EDIFICIO PLURIFAMILIARE | ALFREDO ZAPPELLA

Il nuovo fabbricato residenziale è costituito da quattro parti fondamentali: l’autorimessa interrata con le annesse cantine, il corpo scala e ascensore, una parte bassa del fabbricato e, una parte più alta. Il nuovo fabbricato ricerca così “spontaneamente” una relazione con il paesaggio circostante limitando il più possibile l’impatto visivo e il relativo peso insediativo.
Ne nasce quindi un fabbricato che nella sua unicità risulta diviso per parti chiaramente leggibili nelle loro diverse forme, che si costruisce come un sistema di terrazze che seguendo l’andamento naturale del terreno permettono di sfruttare nel miglior modo possibile lo sviluppo dell’edificio in altezza.
Il corpo scala e ascensore è uno degli elementi caratterizzanti del progetto, pensato come unico elemento di distribuzione verticale, a garanzia dell’accessibilità a tutti gli alloggi presenti nel fabbricato; diviene elemento che per la sua altezza, ma soprattutto per la sua riconoscibilità come elemento edilizio autonomo, si pone come punto privilegiato di osservazione del territorio circostante, svolgendo quel ruolo ormai andato in disuso che avevano le tipologie a torre che “segnavano” con la loro presenza il nostro territorio. La scelta di un rivestimento grossolano, con innesti a fasce in pietra, sottolinea il tentativo di ricercare una relazione meno invasiva con il contesto.
Il fabbricato è composto da due parti prettamente residenziali, che ospitano gli appartamenti ai diversi livelli. La prima parte poggia direttamente sul solaio dell’autorimessa interrata ed è costituito da due piani abitabili che ospitano 3 appartamenti con diverse metrature.
La seconda parte poggia direttamente sul terreno a quota +8,95m ed è costituito da tre piani abitabili fuori terra, che ospitano altri 3 appartamenti con diverse metrature. Il primo piano (P.1) a quota +9,05 ,distribuito dallo stesso sistema di percorsi interni che permette l’accesso agli appartamenti al primo piano del corpo basso, ospita un “trilocale” con annesso giardino di proprietà esterno. Il secondo piano (P.2) a quota +12,20m ospita un trilocale, così come il terzo piano (P.3) a quota +15,35m.
Questa articolazione dei volumi oltre alla presenza di elementi molto aerei come i loggiati che, oltre ad avere una funzione di mediazione necessaria tra gli ambienti interni e quello esterno, permettono di “rompere” ed allo stesso tempo dare movimento ad un fronte che altrimenti risulterebbe molto rigido (come nel fabbricato esistente che con la sua monoliticità risulta oggi molto più evidente), inserendo allo stesso tempo “l’elemento loggia” che con i materiali della tradizione si rifà all’architettura rurale della zona.