Concorso di Progettazione "Riqualificazione Foce del Garigliano" | michele cuomo

RECUPERO PAESAGGISTICO AMBIENTALE FINALIZZATO ANCHE ALL’AUMENTO E RIQUALIFICAZIONE DELLA FUNZIONE TURISTICO-RICREATIVA, DELLA FOCE DEL GARIGLIANO Caserta / Italy / 2009

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Inquadramento territoriale paesistico, caratteri ambientali, beni culturali e manufatti vincolati

L'area oggetto della presente proposta, così come delimitata nella planimetria fornita dal bando, ricade nella parte più meridionale del territorio di Sessa Aurunca e si stende lungo la sponda campana del Garigliano ad ovest, assai prossima alla foce del fiume, limitata verso il mare a sud dall'ultimo tratto campano della fascia litoranea domizia, con ampie aree di depressione, con i caratteri tipici dell'ecosistema della vasta piana casertana che si estende ad est fino al corso del Volturno.
Sicché lo scenario paesaggistico è segnato, più che da figure emergenti nell'ambito specifico, se si fa eccezione della foce maestosa e luminosa del fiume, dagli sfondi contrapposti delle pendici urbanizzate e dal profilo degli Aurunci a Nord e dal profilo esteso e compatto della pineta marina a sud.
Prossimo all'area, ma non immediatamente visibile dal suo interno, è lo straordinario manufatto del Ponte Borbonico ottocentesco (il primo ponte italiano in ferro), mentre, quasi nascosto da un folto nucleo di vegetazione di alto fusto, vicinissima alla foce, nell'estrema propaggine dell'area a sud, ricade un piccolo manufatto edilizio vincolato ora ridotto a rudere piuttosto degradato.

Le infrastrutture esistenti della mobilità

L'area, in posizione di cerniera tra basso Lazio e Campania, è attualmente raggiungibile dalla S.Provinciale Garigliano Monte Massico, connessa a sua volta alla Domitiana SS7 e alla Variante Domitiana SS7, e ,mediante queste, alla intera rete della mobilità territoriale di relazione intercomunale, transregionale e nazionale, su gomma e su ferro, potendo contare sulla facile accessibilità degli scali ferroviari di Sessa Aurunca in Campania e di Formia nel Lazio.
La stessa navigabilità del fiume nel suo ultimo tratto dello sbocco a mare garantisce la molteplicità della connessione dell'area, e della proposta portuale programmata, con l'insieme dell' armatura territoriale ed urbana, già ad evidente vocazione turistica per la diffusa presenza di valori ambientali e culturali, a loro volta suscettivi di sviluppo economico.

Il mare, la foce e i percorsi d'acqua

Il carattere ambientale più percepibile, vero genius loci, è nel dominio visuale assoluto dell' Acqua, come elemento figurale di natura che si manifesta nelle diverse forme del mare e del fiume - nella metamorfosi perpetua e visibile della Foce - ma anche nella forma della rete di canali e di fossi, e persino negli specchi stagnanti affioranti nelle depressioni visibili nell'area.
Questa è di fatto arricchita dalla presenza, lungo il bordo occidentale della fascia perifluviale protetta, lungo la quale corre la strada provinciale Garigliano Monte Massico, mentre l'area è direttamente attraversata dai percorsi quasi paralleli dei due canali principali alimentati dal fiume: il più importante, aperto negli anni '30, detto Fosso Trenta Palmi, e l'altro di minore portata, più a sud, detto Nuovo Fosso degli Schiavi, entrambi prossimi alla foce. Il Fosso Trenta Palmi, in particolare, costituisce per la sua adeguata ampiezza, la connessione potenziale strategicamente più importante con il corso del Fiume e la sua Foce, e quindi con il mare aperto.

Insediamenti e attività nell' immediato contesto

A nord dell' area individuata dal bando di concorso, non lontana dal confine perimetrato, è presente un nucleo di manufatti di tipo industriale, tali da configurare un insediamento come zona funzionale omogenea, già accessibile dalla viabilità domiziana, che versa tuttavia in apparente stato di parziale sottoutilizzazione, ma la cui dimensione e localizzazione di prossimità, ne fanno un ulteriore elemento di forza per una utile relazionabilità con l'attrezzatura portuale ipotizzata nell'area prescelta dal presente bando.
Attualmente vi sono insediate attività legate al settore della nautica, in una parte, mentre in un'altra si nota la presenza di imprenditoria legata al settore della cura ecoambientale. Tale preesistenza, pure essendo esterna al perimetro di concorso, è senza dubbio di interesse strategico per la nostra proposta. Infatti, se investito da uno specifico programma di riconversione, l'attuale assetto edilizio e funzionale potrebbe essere convenientemente ristrutturato e potenziato per una connessione virtuosa di reciproco sostegno e sviluppo della portualità e della nautica diportistica.

