Museo d'Arte Fondazione Luigi Rovati | MCA - Mario Cucinella Architects

Arte e architettura tra forma e materia, tra città e civiltà Milan / Italy / 2022

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Corso Venezia, porta d’oriente di Milano, è una importante arteria della città, abbellita nel 1770 dal giovane figlio di Maria Teresa imperatrice d’Austria, che incaricò l’architetto Piermarini di realizzare i giardini pubblici oggi conosciuti come i giardini di Porta Venezia. Su questa struttura urbana nascono i palazzi della nobiltà milanese di grande qualità architettonica, tra i quali il museo civico di Storia Naturale e il Planetario. In questo contesto ha sede la Fondazione Luigi Rovati: l’edificio, ben rappresenta non solo la storia dell’intero Corso, ma è anche specchio delle storie che si sono avvicendate al suo interno. La storia di un edificio è importante, le sue stratificazioni date dal tempo, le sue modifiche, le sue architetture: riflettono la cultura e le vicissitudini delle famiglie che li hanno abitati e il loro contesto.


Nel 2015, lo studio MCA Mario Cucinella Architects è stato incaricato da Fondazione Luigi Rovati dell’intervento di recupero architettonico del palazzo storico dell’800, situato in Corso Venezia 52, e dell’ampliamento e annessione di ulteriori aree da adibire a funzione museale. I nuovi spazi sono stati pensati nel rispetto dell’edificio preesistente e – non alterandone le caratteristiche – vanno a integrarsi mediante l’ampliamento del primo piano interrato che ospita il museo e la realizzazione di un secondo piano interrato, sotto il piano delle fondazioni, dedicato al deposito delle opere e a tutta l’impiantistica, a servizio dell’intero edificio.


Lo studio MCA è stato inoltre incaricato della progettazione degli interni, degli allestimenti e della Direzione Artistica generale.


La prima fase dei lavori ha riguardato soprattutto le attività preliminari propedeutiche agli scavi per la costruzione dei due nuovi piani interrati: rinforzo strutturale e opere di sottofondazione. Dopo essere stato alleggerito con opere di strip-out e demolita una porzione di copertura per motivi strutturali, l’edificio è stato temporaneamente adagiato sui pali di sottofondazione, consentendo la demolizione delle vecchie strutture di fondazione e la costruzione dei due piani interrati.


Allo spazio ipogeo si accede dall’ingresso principale: attraverso una scala intagliata nella pietra serena, materiale estratto dalle cave tosco-emiliane, si arriva allo spazio espositivo composto da tre sale circolari e una grande ellittica. Questo spazio in penombra è avvolto da 30.000 conci di pietra che, disegnati uno ad uno e sapientemente costruiti e montati, in maniera continua avvolgono tutto lo spazio. Una continuità formale che dà a questo spazio il senso unitario e fluido.


La scelta di una unica pietra, quella serena, racconta di una materia estratta da profonde cave di Firenzuola, che dà un senso di uno spazio scavato sottratto proprio come nelle cave; opere di architettura di inconsapevole bellezza.


Le rigature orizzontali delle pietre, dovute alla dimensione del concio di 5 centimetri di spessore e un metro di lunghezza e distanziate di 5 millimetri tra loro, creano un effetto di sospensione di questa imponente massa che contrasta con i puntini lucenti dovuti alla presenza di scagliette di Mica nella miscela della pietra. Nell’ombra e nella massa solida, una moltitudine di piccole luci.


L’edificio così si trasforma in un viaggio nel tempo dell’arte, nelle sue espressioni tecniche, poetiche e umane. In tale stratificazione del tempo, lo spazio dedicato alla collezione etrusca si trova nel primo livello interrato ampliato (sotto al giardino) al fine di creare una serie di nuove sale. Uno spazio ipogeo, fluido, ispirato alle tombe di Cerveteri, fra le poche architetture etrusche rimaste.


