concorso internazionale di idee “piazza della scala” | silvia spina

Situata al centro del triangolo formato da castello sforzesco, navigli e duomo, Piazza della Scala è un fondamentale polo culturale della città di Milano, tappa obbligata per turisti e luogo di lavoro per milanesi. Proprio perché non solo turistica, la piazza e le zone limitrofe sono divenute oggi zone di parcheggio, fortemente caratterizzate da un flusso automobilistico, che svaluta così il carattere “pubblico” della piazza. Il progetto vuole innescare una successione di dicotomie pieno-vuoto, dinamico-statico, dentro-fuori al fine di valorizzare le qualità della piazza. Si prevede così la definizione dell’area pedonale avente forme e segni posti a memoria delle antiche architetture, facendosi carico di ricucire concettualmente il presente con il passato mediante la sottolineatura delle tracce storiche.

L’intervento progettuale vuole attirare, incuriosire e richiamare i passanti verso la piazza. Un attento studio alla storia e alle origini della piazza ha convogliato l’interesse verso il monumento dedicato a Leonardo Da Vinci, ad oggi nascosto dalla fitta vegetazione e dagli elementi che la circondano, barriera visiva anche in confronto ai palazzi. Volendo evidenziare statua ed edifici, si intervenuti orizzontalmente liberando l’intorno e restituendo l’intera piazza all’occhio del fruitore. La statua di Leonardo (il punto) diventa centrale nel ridisegno della piazza: una lama nella pavimentazione in acciaio corten (la linea) la connette all’asse della galleria di Vittorio Emanuele II, ricordando il concorso ottocentesco per la sua collocazione. Tale segno ha lo scopo di enfatizzare l’asse della galleria e portare la statua nuovamente protagonista, presenza fondamentale nello spazio della piazza. La linea ed il punto spogliati dagli ornamenti riconquistano la scena.

Una piazza sgombra dalle auto apre un grande spazio vuoto, diviene un unicum percettivo e fruitivo: la quota di calpestio viene uniformata alla quota stradale e si estende fino al Largo Mattioli e Piazza San Fedele, ampliando lo spazio e rendendolo a misura del pedone. Un grande piano in granito crea così la condizione di essenziale e astratto per far emergere senza interferire gli importanti monumenti storici che le fanno da cornice.

Il posizionamento della vegetazione e dell’arredo urbano contribuisce alla nuova percezione della piazza. La vegetazione crea nuove dinamiche spaziali: tangente alla piazza la definisce e rende tridimensionale l’ambito della stessa; esile e dalla chioma rarefatta, proietta un’ombra leggera; il filtro delle sue chiome non stravolge lo spazio ma variando la percezione dello spazio pubblico dall’edificato, definisce gradi di intimità diversa. La dinamicità dell’essenza arborea delinea nuovi ritmi stagionali creando uno stretto legame con l’immobilità della piazza.

Le sedute in corian oltre alla funzione di sosta, suggeriscono una divisione funzionale della piazza, aiutando a ripartirla negli ambiti pubblici e semiprivati che accoglie, rafforzando il segno della diagonale e creando un cono visuale che indirizza il visitatore verso il teatro. Nuovi elementi puntuali in corten saranno distribuiti con maglia ottagonale con una maggiore concentrazione nella piazza e la loro diffusione nelle aree adiacenti fungerà da attrattore verso di essa. Diverse sono le sue funzioni: dall’illuminazione alla filodiffusione di una musica tenue, quale richiamo evocativo del teatro, che si intensificherà avvicinandosi alla piazza; da elemento tecnologico per la ricarica degli smartphone a parchimetro del bike-exchanging attraverso un’ applicazione con QRCODE. Con il suo design semplice e riconoscibile l’elemento potrà essere riproposto per le strade della città.