"di_FRONTE"

concorso nazionale "PERFIERIE URBANE 2017" | progetto IV classificato Lamezia Terme / Italy / 2017

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L’intervento proposto insiste sul lotto attualmente occupato dall’Ex Cantina Sociale di Sembiase. Il complesso, di proprietà comunale, occupa una superficie pari a circa 7.882 mq, dei quali 2.356 mq sono occupati dall’edificio che si presenta, al momento, come un semplice contenitore vuoto in stato di abbandono e degrado. Nonostante questo, l’Ex Cantina Sociale presenta delle caratteristiche di fondamentale importanza che la rendono luogo ideale da cui partire per instaurare dei meccanismi virtuosi per la riqualificazione di tutto il sistema urbano circostante. La sua vicinanza al comparto Aterp, già oggetto di un progetto di riqualificazione urbana (“Progetto SA.R.A. - Savutano, Rigenerazione e Animazione” nell’ambito del Piano Nazionale delle Città) risulta essere ideale anche in virtù di una possibile sinergia virtuosa tra progetti e finanziamenti nell’ottica di realizzare un intervento unitario in due siti che, seppur fisicamente non contigui, potrebbero divenire due nuclei simultanei di rigenerazione di questo contesto urbano.


E’ situata ad ovest del Comune di Lamezia Terme, a Sembiase, tra via Sant’Umile da Bisignano e la ferrovia, che costituisce una vera e propria cesura urbana che va a dividere in maniera netta l’edificato tra una zona settentrionale ed una meridionale il cui collegamento è assicurato da un unico sottopassaggio, posto quasi a ridosso dello stesso edificio della cantina. Per questo motivo l’edificio si pone urbanisticamente come una vera e propria “cerniera urbana”, quasi un elemento unificante le due zone, capace di essere attrattivo verso la popolazione ed in grado di divenire un importante “fulcro” su scala urbana. La vicinanza alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme - Sembiase lo pone come possibile punto di scambio intermodale in strettissima relazione con la stazione stessa: la possibilità di inserire dei sistemi di bike-sharing da e per la stazione ed un eventuale servizio navetta verso il resto della città, pongono il complesso della cantina nelle condizioni ideali per divenire un “punto notevole” anche su scala extra-urbana e territoriale: vero e proprio elemento “attrattore” in grado di attrarre utenti e risorse verso questa zona della città. Numerose esperienze di carattere architettonico e sociale (una fra tutte quella del museo Guggheneim di Bilbao in Spagna) hanno ben dimostrato come un solo edificio possa essere l’elemento di partenza per riqualificare un intero centro urbano o un sistema di periferie ad esso connesso.


Nello specifico il progetto prevede la rifunzionalizzazione dell’edificio, inteso come “contenitore” per una serie di attività in grado di indurre l’aggregazione e l’inclusione sociale di tutte le categorie di utenza, indipendentemente dalla fascia di età e da quella di reddito. Le modifiche interne sono perciò volte a creare gli spazi necessari alle attività previste: al piano terra sono previsti spazi ricreativi e di aggregazione, spazi verdi interni, spazi per lo sport (interni ed esterni), spazi per le associazioni, spazi per il teatro e la cultura oltre, naturalmente, ai servizi igienici, spogliatoi per gli utenti e per il personale, spazi amministrativi ed uffici. In particolare le associazioni troveranno sede, laddove possibile per questioni di carattere igienico-sanitario (illuminazione ed areazione naturale) nelle vecchie cisterne che, opportunamente riqualificate, rappresentano la memoria storica ed architettonica del luogo. Il primo piano sarà invece dedicato a spazi per il co-working e per la formazione, destinati anche alla riabilitazione educativa di utenze particolarmente svantaggiate presenti nel territorio favorendo la collaborazione con istituti penitenziari, case famiglia e comunità di recupero, in grado di instaurare dei processi di coesione ed aggregazione anche lavorativa. Ciò è volto ad una diversificazione dell’utenza e dell’utilizzo della struttura che, in questa modo, diviene sempre operativa: ciò permette di ridurre il rischio di disagio sociale e di micro-criminalità cui spesso sono soggetti luoghi pubblici non utilizzati in maniera continua. Il piano interrato, invece, raggiungibile da una rampa di accesso esterna, sarà utilizzato a parcheggio e deposito. Architettonicamente il progetto prevede la riqualificazione dei fronti urbani, in particolare di quelli rivolti verso Nord (su via Sant’Umile da Bisignano) e verso Est (su via Prunia), secondo il principio fondamentale per il quale la riqualificazione di un contesto urbano, e particolarmente di un contesto urbano periferico, vede nella riqualificazione dei fronti urbani uno dei motori più potenti in grado di instaurare dei processi virtuosi, poiché vanno ad agire direttamente sulla qualità urbana e si combatte in maniera diretta il fenomeno dell’abbandono e del degrado architettonico. In termini compositivi il fronte Nord viene caratterizzato da un sistema di setti strutturali che sorreggono un unico elemento orizzontale che ha la funzione di dare unitarietà ad un fronte urbano altrimenti frammentato dato dal susseguirsi delle volte e dei sistemi di copertura della cantina originaria. Questo elemento orizzontale poggia, da un lato sui silos di nuova costruzione che vengono proposti con lo scopo di definire un’area esterna perfetta per lo svolgimento di conferenze, convegni, mostre e percorsi multifunzionali ed emozionali, quasi come si trattasse di un vero e proprio auditorium esterno. Questi nuovi silos saranno realizzati con sistemi di costruzione “leggeri” (quali sistemi misti acciaio/legno), per diversificarli da quelli esistenti, secondo processi simili a quelli del restauro e nella consapevolezza che si ha a che fare con una preesistenza classificabile come archeologia industriale. Dall’altro lato l’elemento di copertura orizzontale poggia su un corpo di nuova realizzazione che definisce, sul fronte urbano Est, il limite di una corte scoperta a servizio esclusivo dell’interno della struttura. Un sistema di brise-soleil completa i fronti, e conferisce ulteriore carattere di unità al tutto. Viene inoltre prevista la realizzazione di un nuovo ingresso monumentale , la cui scalinata conduce direttamente al piano terra rialzato della struttura.
Internamente viene svuotata una porzione di volta per ricavare un unico spazio a tutta altezza, coperto da un volume realizzato in materiale vetrato: una vera e propria corte interna coperta totalmente verde, una sorta di “polmone” interno che diviene il vero centro per il funzionamento di tutto il complesso in tutti i suoi piani. Tale copertura vetrata, insieme al nuovo elemento orizzontale di copertura, costituiscono una sorta di “landmark” urbano, un segno identitario e distintivo di questa porzione di periferia urbana.

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    Project details
    • Year 2017
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / multi-purpose civic centres / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Adaptive reuse of industrial sites / Office Buildings / Offices/studios / Multi-purpose Cultural Centres / Concert Halls / Pavilions / Sports Centres / Fitness Centres / Sports Facilities / Bars/Cafés / Leisure Centres / Exhibitions /Installations / Urban Renewal / Private clubs/recreation centres / Book shops / Day-care centres / Restoration of façades / Structural Consolidation / Recovery of industrial buildings
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