SGABELLO KOTO lab

SGABELLO per KOTO lab a Prato

progetto di arch. Stefania Miscetti e arch. Laura Pane

collaboratrici: arch. Lucia Berardinelli e arch. Roberta Luna

logo e interventi grafici di Doris Maninger

Questa seduta nasce all’interno della progettazione di KOTO lab, un ristorante di ramen a Prato, che occupa una piccola parte di un ex capannone industriale, il cui restante spazio è adibito a laboratorio. 

L’idea portante del progetto per KOTO è quella di far dialogare da un punto di vista architettonico le tradizioni italiana e giapponese, basate l’una su consistenza e materialità delle forme, l’altra sulla loro levità e “transitorietà” (pietra e legno).

In un’epoca di globalizzazione, nella quale, da un punto di vista culturale, le opportunità sono legate all’allargamento degli orizzonti e i rischi alla riduzione e alla scomparsa delle differenze, è stato importante preservare l’originalità delle singole culture: accostare e non fondere.

Abbiamo tradotto questa dualità anche nella progettazione delle sedute creando un dialogo tra due tipi di legno, uno di tradizione giapponese, di consistenza più forte quale il bamboo e l’altro, la betulla, più morbido e malleabile e legato al design europeo di area nordica. L’ispirazione formale agli sgabelli giapponesi tradizionali si traduce nell’accostamento delle due essenze, il bamboo usato per la struttura e la betulla nella parte superiore come un cuscino, che pur distinguendosi molto per il colore, risulta  parte integrante del tutto.

Nel lavoro sono stati molto presenti il WA − un concetto fluido che allude allo spirito più profondo del Giappone, incorporando la casualità insita in ogni processo creativo − ma anche un piacere per la leggerezza e l’ironia.