Il percorso espositivo è un viaggio attraverso l’arte e l’architettura, tra forma e materia tra città e civiltà. Dai guerrieri al rapporto con la natura, dalla bellezza all’incontro con gli Dei. Gli impianti urbanistici etruschi, da Marzabotto a Vulci, raccontano la città, l’organizzazione degli spazi dell’abitare; diventa così parte dell’esperienza espositiva questa civiltà attraverso tutto lo spazio espositivo.


Lo Studio MCA ha inoltre curato il design delle teche espositive e, in stretta collaborazione con la Fondazione Luigi Rovati, il progetto museografico con la collaborazione scientifica del Prof. Salvatore Settis. Vetrine espositive e allestimenti interni sono stati progettati perseguendo il massimo degli standard internazionali in termini di qualità tecnica estetica e funzionale, e introducendo elementi di novità e sperimentazione in ambito museale.


Nei piani fuori terra sono parallelamente cominciati tutti i lavori interni di finitura e – al piano primo (piano nobile) – si è proceduto al restauro e al riposizionamento delle boiserie e degli arredi preesistenti, progettati e introdotti nel palazzo dall’architetto Filippo Perego nella prima metà del ‘900.


Di questi cinque piani, il livello zero è destinato alla hall di ingresso e al giardino, al bookshop, alla biglietteria e al caffè bistrot. Il piano successivo, piano ammezzato, è destinato agli uffici della Fondazione Luigi Rovati. Segue poi il piano nobile destinato a spazi per l’esposizione museale e d’arte contemporanea con interventi site specific in alcune stanze, il piano secondo destinato a eventi ed esposizioni temporanee, e infine il terzo piano ospita il ristorante.


Altro elemento fondamentale nel generale progetto di recupero e restyling del palazzo è il giardino esterno, progettato dallo studio Greencure Marilena Baggio. Oggetto di vincolo da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano, nel progetto del giardino è stato previsto il mantenimento e il rispetto delle specie arboree preesistenti, andando a integrare elementi di vegetazione e prato già presenti nel contesto cittadino. Nell’ottica di limitare i consumi idrici si è inoltre deciso di optare per specie arboree che necessitassero di poca irrigazione.


Fin dalle prime fasi, grande attenzione è stata data al tema della sostenibilità ambientale ed energetica, sia in termini impiantistici sia di scelte dei materiali e nelle generali strategie d’uso. L’edificio è infatti in corso di certificazione, mediante protocollo LEED v4 New Costruction & Major Renovation e il livello di prestazione previsto è il SILVER.


L’energia termica e frigorifera per la climatizzazione degli spazi è interamente ottenuta mediante sistemi a pompa di calore ad acqua di falda, attingendo quindi dalla generosa risorsa geotermica di cui dispone la Città di Milano, annullando le emissioni di gas serra locali e garantendo la massima fruibilità di tutti gli spazi esterni dell’edificio senza introduzione di emissioni acustiche rilevanti e senza occupazione dei pregiati spazi esterni fruibili per il pubblico. Le prestazioni dell’involucro dell’edificio sono state notevolmente migliorate anche grazie alla coibentazione delle murature storiche conservate, alla sostituzione di tutti i serramenti con componenti ad alte prestazioni termiche e visive, e infine all’introduzione di sistemi di schermatura automatizzati sia per il controllo dell’energia solare sia per il controllo del comfort luminoso. Gli impianti di illuminazione sono full LED e a controllo dell’intensità.


La riduzione dei fabbisogni energetici è ottenuta anche mediante un impianto fotovoltaico nella copertura posizionato nella falda, lato interno per il rispetto del vincolo paesaggistico della veduta da Corso Venezia.


Tutti gli spazi sono ventilati con aria di rinnovo, trattata e filtrata secondo i più severi standard della certificazione LEED, al fine di garantire un elevato livello di qualità dell’aria interna con abbattimento del particolato e degli inquinanti gassosi. Tutti gli infissi sono stati sostituiti e ripensati appositamente per l’edificio e per i suoi ambienti, garantendo ottimi standard e caratterizzandosi per l’elevata customizzazione in termini di design, realizzati da Capoferri.


