Roscioli Caffe | MORQ

Quando si dice che Roma è una città unica e straordinaria non è raro che il primo sentimento sia proprio quello architettonico, così da rovesciare ogni logica: sarà la città con i suoi vincoli a dettare tempi e misure di un lavoro che inizialmente avevi immaginato (più) libero da condizionamenti esterni. Ecco il fascino e la difficoltà di lavorare sul Roscioli Caffè, che si sviluppa come un tradizionale caffè-patisserie ma che poi traduce altre due esigenze fondamentali di questa nostra epoca: il tempo dell'aperitivo e il tempo della cena, due atti distinti che in certi momenti si condensano in un'unica condizione. Il progetto è stato concepito come una sequenza di atmosfere, nella quale, se possibile, racchiudere gli stati d'animo di una giornata: una prima sala piena di luce e di vita - come un "buongiorno!" immediato - subito dopo uno spazio di passaggio breve e più meditativo, accompagnato da una luce enigmatica, scura, misteriosa, e al fondo la grande stanza sui toni del marrone per una riflessione, per recuperare i propri tempi e mettere insieme i pensieri sul grande e solido tavolo comune. 

La prima sala è immediatamente ricollegabile alla strada; un attimo prima sei ancora un passante di una piazza di Roma, il centimetro successivo sei "dentro", avvolto nel clima della tua prima colazione, tra l'esigenza di un caffè fondamentale e l'illustrazione di una scintillante pasticceria. L'obiettivo era legare lo stile ai contenuti, per questo è stato concepito un lungo bancone in pietra martellata e fiammata, forte e simbolico.

La seconda sala, seppur a pochissimi metri dalla vita che pulsa sul bancone dell'ingresso, pare lontana anni luce dalla frenesia della città. Qui i temi sono due: l'aperitivo italiano e la straordinaria degustazione enogastronomica. Collante di tutto questo è il potente tavolo centrale quasi sospeso su una colonna in legno che permette ai suoi avventori di coltivare le proprie passioni enogastronomiche "in solitaria" o in condivisione.