rivisitando il vecchio stazzo | piergavino cherchi

PREMESSA
La residenza è progettata come elemento di servizio al fondo riprendendo caratteri compositivi e costruttivi tipici dell’abitato disperso delle regioni storiche del Nord-Ovest della Sardegna come il Logudoro Meilogu e la Nurra in particolare, dove il “quile” è una costruzione tipica del paesaggio rurale. Gli elementi principali di questi esempi di architettura rurale sono:
o Il volume geometrico e parallelepipedo
o Murature spesse in pietrame per proteggere l’interno dalle variazione di temperatura, disposte a “cellula costruttiva chiusa”
o Copertura con due falde di pendenza lieve, tendente ad incontrare il terreno dove la topografia del luogo è più movimentata.
o Intonaco di calce
o Il muro di recinzione con pietrame a secco e siepi
Rispetto alla morfologia del terreno il volume architettonico nasce lungo la linea di pendenza delimitata dalle quote 400 s.l.m. e 420 s.l.m., per evidenziare la topografia del luogo riducendo al minimo lo scavo di sbancamento, in pratica limitato al solo volume interrato. La disposizione planimetrica trae origine da un semplice rettangolo, svuotato per sottrazione da un ottagono in modo da orientare meglio alcune pareti del patio verso sud. Il patio interno sarà un indispensabile elemento di regolazione climatica degli ambienti interni. Il perimetro esterno è delimitato da murature portanti, che si piegano verso l’esterno in corrispondenza del patio nella direzione sud, dividendo la zona giorno dalla zona notte, lo spazio di collegamento tra i due ambienti non sarà un semplice disimpegno, ma un fulcro interno dove ruotano le principali funzioni residenziali: solo il collegamento col seminterrato rimane escluso da tale distribuzione, perché il volume delle scale rimane esterno al perimetro della superficie residenziale, orientato in direzione sud-est, per smorzare tramite la sua massa l’intensità della calura estiva e funzionare da accumulatore di energia solare durante la stagione fredda. Nel seminterrato troveranno luogo le attività complementari alla residenza come il forno, (necessario per la produzione di dolci artigianali, per tale motivo le specie arboree del fondo saranno essenzialmente da frutto) la dispensa per la conservazione dei prodotti e lo spazio per istallare una piccola macina per le olive.
All’esterno la semplice geometria del parallelepipedo di base si movimenta sia per la differente quota tra la zona giorno e la zona notte in prossimità del patio, sia per il modo di coprire gli ambienti: un solaio piano praticabile accessibile da una scala esterna che dialoga con un tetto formato da due falde coperte con tegole tipo “coppi”. Qui la stratificazione spaziale acquista una variazione temporale, dove le diverse forme, insieme alle recinzioni in pietrame simulano il passare del tempo.
Il volume seminterrato, si apre su una corte, protetta dai venti dominanti dalla massa dei terrapieni. Il patio e la corte, sono spazi fondamentali per la cultura costruttiva mediterranea, nella proposta di progetto si trovano situati a quote differenti, e quindi sono collegati da una rampa inclinata con una lieve pendenza, una scelta alternativa alla solita teoria di scale, per un percorso più meditato con lo sguardo puntato verso il paesaggio rurale. Il percorso inclinato “incastrato” tra essenze mediterranee e rocce, risalta la morfologia del luogo, riducendo al minimo l’impatto dell’edificio, la cui percezione non deve essere del nuovo, ma del sedimentato nel tempo.
Le aperture riprendono il disegno tradizionale, le schermature scorrevoli, disposte sul lato esterno, avranno la forma di persiane, una di queste in direzione di ponente sarà la porta d’ingresso alla residenza. La stessa strada non sarà seguita nelle aperture dei muri che delimitano il patio, la forma riprenderà un lessico contemporaneo, un’asola verticale evidenziata da cornici protese in avanti, le aperture viste dall’interno saranno quadri aperti sul paesaggio.