La proposta di riassetto ecosostenibile dell' area e il progetto di darsena portuale interna Un progetto di Parco Portuale ecosostenibile.

La proposta progettuale della darsena interna, di circa 120.000 mq per una capienza di 465 imbarcazioni di lunghezza tra i 15 e 45 ml, deriva da diverse valutazioni di carattere tecnico tra le quali:
• Ridotto costo di investimento iniziale rispetto ai tradizionali porti turistici con opere a mare
• Ridotto rischio di insabbiamento e/o di modifica dell’andamento delle correnti e/o assetti idrogeologici
• Assenza di interferenza idraulica con la foce del fiume Garigliano, della quale rappresenterebbe un naturale bacino compensativo, con conseguente riduzione dei rischi di esondazione
• Ridotti rischi per le imbarcazioni ospitate derivanti da sfavorevoli eventi meteomarini
• Ottimizzazione della capienza e dell’utilizzo con adeguati spazi di manovra rispetto ad un tradizionale porto-canale
• Flessibilità operativa derivante dalla conformazione regolare e dall’impiego di partizioni funzionali con pontili galleggianti, che consentirà di razionalizzare l’infrastruttura nel tempo in relazione alle richieste del mercato

La nuova rete di mobilità di accesso e di relazione interna

Insieme al sistema e alla tipologia portuale proposte, elemento strutturante l'agibilità dinamica dell'area- dal punto di vista dell'accessibilità e della mobilità di relazione a terra - è la rete dei percorsi. Questa configura una ipotesi di viabilità che ha come obiettivo qualificante di evitare l'aggravamento, in alta stagione turistica, del carico dei flussi di traffico veicolare sul tratto lungofiume della Provinciale Garigliano Monte Massico, che deve essere invece protetto e valorizzato quale forte attrattore ambientale.
Si propone infatti una variante carrabile a questa, secondo il tracciato proposto nei grafici di concorso, capace di servire agevolmente la darsena, i servizi a terra ed ogni area funzionale del parco portuale, e soprattutto consentire ai natanti provenienti dal mare di entrare nella darsena sfruttando la connessione alla Foce dello stesso Fosso Trenta Palmi eliminando il ponticello attualmente esistente.
Oltre alle aree di sosta opportunamente dimensionate e collocate, é di importanza strategica una possibile breve bretella speciale di collegamento del percorso di adduzione principale di progetto con la vicina area esterna di ipotizzabile riconversione produttiva, in prospettiva, per il nucleo di insediamenti industriali esistenti di cui si è detto. Quest'ultima, trattandosi di proiezione attuativa opportuna ma non ricadente nel perimetro di concorso, non è ovviamente contabilizzata nei costi della presente proposta.
Il percorso principale di progetto, adeguatamente connesso alla viabilità esterna, racchiuderà così un grande parco la cui viabilità interna, intrecciata con l'attuale tessitura dei lotti agrari, connette i parcheggi di servizo alla darsena e alle attrezzature di servizio, secondo una razionale gerarchia che ordina pochi essenziali percorsi carrabili e una funzionale e gradevole rete di percorsi pedonali e ciclabili.
Questi attraverseranno un vero e proprio parco che contiene la darsena, il cui canale di accesso distingue il parco stesso in due grandi parti: una più estesa ,contenente la darsena, la banchina e i percorsi che la servono, fatta di aree verdi che conserveranno le caratteristiche vegetazionali e colturali attuali, con azioni possibili nel tempo di arricchimento della vegetazione autoctona e tipica dell'area, così da rigenerarne e potenziarne il sistema floro faunistico, godibile per escursioni turistico naturalistiche; l'altra,a ridosso delle attrezzature e dei servizi a terra a sud del canale Fosso Trenta Palmi, che sarà connotata da lievi ondulazioni del suolo (ottenute con il riporto diffuso del materiale di scavo del bacino), con potenziamento vegetazionale con essenze arbore e floreali, tale da configurare un parco di uso pubblico e connesso alle aree esterne di immediata pertinenza delle attrezzature, fruibile per attività di tempo libero, turismo naturalistico, jogging, ecc.
Il parco si proporrà come elemento di contiguità con gli interventi di valorizzazione delle aree sottoposte a vincolo, ove si prevede in particolare:
• la conservazione e manutenzione della vegetazione esistente lungo la fascia fluviale di 150 ml, il ripristino della viabilità esistente, eliminando la copertura asfaltata e rinaturalizzandola in terra battuta, la sistemazione delle sponda e degli argini con interventi di manutenzione secondo i criteri della ingegneria naturalistica, la sostituzione della staccionata in ferro sul bordo strada con una in legno, l’eliminazione delle superfetazioni esistenti ed il contenimento della presenza antropica;
• per l’area di foce oltre agli interventi precedenti il progetto consentirà, con l’utilizzo di parte delle risorse previste dal piano tecnico-economico illustrato nei successivi paragrafi, il restauro del “Rudere sul Garigliano” ed il suo parziale riuso in funzione delle attività del Parco, con la sistemazione ed il ripristino del verde a contorno.

