Rigenerazione urbana di un sistema insediativo spontaneo | Casaluce, Caserta | Raffaella Di Martino

Casaluce / Italy

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PREMESSA


Il progetto nasce da un lavoro di tirocinio fatto sul territorio del comune di Casaluce, basato sulla catalogazione di un intero insediamento abusivo localizzato nella parte meridionale del comune, dove questo trova il suo punto di contatto con la conurbazione Aversana. Viene fuori una tipologia della degenerazione dello spazio, di questa grande conurbazione tra Napoli e Caserta. È uno spazio periurbano, dove molto spesso sono cresciuti, non soltanto gli edifici abusivi, ma dei veri e propri insediamenti spontanei, ovviamente, cresciuti intorno ad una struttura territoriale legata alla vecchia centuriazione o comunque alla presenza di piccole strade interpoderali, come appunto la vecchia strada di Via Lemitone. Di fatto diventano degli spazi urbani anche densi, molto abitati, ma assolutamente privi di ogni struttura di spazio pubblico e di ogni elemento di qualità urbana. Il lavoro è, innanzitutto, di ricognizione e di analisi di questa porzione di territorio, di questa tipologia spaziale, ma poi fondamentalmente la costruzione di una sorta di visione, di linee guida per poter riqualificare, in generale, questo insediamento, con la specifica attenzione a due elementi: il tema dello spazio pubblico e il tema del paesaggio. Sono due ingredienti fondamentali, attraverso i quali questo progetto lavora alla scala urbana ma che contestualmente lavora con una definizione di elementi architettonici, messi in equilibrio con una specifica attenzione.


QUADRO CONOSCITIVO.


Casaluce è un comune di circa 10000 abitanti della Provincia di Caserta. Posto nella parte meridionale del territorio provinciale. Il territorio comunale ha un’estensione di circa 9 Km. È pianeggiante ed è delimitato a Nord dai Regi Lagni, canali tracciati da Domenico Fontana nell’ambito della bonifica del Clanio e della Terra di Lavoro. Inoltre, a 5 Km da Casaluce si trova la Real tenuta Borbonica, nonché Reggia di Carditello, recentemente acquistata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, finalmente proprietà dello Stato, dopo anni di saccheggi e di continue svendite all’asta. Nel territorio comunale, Casaluce presenta svariati fenomeni di dismissione o trasformazione delle aree agricole, di abusi e di perdita del ruolo del centro antico, dove oggi sono evidenti diffusi fenomeni di abbandono e sottoutilizzo. Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale, questo ha generato una serie di “strappi” all’interno del territorio comunale. Infatti, elementi come raccordi e sopraelevate rappresentano talvolta barriere insormontabili. Casaluce ha una collocazione favorevole rispetto ai flussi locali e regionali. L’accessibilità a scala internazionale vede l’aeroporto di Napoli-Capodichino non molto distante dal comune e raggiungibile in meno di 30 minuti. Attualmente, Casaluce non è servita da una linea ferroviaria, cosa che accadeva fino al 1976 quando ancora era in funzione la linea ferroviaria Alifana che, attraversandola, collegava Napoli, Aversa e Santa Maria Capua Vetere e che lascia ancora traccia a Casaluce, nel pieno centro storico. La stazione ferroviaria più vicina a Casaluce è quella di Aversa. Per quanto rigurda lo sviluppo insediativo, vi è una prima fase dell’espansione, che presenta case a corte e a blocco aggregate a tessuti insediativi compatti, “aggrappati” ai tracciati storici; quindi una seconda fase, con edifici isolati nel lotto con bassi livelli di urbanizzazione; infine, una terza fase, quella degli ultimi 20-30 anni, che vede la presenza di interi fabbricati e lotti abusivi, sviluppati lungo il tracciato agricolo a sud del territorio di casaluce. Nella maglia di edifici di tessuto minuti emerge con evidenza il Castello dei Normanni, maestoso complesso di tubo a pianta quadrata datato al 1030, con l’importante chiesa della Madonna di Casaluce. A nord del nucleo urbano storico, nella campagna periurbana, restano visibili le tracce del Castello di Popone, con annessa chiesa barocca fortificata in stato di rudere, che insieme testimoniano l’esistenza del primo nucleo storico abitativo del comune di Casaluce. Il sito è continuamente danneggiato dalle vibrazione che provengono dalla superstrada, quasi tangente ad esso. Ruderi di un certo valore storico-architettonico si trovano anche nella parte a Sud di Casaluce, ai confini con Aversa. A Sud di Casaluce, lungo via Lemitone, si è sviluppato, invece, un intero insediamento spontaneo, area del territorio comunale destinata dal Prg del 1986 a “zona agricola”. Attualmente si presenta con opere di urbanizzazione insufficienti, mancano scuole, spazi pubblici, esercizi commerciali, luoghi di aggregazione e ricreazione sociale. Il sistema della mobilità a Casaluce, e soprattutto in quest’area, piuttosto che collegare le varie parti urbane si pone molto spesso come barriera e rigido elemento di separazione tra parti della città, tra città e campagna. L’elemento più emblematico di quest’area sono le strade cieche che conducono all’abitazione, quasi a rappresentare delle “spine” uscenti dalla dorsale del Lemitone, sono strade prive di marciapiedi e sterrate, scarsamente illuminate e inadatte ad ospitare flussi pedonali. Si tratta di strade molto spesso, realizzate dagli stessi proprietari terrieri che ne hanno realizzato la personale residenza.


