Riqualificazione urbana di piazza del Popolo | daniele cucciniello

Maruggio / Italy / 2015

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Fra le piazze di cui dispone Maruggio, quella del “Popolo” ha assunto sempre un’importanza primaria dovuta principalmente alla sua posizione centrale; infatti, è in questo centrale spazio urbano che convergono sia la via Vittorio Emanuele III e via Malta. È su Piazza del Popolo che si affaccia il Castello dei Cavalieri di Malta; e, infine, è sempre da Piazza del Popolo che i Maruggesi guardano la Torre dell’Orologio come quel simbolo dove riconoscersi e sentirsi partecipi di una comunità viva.


Attualmente però, piazza del Popolo, è un luogo dove la sua centralità e importanza non è riconoscibile; oggi in piazza del Popolo si arriva. Si attraversa. Distrattamente ci si sofferma ma, soprattutto, raramente ci si sosta. Storia, cultura, simbolo di piazza del Popolo sono quasi sospesi in uno spazio-tempo che non sono quelli di Maruggio e, soprattutto, quelli dei suoi abitanti. La spiegazione allora si cela in quell’immagine nascosta, in quella forma che vagamente ancora si riconosce, in quelle funzioni emigrate o in altri luoghi dello spazio fisico della città o, addirittura, in lontane trame del tempo.


Questo importante luogo cittadino, quindi, oggi disvela più i caratteri propri di uno snodo-incrocio di strade veicolari e non quelli di una piazza, definendo “piazza” uno spazio collettivo, di uso pubblico e di significativa qualità architettonica e urbanistica, centro di convergenza del tessuto viario, molto spesso baricentrico di un determinato territorio urbano.  


L’idea progettuale qui proposta tende, quindi, a ri-definire piazza del Popolo come uno spazio civico e riconoscibile attraverso:


a)     un uso equo dello spazio urbano ovvero eliminare tutte le differenze tra gli utenti con abilità diverse;


b)     un uso flessibile degli spazi progettati;


c)     un uso semplice ed intuitivo in quanto la qualità dell’usufruire di uno spazio urbano non deve avere relazioni con il livello culturale, il linguaggio e la capacità di attenzione dell’utente; l’uso semplice e intuitivo degli arredi urbani progettati, per esempio, è stato ottenuto con l’eliminazione della complessità non essenziale (vds. tavole grafiche allegate);


L’uso e il suo utilizzo, dunque, sono stati posti al centro dell’idea progettuale qui proposta; un uso/utilizzo di piazza del Popolo pensato per una utenza sempre più allargata. Un uso/utilizzo di piazza del Popolo che tiene conto delle diverse esigenze sia dei cittadini e sia dell’amministrazione comunale; un uso/utilizzo insomma per tutti, per ogni circostanza e ogni manifestazione della vita maruggese sia civile, sia religiosa  che folcloristica/culturale.


L’idea progettuale elimina la complessità non essenziale attraverso l’uso dei materiali utilizzati; la pavimentazione e il suo disegno sono semplici ma non per questo indifferenziati. Gli usi veicolari e  pedonali – sia quest’ultimi destinati al passeggio o alla sosta – sono perfettamente riconoscibili per colore (anche se il tipo di pietra utilizzato è uguale) e per disegno. La diversità cromatica è ottenuta attraverso il colore della pietra leccese (pavimentazioni)  e del carparo rosso (arredi urbani) che conferiscono all’ambiente urbano naturalità, gradevolezza e qualità del costruito/progettato.


L’eliminazione della complessità non essenziale , infine, è ottenuta nell’idea progettuale anche con la scomparsa/smaterializzazione di tutti quegli impedimenti piccoli ma allo stesso tempo grandi per quelle persone che vivono non solo la condizione della disabilità ma anche per quelle normodotate in particolari condizioni (anziani, donne con passeggini, ect).


Infine, sembra opportuno a nostro parere, dare una prima spiegazione sulla scelta della forma progettuale. L’idea qui proposta sembra cogliere in pieno  la seguente citazione di Michelangelo l’immagine è dentro, basta soltanto spogliarla. La forma di piazza del Popolo, presentata nella nostra idea progettuale,  è dunque scaturita sottraendo il superfluo ma non per questo totalmente arbitraria: nella forma vagamente triangolare era già contenuta , a nostro avviso, la sua forma geometrica…è bastata solo spogliarla!


 


Dunque, la forma proposta nella presente idea progettuale è quella geometrica che è sempre esistita. Un triangolo rettangolo i cui cateti sono paralleli alle due arterie di penetrazione – via Malta e via V. Emanuele III – che continuano ad essere strade veicolari anche se con mobilità ridotta e senza possibilità di parcheggio su piazza del Popolo. Queste due arterie che convergono nella piazza e che plasmano anche la forma, sono lastricate di quella pietra molto diffusa nella regione – pietra leccese.


A una profondità di 6-11 metri, si ricava una pietra leccese “dura” che costituisce e, nel tempo ha costituito, la vera roccia per lastricato compatta poiché presenta la porosità minima ed il coefficiente di inibizione più basso delle varie stratigrafie. Se consideriamo 0,00 la quota stradale, la parte di piazza destinata al passeggio (marciapiedi) e alla sosta (piazza vera e propria di forma triangolare) saranno a quota +0.08 metri; il dislivello sarà superato non con il consueto gradino ma da un piano obliquo con una pendenza non superiore al 10% in modo da permettere ad una  utenza allargata il suo facile superamento.


Le pavimentazioni delle zone di piazza destinate al passeggio e alla sosta sono trattate ancora con la pietra leccese bianca che si trova ad una profondità di 11-12 metri. Esso è lo strato più interessante  per le sue caratteristiche di resistenza alla compressione. In antichità era utilizzato per la costruzione dei muri maestri. La particolarità di questa pietra è che con il tempo cambia la tonalità cromatica  diventando il caratteristico colore giallo arancio.