I servizi e le attrezzature

La proposta prevede una dotazione leggera ma adeguata di attrezzature, tale cioè da consentire la sostenibilità finanziaria di un intervento che si configura ,oltre che come opera di rilevante tutela ambientale attiva, anche come investimento per un importante sviluppo dell'occupazione e dell' economia nel comprensorio.
Il progetto configura un semplice sistema lineare di volumi, praticamente modulari, che organizza in serie, lungo la linea del canale, le seguenti funzioni :
• uffici di direzione amministrazione connessi a spazi per allestimento di esposizioni a tema nautico e naturalistico ambientale;
• aula da 250 posti per attività convegnistica ed eventi culturali e di comunicazione
• tre contenute unità commerciali
Ulteriori 6 piccoli volumi, di cui 4 disposti sul bordo interno del piazzale di manovra e 2 lungo la banchina più prossima al canale di accesso, verranno destinati a servizi di logistica e gestione della darsena.
Ciascuna unità funzionale è progettata per un uso autonomo e indipendente, ed è dotata di servizi igienici propri. Particolare attenzione è stata posta alla eliminazione di ogni barriera architettonica.
Le attrezzature assolvono a servizi di ospitalità al turismo diportistico, ma sono ovviamente fruibili anche da visitatori e utenze turistiche diverse.
La tecnologia costruttiva proposta è a secco, e prevede una struttura portante snella in legno lamellare, ancorata opportunamente ad una piattaforma di fondazione, chiusure esterne e partizioni interne e coperture con pannelli coibentati che escludono opere murarie non rimovibili, con ampie superfici vetrate atermiche.
In generale si persegue l'obiettivo di un bilancio termico favorevole.
La sostenibiltà energetica nella gestione degli spazi funzionali, dei manufatti e dell'insieme complessivo delle opere proposte sarà garantita dalla particolare soluzione architettonica della copertura dei volumi delle attrezzature.
Questa configura una unica lunga falda ampiamente ondulata e inclinata verso sud, che copre e protegge anche le pertinenze all'aperto, composta da una tessitura modulare di pannelli fotovoltaici del tipo a inseguimento, capaci di captare la radiazione solare ottimizzando il rendimento energetico.
La superficie totale dei pannelli è pari a circa 4.000 mq, capace di una potenza di 500 kw, tale cioè da soddisfare il fabbisogno di alimentazione della rete elettrica generale per tutti gli usi necessari, dall'illuminazione al condizionamento dell'aria, al riscaldamento dell'acqua sanitaria, e di ottenere un congruo surplus la cui cessione riduce i tempi di ammortamento dei costi di impianto e degli investimenti in generale.