DOCUMENTO STRATEGICO.


Pensare di rigenerare un’area dal punto di vista urbanistico, deve anzitutto tener conto, delle persone che vi abitano, delle loro esigenze, delle loro possibilità, delle loro abitudini e indirizzarle, ovviamente, verso un processo di crescita. Sono state evidenziate potenzialità e criticità del territorio comunale. Possibili potenzialità del territorio sono: la reggia di Carditello con il relativo parco (interamente vincolato) ed il sistema di viali che relazionano questa “villa” con l’ambito di bonifica dei Regi Lagni; i manufatti antichi, il centro storico di Casaluce con il castello ed il sistema di centuriazioni con le relative masserie; le infrastrutture, la strada extra urbana secondaria e la linea 1 Metronapoli Campania; la zona ASI di Teverola, a diretto contatto con il territorio comunale. E quindi le criticità: la mancanza di spazi pubblici, di reti stradali ciclo-pedonali; la città compatta, delle case a corte e a blocco, a contatto con la città storica e gli edifici isolati ad elevata copertura edilizia, impenetrabili; la città diffusa, della dispersione edilizia, delle strade barriera, degli edifici industriali sparsi, dei manufatti antichi abbandonati, delle aree negate.


Sono state quindi messe a punto “5 AZIONI PER RIGENERARE LO SPAZIO URBANO DI CASALUCE”:


1)       Considerare la Greenbelt, prevista dal Ptcp, al fine di rapportarla agli spazi pubblici.


2)       Valorizzare l’asse l’asse Carditello-Aversa, attraverso la realizzazione di viali alberati attrezzati con piste ciclo-pedonali, quali corridoi e connessioni a servizio delle masserie, degli edifici storici e di altri luoghi da recuperare secondo i principi della conservazione integrata, per connettere le aree ad oggi separate dalla città.


3)       Favorire le relazioni con il centro storico, agevolando la permeabilità con il rafforzamento di percorsi stradali esistenti e realizzando aperture di ampie corti collegate fra di loro.


4)       Localizzazione di attività produttive di collegamento con l’area ASI di Teverola.


5)       Rigenerare il tessuto frammentato del Lemitone, razionalizzando il sistema della mobilità, dell’abitato, con l’inserimento di nuovi alloggi, di spazi di aggregazione, per il turismo e attrezzature standards. Disincentivare l’uso dell’automobile privata al fine di contribuire alla riduzione del traffico veicolare esistente, favorendo la mobilità dolce. Al fine di generare un equilibrio dinamico tra spazio e abitanti.