Il disegno sia dei marciapiedi e sia della piazza pedonale di forma triangolare sono molto semplici; questa scelta è stata dettata sia per una facile posa in opera e sia per una buona manutenzione nel corso della vita dell’opera.


Le lastre in pietra, infine, hanno dimensioni normali facilmente reperibili sul mercato artigianale e/o industriale locale. Per le lastre in pietra leccese “dura”, le dimensioni sono 35x50 cm e spessore 5.5-6.5 cm; per le lastre in pietra leccese “bianca” le dimensioni sono 35x35 cm o 40x40 cm  e spessore 3-4 cm.


Se le pavimentazioni sono trattate con la pietra leccese, gli arredi urbani di progetto sono invece trattati con un’altra pietra locale: il carparo rosso. Il Carparo è una pietra calcarenitica tipica del Salento, derivante dalla cementazione di sedimenti di roccia calcarea, in ambiente marino.  Il colore caldo del Carparo e le sue ottime caratteristiche meccaniche, di impermeabilità e resistenza all’erosione, rendono questa roccia perfetta per gli arredi urbani di progetto. Inoltre, il suo colore rosso si armonizza perfettamente alle pavimentazioni in pietra leccese che col tempo tendono ad assumere il caratteristico colore giallo arancio.


Le sedute – sono previste quattro diverse tipologie – sono dei parallelepipedi  che presentano dei rigonfiamenti bianchi (lucentezza propria, lisci, spigoli perfettamente regolari) che vanno in conflitto con la naturalità della pietra del carparo rosso ( rugosa, non lucida e dagli spigoli non perfettamente regolari). In questi rigonfiamenti sono allocati i led dell’illuminazione. La scelta di tale illuminazione è scaturita dalla necessità di dotare piazza del Popolo di una illuminazione proveniente dal basso e non, come è di consuetudine nelle piazza italiane, dalla luce di lampioni. Quest’ultimi sono comunque presenti ma collocati in modo da illuminare maggiormente la strada veicolare. La tipologia delle sedute tende a garantire simultaneamente: un uso equo, un uso flessibile, un uso semplice ed intuivo, immediata leggibilità, minimizzazione dei rischi e/o azioni accidentali, utilizzo efficace con fatica il più possibile minima e, infine, appropriate dimensioni. Il disegno semplice ed intuitivo degli arredi, in generale, inoltre, garantisce l’utilizzo ad un maggior numero possibile di persone senza rincorrere a successive modificazioni o ad una progettazione ad hoc. L’intento è stato quello di dotare la piazza del Popolo di arredi urbani, e non solo, maggiormente utilizzabili da parte degli individui indipendentemente dalla propria cultura, educazione, sesso, età , abilità e dimensione, a costi estremamente contenuti (una forma regolare costa meno di una forma particolare). Inoltre, la modularità delle sedute, contiene in futuro anche i costi della inevitabile manutenzione straordinaria (sostituzione di singole lastre danneggiate di dimensioni contenute e non dell’intero blocco).


La sicurezza della Piazza del Popolo da parte dei pedoni (rischio dovuto ad investimenti da parte delle auto in transito) è garantita dalla presenza di dissuasori verticali. Le loro dimensioni in pianta sono 10x10cm e alto 100 cm; è un parallelepipedo di pietra (carparo rosso) che oltre a garantire la sicurezza dei pedoni, garantisce anche l’illuminazione poiché è dotato di cubo di colore bianco in sommità nel cui interno vi sono i led per la luce. Di notte, quindi, sono perfettamente illuminati e partecipano, con la loro luce interna a led, a illuminare globalmente piazza del Popolo. 


Altro tipo di arredo sono i cestini portarifiuti. Dalla forma semplice e rivestiti della onnipresente pietra di carparo rosso. Concepiti per essere semplici e utilizzabili da un maggior numero di persone a prescindere della loro abilità o meno, cultura, ect., essi sono dotati di grande flessibilità perché adattabili a ricevere tutti i tipi di rifiuti (plastica, lattine di alluminio, carta, ect.). Il loro numero e la loro collocazione nella piazza permette anche di differenziarli per tipologia di rifiuti (raccolta differenziata). Infine, il rivestimento è formato da lastre che possono essere facilmente sostituibili singolarmente in caso di danneggiamento. 


Altri tipi di arredo presenti nel progetto sono i due elementi che nelle tavole grafiche sono stati identificati con: particolare di arredo E e F (tavola II). La caratteristica principale di questi due elementi è la loro costituzione – che poi conferisce anche il colore – in pietra carparo rosso. L’elemento distinto con la lettera E assume una forma triangolare ed è collocata nella parte bassa della piazza pedonale triangolare; mentre l’elemento distinto dalla lettera F, oltre ad essere un elemento di arredo, costituisce anche una porta-invito tra la piazza del Popolo e il Corso Umberto I. Questa porta-invito ha anche lo scopo di valorizzare la Torre dell’Orologio, creando un inedito scorcio della torre stessa e collegamento. Infatti la pavimentazione in pietra leccese “bianca” dei marciapiedi volutamente interrompe la continuità del lastricato di Via Malta (strada veicolare). Questa discontinuità di colore e  di disegno della pavimentazione su via Malta, ha lo scopo di rallentare il normale flusso veicolare in modo da permettere al flusso pedonale di accedere attraverso la porta-invito a Corso Umberto I da Piazza del Popolo.


 


 


 

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    Project details
    • Year 2015
    • Client Comune di Maruggio
    • Status Competition works
    • Type Public Squares / Urban Renewal
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