La nuova chiesa di S. Giuseppe | Paolo Di Paola

Complesso parrocchiale San Cesareo / Italy / 2012

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Il nuovo complesso parrocchiale di San Cesareo si è reso necessario per il repentino sviluppo che il piccolo centro ha avuto nel corso degli ultimi 6 anni, passando dai circa 6000 agli attuali 13.000. La natura eterogenea degli abitanti del luogo sollecita a una nuova epifania: la chiesa e il battistero ne rappresentano la soluzione, per accogliere e rigenerare questa "comunità in cammino".
Alla prima ipotesi costruzione della chiesa nel luogo di quella preesistente si è preferito quella di individuare un nuovo polo di riferimento urbano. La chiesa perciò farà parte di un programma integrato con il quale il paese si doterà di una nuova chiesa, ma anche di una piazza/sagrato in grado di dialogare con l'intorno e di porsi come riferimento architettonico in stretto rapporto con le nuove abitazioni e gli edifici misti che ne faranno da "corona".
L'edificio chiesa è il frutto di un elaborato processo che partendo dal crocifisso di S. Damiano ha condotto al recupero delle forme più auliche come il rettangolo aureo, all'interno del quale è inscritto il corpo di Gesù.
Sono convinto che la bellezza dei “santi segni”, dei misteri sacramentali, è il cuore dell’estetica teologica, che l’incontro dell’uomo con Gesù deve avvenire attraverso la parola, i gesti, le immagini in un processo di percezione della forma e di rapimento: estetica ed estasi. Per questa ragione ho sentito l'esigenza di porre un freno alla libertà compositiva per mettermi al servizio della chiesa, senza per questo avere sensi di frustrazione o riduzione nella capacità espressiva, ma al contrario, per saper cogliere ed esprimere la propria personalità, superando gli aspetti formali, elevando il significato e la forza evocativa dell’opera “chiesa”, rispondendo prima di tutto alla domanda di ospitalità liturgica. Lo sviluppo razionale del nuovo edificio sacro, infatti, non può essere frutto di sola creatività, ma il processo naturale dello spazio funzionale al nuovo rapporto con Cristo. In gioco ci sono una serie di variabili dettate dal luogo, dalla tradizione, dalla luce, dai materiali presenti ed utilizzati nel territorio, dalle aspettative della comunità, dalle esperienze personali, l’importante è che tutto contribuisca senza prevalenze, il più possibile in comunione. L’architetto deve dare risposta, attraverso la forma, all’esigenza della comunità che cerca un luogo dove, in analogia, l’estetica naturale sia pari all’estetica soprannaturale. Per fare questo bisogna recuperare un linguaggio, che non deve rifarsi a uno “stile architettonico cattolico” , ma applicare principi teologici e liturgici adeguati agli edifici sacri, tramite i quali far incontrare il bisogno della preservazione della fede con l’esigenza di renderla rilevante per la società contemporanea. In pratica progettare un edificio che realizzi una chiesa capace di ridestare la voce del cosmo, un segno di contraddizione all’interno del dialogo architettonico con l’ambiente urbano.
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    Project details
    • Year 2012
    • Work started in 2010
    • Work finished in 2012
    • Client Diocesi di Palestrina
    • Status Current works
    • Type Churches
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