Il punto di partenza per la rigenerazione del Lemitone è stata la razionalizzazione del tessuto viario, in particolare la dimensione umana del pedone è stata messa al centro del progetto, diventando dominante nel sistema della mobilità caratterizzato da uno sviluppo particolare della rete dei percorsi ciclopedonali che si snoda su tutta l’area, mettendo a sistema il progetto con le connessioni esistenti sul territorio, collegandosi quindi sia alla zona nord di Casaluce, che quella a sud, passando per la facoltà e arrivando, cioè, fino ad Aversa. Il progetto punta, inoltre, a risolvere il problema del traffico derivato dell’ inesistente presenza di aree di sosta, con la realizzazione di parcheggi lungo la nuova strada principale localizzata sulla parte destra dell’area, e in punti strategici del quartiere. Sul  sistema insediativo spontaneo è stata fatta un’opera di “snellimento e ricucitura” dello sviluppo frammentato insediativo, eliminando i pochi insediamenti residuali e spostando le attività industriali e commerciali sparse sull’area. A questo è stato quindi affiancato un nuovo impianto residenziale. In primis, volendo generare un equilibrio dinamico tra spazio e abitanti, contrastando il tessuto frammentato dell’area, sono stati realizzati recinti aperti di murature portanti in pietra di tufo, che disegnano i profili dei vecchi e dei nuovi insediamenti. Le nuove abitazioni seguono l’andamento della rete di “strade bianche” (ciclabili e pedonali) con appartamenti accessibili da patii verdi interni. Per gli edifici industriali, presenti in numero tutt’altro che limitato e dislocati in maniera sparsa, è stato ritenuto opportuno spostarli, quindi, nella parte più alta dell’area, lontano dall’abitato, facilmente individuabili e in ogni caso ben collegati, vista la posizione strategica in prossimità dell’imbocco dell’asse mediano. Vista l’inesistenza, l’area è stata dotata di un’attrezzatura scolastica e commerciale, localizzate nella parte centrale. Sono stati progettati, edifici per uffici, per il culto, per mostre temporee, “edifici attivi”. Questi edifici hanno l’obiettivo di valorizzare la piccola scala, dando dinamicità al progetto. Lungo il perimetro marginale sinistro è stata lasciata l’area dedita all’agricoltura, includendo 76 particelle che mettono in mostra il processo di coltivazione e di irrigazione di una serie di colture derivate dal paesaggio locale. Parte del raccolto delle aree coltivate, viene poi utilizzato dal casale ristrutturato e recuperato, sito sul confine tra Casaluce e Aversa. Infine la formazione del parco urbano, una grande area verde che dal Real sito Borbonico, investe l’area del Lemitone fino ad arrivare ad Aversa. Si presenta con andamento obliquo, caratterizzato da spazi pavimentati, aree boschive, attrezzata con campi sportivi, proponendo quindi un luogo di socialità, di spazi pubblici, e rispondendo alla carente dotazione infrastrutturale del quartiere.


In generale, il progetto, come si è detto si caratterizza di residenze che possono ospitare nuclei familiari di diversa natura e soddisfare molteplici necessità lavorative, costruendo un tessuto di edifici per il culto, per uffici, per mostre, per laboratori, per lo sport; le aree verdi agricole non sono più quelle private, ma colletive, con la possibilità di gestione sia da parte del pubblico che del privato, un unico comparto perequato, giusto, dove tutti hanno un’equa distribuzione dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica.


Un melting pop funzionale, che garantisce un’elevata qualità della vita, proponendo un sistema evoluto e attento alle diverse esigenze dei singoli e restituendo una immagine finale unitaria e sobria dell’intera area.

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    Project details
    • Status Research/Thesis
    • Type Parks, Public Gardens / Public Squares / Urban Furniture / multi-purpose civic centres / Parking facilities / Neighbourhoods/settlements/residential parcelling / Adaptive reuse of industrial sites / Apartments / Single-family residence / Multi-family residence / Social Housing / Country houses/cottages / Office Buildings / Tower blocks/Skyscrapers / Associations/Foundations / Trade Fair Centres / Pavilions / Shopping Malls / Bars/Cafés / Restaurants / Modular/Prefabricated housing / Urban Renewal / Strategic Urban Plans
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