Lo sviluppo del progetto – che ha visto quale project manager Giovanni Canciullo e che, al fine di testare ogni aspetto del sistema costruttivo, ha richiesto numerose sperimentazioni in scala reale – è stato possibile grazie alla costruzione, presso la sede bolognese dello Studio MCA, di un mock-up in scala reale di una porzione di cupola. La piena collaborazione dell’azienda incaricata alla produzione del materiale lapideo, Casone Group, e il prezioso apporto di professionalità provenienti dal mondo dell’ingegneria, Milan Ingegneria per le strutture e Manens ingegneria per gli impianti, del lighting design con lo studio Piero Castiglioni, dell’acustica con lo studio BioByte, delle luci con iGuzzini, hanno infine consentito di sperimentare e analizzare ogni aspetto del progetto, compresi i temi di exhibit design sviluppati in collaborazione con la Fondazione Luigi Rovati e il gruppo Goppion. Un mapping e un video che raccontano la storia delle città etrusche e dei suoi miti sono stati realizzati da Zeranta, mentre la grafica generale è stata progettata da ZUP Design.


Progettazione Architettonica e Museale: MCA – Mario Cucinella Architects


Team: Mario Cucinella, Enrico lascone, Damiano Comini, María Dolores del Sol Ontalba; Silvia Conversano, Dario Castellari, Luca Sandri, Enrico Pintabona, Irene Sapienza, Giovanni Sanna, Martina Bucciti, Wallison Caetano, Eurind Caka, Flavio Giaccone, Ernesto Tambroni, Chiara Tomassi, Davide Cazzaniga; Yuri Costantini, Andrea Genovesi (modelli)


Progetto Interior e allestimento: Mario Cucinella Architects, Mario Cucinella, Giovanni Sanna, Davide Stolfi, Lucrezia Rendace, Donato Labella, Michela Galli


Progettazione Strutture: Milan Ingegneria S.r.l.
Progettazione Impianti e Consulenza LEED: Manens – Tifs S.p.A.
Progettazione Giardino: Greencure
Progettazione Interni Ristorante e Caffè-Bistrot: Flaviano Capriotti Architetti
Progettazione Antincendio: Gae Engineering S.r.l.
Infrastruttura Tecnologica e Multimediale: Dotdotdot S.r.l. Zeranta Edutainment S.r.l.
Direzione dei Lavori: Ing. Walter Incerti – IZed Partners
Responsabile dei Lavori e Coordinatore Sicurezza: Ing. Claudio Caramia – Arkein Studio
Project Management: Ing. Giovanni Canciullo

Direzione Artistica: Mario Cucinella Architects, Enrico lascone, Damiano Comini, Giovanni Sanna



Impresa Opere Edili: Ediltecno Restauri S.r.l.
Impresa Opere Impiantistiche: Aertermica S.r.l., Enrico Colombo S.p.A.
Restauri: Chiarugi Simone Restauri Mobili Antichi, Gasparoli S.r.l.
Pietra e Ingegnerizzazione Cupole: Casone Group S.r.l., Elios Engineering


Acustica: Biobyte S.r.l.
Illuminazione: iGuzzini illuminazione S.p.A
Energia: E.ON
Serramenti: Capoferri Serramenti S.p.A
Allestimenti Museali: Goppion S.p.A, Nexhibit Design S.r.l
Project Management Arredi: Maurizio Forlanelli, Giorgio Mantegazza – Attua Project
Arredi: Brass Style S.r.l. , Realize S.r.l., Vanossi Arredamenti S.r.l, Zero Otto Arredi S.r.l.
Grafica e Segnaletica: Zup Design S.r.l., Silvia Gherra – silosilo studio
Accessibilità: Associazione L’abilità onlus, Fondazione De Agostini


Partner
Illuminazione: iGuzzini illuminazione S.p.A
Energia: E.ON

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