Ricucire il Tessuto Urbano | Ercole Minnucci

Interramento del tratto di ferrovia FM1 parallelo a via Ettore Fieramosca e sistemazione-connessione dell'area verde pertinente al Mausoleo detto "il Torrione" a Roma Estetica sociale Ricucire il tessuto urbano reciso dalle profonde ferite causate da una politica infrastrutturale che non è riuscita a prevedere i futuri sviluppi di una città come Roma, insieme alla straordinaria facilità di scavalcare vincoli, regole e responsabilità, è una impresa non proprio facile, anzi diventa quasi impossibile, laddove la città si è consolidata attorno a quelle frontiere invalicabili che la segnano. Spesso per un luogo questi “macro-segni” sono stati origine di identità sociale, creando mondi separati a distanza di qualche decina di metri, caratterizzati da modi di vivere completamente diversi. Quindi, “ricucire” non significa solamente gettare ponti tra le due sponde, come quando si sutura una ferita tentando di tenere uniti i due lembi e facendo attenzione a mimetizzare più possibile la cicatrice, ma significa anche tentare di armonizzare e valorizzare il segno (che mai potrà sparire del tutto nello scenario urbano), partendo da i punti più critici e trasformandoli in punti di forza testimoni di una identità unica e irripetibile. Occorre allo stesso tempo tenere conto dell’occasione di compiere quella che può essere definita una operazione di estetica sociale, ovvero la creazione di un luogo capace di colmare il vuoto urbano e di raccogliere e contenere in se quelle attività che lo trasformano in un veicolo di socializzazione, di cultura e arte, in una parola: bellezza.