è stata accentuare e migliorare le relazioni esistenti col viale Regina Margherita, a sua volta primario veicolo di congiunzione con il centro storico, localizzando la struttura dedicata all’accoglienza ed intrattenimento lungo il viale stesso ma secondo la direttrice est-ovest e soprattutto azzerandone l’impatto visivo dal viale, evitando volumi fuori terra e realizzando una serie di rampe con pendenze massime dell’8% per garantirne una fruizione agevole non solo ai diversamente abili. I camminamenti lenti, che sono stati creati, garantiscono l’accesso alla struttura, sono essi stessi aree di sosta e relax, perché intervallati ad aree a verde e conducono all’ area per il tempo libero dedicata all’infanzia e pertanto attrezzata con giochi vari (arrampicate, scivoli, altalene, tunnel, giochi a molla, castello a tre torri). Il parcheggio a raso esistente viene sostituito ed ampliato da un parcheggio a tre piani parzialmente interrato, che con il suo tetto giardino, le pareti cieche rivestite da tappeto erboso a seguire e proseguire l’andamento delle curve di livello esistenti e il suo fronte a vista parzialmente ricoperto da rampicanti sempreverdi, che hanno come elementi-giuda dei cavi in acciaio, rappresenta lo sforzo della “ricostruzione” del profilo della collina e si mimetizza con essa. La praticabilità di quest’area avviene con un percorso ad andamento più morbido e meno geometrico dell’altro a costituire una sorta di percorso naturalistico che emula e si adegua alle pendenze esistenti soprattutto nell’ultimo tratto, ossia quello localizzato al disotto della struttura di intrattenimento. Volutamente si è creata questa dicotomia tra naturale ed artificiale, configurando geometricamente i percorsi a monte e rendendoli più irregolari a valle, per consentire una fruizione variegata del parco urbano. Ed è così che l’attraversamento dello stesso può avvenire con camminamenti veloci (scalinate) posizionati ai confini con le proprietà esistenti (alle quali ne consentono gli accessi); con camminamenti lenti (una sorta di appendice del viale Regina Margherita); e con percorsi destinati allo jogging più immersi e dialoganti con la natura. Ciò che esalta la dicotomia naturale ed artificiale sono anche i materiali con cui saranno realizzati, nonché le specie arboree che vi saranno messe a dimora. Per contenere le pendenze esistenti nella parte a monte si è prevista la realizzazione di riempimenti, prevalentemente con materiali da scavo, contenuti in muri in cemento armato; le rampe e le scalinate saranno pavimentate con pietra locale, l’area giochi per l’infanzia in calcestre con tappetini antitrauma. Le porzioni di verde presenteranno tappeto erboso deputato ad ospitare il GIARDINO DEI SENSI, uno spazio dove i suoni ed i profumi saranno più intensi e dove anche il tatto darà una mano ad apprezzare la natura. Il giardino dei sensi è costituito da quattro aree: quella dell’olfatto, quella del gusto-tatto, quella della vista e quella dell’udito. Nella prima, troviamo una serie di arbusti profumati, nonché il tiglio profumatissimo; nella seconda alberi da frutto, quali melo, pero, susino e ciliegio; la terza non è un’area ben definita ma l’insieme delle altre tre che mutano i loro colori nelle stagioni; nella quarta si potrà godere del suono degli zampilli di una cascata, localizzata lungo l’asse di accesso alla struttura di intrattenimento. La porzione naturale del parco si caratterizza per i percorsi destinati per lo più allo jogging realizzati in terra battuta, lungo i quali saranno dislocate delle aree-fitness, dotate di tabelle e ad attrezzi in legno; il verde sarà costituito da siepi di alloro, lentisco ed alaterno (di altezza maggiore al confine con le proprietà adiacenti e lungo la strada secondaria esistente che si è conservata e dalla quale si accede al parcheggio), da tigli, aceri e cedri nella zona parcheggio, un bosco misto di cerri, roverelle e farnetti è dislocato nell’area sottostante la struttura di intrattenimento, la quale presenta anche arbusti di fillirea, corbezzolo, lonicera, nonché di alaterno, lentisco ed alloro; le note di colore saranno accentuate dalla presenza di mirabolani (tra l’altro tra le specie recuperabili dal sito) ed alberi di giuda. L’analisi delle specie arboree da utilizzare è stata molto attenta; si sono volute privilegiare specie autoctone sia per gli alberi che per gli arbusti, si sono valutate le variazioni cromatiche al mutare delle stagioni e soprattutto la loro dislocazione è stata dettata dallo studio bioclimatico dell’area eseguito. Infatti per garantire la protezione dai venti freddi invernali provenienti da ovest-sud-ovest, senza penalizzarne il soleggiamento, ortogonalmente a quest’asse sono stati posizionati gli arbusti sempreverdi; il raffrescamento dei venti estivi, che presentano la stessa direzione prevalente, è ottenuto dalle due cascate (che in inverno non dovranno evidentemente funzionare) localizzate in prossimità dell’accesso alla struttura di intrattenimento; mentre il soleggiamento estivo sarà schermato dagli alberi a foglia caduca e per la grande vetrata della struttura di intrattenimento con un sistema a lamelle orientabili. La struttura di intrattenimento si inserisce in maniera discreta nell’area, non fronteggia in elevazione gli edifici adiacenti, rimanendo a quota strada e diventando promenade col suo tetto; facendo però, allo stesso tempo, emergere la sua identità, nella sua articolazione spaziale, fatta di volumi che si uniscono e compenetrano, rivestiti esternamente con una lamiera metallica forata e verniciata. Molto forte risulta il rapporto tra interno-esterno, natura-costruito favorito nel fronte a sud–ovest dall’ampia vetrata, un occhio sul panorama, che instaura un dialogo costante tra dentro e fuori nelle varie configurazioni che la sala potrà assumere; questo dialogo con l’esterno lo si ritrova anche sul fronte sud, dove il verde entra con un affaccio all’interno della stessa, e laddove anche la passerella di accesso sfonda con una vetrata. Deputata ad ospitare una piccola sala-teatro da 300 posti, nonché i locali per la pubblica amministrazione, che costituiscono l’unico volume svettante sul viale Regina Margherita, facilmente accessibili da questa presentante due ingressi a quote differenziate di tipo “pedonale”, uno per chi proviene dal centro storico e dal viale Regina Margherita, l’altro per chi parcheggia nel sito e proviene quindi dalla strada San Donato-Santa Lucia. Quest’ultimo accesso è reso possibile dal collegamento verticale meccanico, dislocato in posizione strategica, ad assorbire i flussi di utenti diretti alla struttura, al parco, o semplicemente al centro storico e che preferiscono lasciare l’auto nel parcheggio disponibile in quest’area. Questo collegamento verticale diventa inoltre crocevia dei percorsi pedonali all’interno del parco, svolgendo la funzione di una sorta di cerniera dei percorsi. Esso si presenterà con un basamento rivestito in pietra locale che, nella parte svettante, diventa una pelle in lamelle di acciaio verniciato. La struttura, infine, presenta un accesso secondario di servizio dal viale Regina Margherita, destinato agli operatori che allestiranno la stessa per concerti, rappresentazioni teatrali, mostre etc.. L’involucro metallico della struttura, nell’intenzione di utilizzo di fonti rinnovabili nella produzione di energie, con uno sforzo finanziario uleriore, potrebbe costituire occasione, sulla parete oriantata a sud, per l’inserimento di pannelli fotovoltaici tali da garantire l’autosufficienza del complesso.
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    Project details
    • Year 2008
    • Client Comune di Marsico Nuovo
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / multi-purpose civic centres
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