Dati tecnici

La realizzazione della darsena prevede l’impiego di fondazioni profonde in pali prefabbricati di circa 8,00 ml con successivo scavo di sbancamento per una profondità variabile da 4,00 a 4,50 ml e realizzazione di pareti in c.a. di collegamento tra i pali atti a realizzare adeguate paratie di conformazione del bordo banchina posto ad una quota di + 1,50 ml slm.
Per l’approfondimento del canale di accesso da quota -1,00 a quota di -5,00 ml ed il suo adeguamento in larghezza si prevede di utilizzare la tradizionale tecnica di opere marittime con draga su pontone galleggiante.
Le terre derivanti dagli scavi verranno riutilizzati nell’ambito del cantiere come rinterro, riconfigurazione delle pendenze e rilevati nell’ambito delle opere di sistemazione esterna ed urbanizzazione.
Per la nuova viabilità carrabile è prevista la formazione di un adeguato sottofondo, sul rilevato a quota variabile, con pavimentazione in conglomerato bituminoso, sottoservizi e canalette in prefabbricati di cls, tubazioni in polietilene e pvc strutturato, mentre per i viali ad utilizzo pedonale/ciclabile è prevista una pavimentazione in battuto di terra che si integra con gli interventi di ingegneria naturalistica previsti nelle aree sottoposte a vincolo del Parco Regionale.
Si prevede inoltre di realizzare un nuovo ponte carrabile, nella parte alta della nuova viabilità in corrispondenza del canale “trenta palmi”, in elementi prefabbricati (travi-solaio) poggianti su fondazioni profonde con pali prefabbricati, mentre per gli altri attraversamenti pedonali e/o ciclabili si prevede l’impiego di strutture semplicemente appoggiate in legno lamellare.
Tutte le aree esterne pavimentate, destinate alla movimentazione delle imbarcazioni, piazzali e parcheggi, saranno realizzate in masselli grigliati per pavimentazioni erbose carrabili che si andranno a raccordare con i nuovi manti erbosi delle aree destinate a verde, ove si prevede di piantare circa 1.000 nuovi alberi di varie essenze ad integrazione della vegetazione esistente.
In considerazione dell’ambiente ad elevato tasso di umidità relativa e con apporto di salsedine si prevede un impianto di illuminazione esterna, principalmente dedicata alla nuova viabilità carrabile, darsena ed aree pavimentate, di circa 290 pali in vetroresina con lampade a vapori di mercurio e/o similari.
Per il fabbricato servizi e per i moduli (8,00 x 8,00) destinati a supporto logistico della darsena, si prevede l’impiego di strutture portanti in legno lamellare con flange di collegamento bullonate in acciaio, poggianti su fondazioni superficiali costituite da platee in c.a., pannelli di tompagnatura in legno lamellare coibentato, partizioni interne e controsoffitti in lastre di cartongesso, pavimentazioni interne galleggianti, infissi esterni in profili di legno/alluminio costituenti un sistema di facciate ventilate.
In particolare per il fabbricato servizi posto a ridosso del canale di accesso alla darsena, destinato ad uffici di gestione, bar/ristorante, sala convegni e moduli ad utilizzo rotativo e/o stagionale, in considerazione della favorevole esposizione (Sud-Est) e della latitudine del sito di progetto, si prevede la realizzazione di una copertura continua posta a quota variabile inclinata, con angolazione compresa tra i 29° e 37°, con pannellatura ventilata di supporto a pannelli fotovoltaici (circa 1.095 per una potenza installata di 109 Kw) con completamento intermedio in lastre di vetro di colore, aspetto e dimensioni simili ai pannelli fotovoltaici costituenti il futuro potenziamento dell’impianto di produzione di energia.
Dalle verifiche effettuate in fase di redazione del presente progetto preliminare, in considerazione delle caratteristiche climatiche del sito di intervento, delle funzioni previste, dei materiali impiegati, dell’orientamento del progetto e della scelta di dotare il fabbricato servizi di un impianto di produzione di energia che soddisfa, già nella attuale configurazione, il fabbisogno energetico stimato in 95 Kw, si può classificare tale intervento come compatibile per la certificazione energetica in classe A.
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    Inquadramento territoriale paesistico, caratteri ambientali, beni culturali e manufatti vincolatiL'area oggetto della presente proposta, così come delimitata nella planimetria fornita dal bando, ricade nella parte più meridionale del territorio di Sessa Aurunca e si stende lungo la sponda campana del Garigliano ad ovest, assai prossima alla foce del fiume, limitata verso il mare a sud dall'ultimo tratto campano della fascia litoranea domizia, con ampie aree di depressione, con i caratteri...

    Project details
    • Year 2009
    • Client Comune di Sessa Aurunca
    • Status Competition works
    • Type Parks, Public Gardens / Port Areas / Landscape/territorial planning / Beach Facilities / Leisure Centres
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